Il Traveler Engagement torna ciclicamente sulle scrivanie dei Travel Manager da qualche anno ormai, ma ancora poche aziende ne hanno fatto propri i principi. Al di là della moda che rende l’ultimo trend essenziale, l’ingaggio dei viaggiatori, una forte sensibilizzazione verso la Travel Policy e il coinvolgimento nelle fasi principali di un buon processo di gestione travel conducono davvero a risultati significativi sui conti delle nostre aziende.

Non solo, ignorarne i vantaggi non rischia soltanto di far passare il tema in sordina, ma di creare vero dissenso, confusione e sempre più debole adesione alla Travel Policy. Questo soprattutto per tre motivi:

  • Avvicendamento generazionale in azienda. I Millennials cominciano a conquistare fette sempre più grosse di popolazione aziendale, influenzando anche le altre fasce di età.
  • Aspettativa legata all’esperienza travel tout court. I business traveler sono portati ad aspettarsi lo stesso livello di scelta di cui godono per i propri viaggi personali.
  • Rapporto diretto con i fornitori. I fornitori travel interagiscono sempre più direttamente con i viaggiatori, coinvolgendoli in un’esperienza di consumo che influenza profondamente il loro comportamento di acquisto.

Perché oggi non abbiamo più scuse per evitare rischi e danni e possiamo, dobbiamo, pensare all’engagement al travel come tema tutt’altro che accessorio?

Perché oggi possiamo contare su dati e su una capacità di analisi che prima era impensabile, su abilità comunicative e di marketing diffuse e su una tecnologia finalmente in grado di tenere il nostro passo. E, soprattutto, possiamo aggiungere alla lista la possibilità di avere accesso immediato all’expertise di cui abbiamo bisogno in questo campo, grazie al supporto di consulenti sempre più preparati e completi.

Ricordiamoci, quindi, prima di metterci al lavoro, che abbiamo dalla nostra cinque pilastri dai quali partire e ai quali ritornare in caso di necessità:

  • Intelligence. Insight e dati rilevanti sono le nostre fondamenta sulle quali costruire.
  • Metodo. Lo sviluppo passa da un insieme ben definito di best pratice, supportate dai nostri migliori casi di successo.
  • Marketing. Il successo non è tale se non è noto a tutti: la comunicazione rafforza la consapevolezza e supporta le decisioni dei nostri viaggiatori.
  • Contatto umano. Ogni fase può essere supportata da una “spalla” fisica, una presenza costante che rende personale l’aiuto al nostro lavoro: il consulente travel.
  • Tecnologia. Il fattore umano si traduce nella spiccata flessibilità tecnologica che permette di rendere unico ogni tool in base alle nostre singole esigenze.

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