Da una ricerca pubblicata recentemente da eRevMax, azienda multinazionale che si occupa di market intelligence, il portale Booking.com si riconferma il canale di prenotazione preferito in Europa. Solo in Germania si vede al primo posto HRS.

La seconda notizia è che dalla fine dello scorso, caldissimo mese di giugno, Booking ha integrato alla vendita on line delle camere le prenotazioni di auto a noleggio, di voli aerei, di ristoranti. Questo è stato possibile semplicemente reindirizzando, con alcuni pulsanti nel menù di navigazione principale, ai portali RentalCars, Kayak, OpenTable, tutti appartenenti, come Booking, alla grande famiglia Priceline Group.

Tripadvisor, portale di recensioni, ė diventato importante sfruttando le recensioni anonime, ma ha iniziato a crescere fortemente da quando ha integrato le prenotazioni on line di camere tramite le Olta (on line travel agency) Expedia, Booking ecc e vendendo le camere disponibili sui siti proprietari tramite i software di prenotazione “diretta“.

I più grandi tour operator sviluppano sempre di più software integrati tra i sistemi gestionali, le vendite on line di voli, auto, camere…

In che direzione sta andando la vendita on line nel mondo del turismo?

Gli esempi appena citati sembra che portino in direzione di una continua integrazione tra varie piattaforme. Vero, ma in realtà la caratteristica fondamentale che accomuna i vari portali ė l’utilizzo di strategie innovative e coraggiose. Non è stato facile per Stephen Kaufer, fondatore di TripAdvisor, contrastare le pressioni esercitate da coloro che si opponevano all’anonimato delle recensioni, ma quest’iniziale strategia ha permesso di aumentare a dismisura il numero degli utenti. Più facile, probabilmente, potrebbe essere stato creare accordi economici con i vari operatori on line per spartirsi la ricca torta delle commissioni on line.

Strategia e integrazione: questi sono i due “driver” che guidano il mondo della vendita on line nel mondo del turismo.

Ma gli albergatori indipendenti? Certo, i grandi player internazionali operano su mercati in cui le catene alberghiere hanno un peso specifico maggiore rispetto che in Italia. Le grandi compagnie infatti seguono la logica che ho esposto finora.

La parcellizzazione dell’offerta, nel Bel Paese, rappresenta una grande opportunità: un’offerta diversificata, spesso un’ospitalità familiare, ricca di rapporti umani non sostituibili con le mere procedure. Occorre però che ciascun operatore sviluppi la propria strategia e le proprie integrazioni.

Nessun operatore al giorno d’oggi può prescindere dall’uso di un sito efficace, con un buon SEO, (posizionamento sui motori di ricerca per nicchie di mercato e non solo per destinazione), con fotografie rappresentative dell’ospitalità e mirate al target dell’hotel, un buon gestionale che non si limiti alla mera contabilità ma fornisca elementi di riflessione circa le corrette tariffe, eventualmente integrabile con un buon sistema di booking on line, integrabile a sua volta con un challenge manager che permetta una corretta distribuzione su tutti i canali di vendita on line.

Integrazione e strategie. Ciascun operatore turistico deve saper scegliere le proprie strategie, che non devono necessariamente essere la fotocopia di quelle delle catene alberghiere, ma devono essere orientate a promuovere l’identità, le caratteristiche che rendono unico l’hotel, la professionalità e i valori che ciascun albergo esprime.

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