emilio zorini

La stagione sulla neve è alle porte e ciò che salta immediatamente agli occhi è che le famiglie hanno voglia di montagna invernale, tendenza in linea con la fotografia generale del mercato. Le richieste inerenti alle vacanze sulla neve in Italia continuano, infatti, a crescere confermando l’andamento verso l’alto fatto registrare dal 2023-2024, con un impatto positivo anche sul fatturato. L’aumento delle richieste e l’adeguamento dei prezzi prospettano, infatti, una crescita dei ricavi netti compresa tra il 3,5% e il 4%.

La ricaduta positiva trasversale della voglia di montagna interessa non solo la ricettività, ma tutti i segmenti della filiera, inclusi i portali con una focalizzazione verticale sul target famigliare.
Tra le realtà emergenti in evidenza c’è la startup Hotel e Villaggi per Famiglie che, forte di una strategia promozionale mirata, vede salire senza interruzioni sia i numeri prodotti dalle richieste sia quelli delle affiliazioni da parte delle strutture distribuite tra tutte le regioni italiane con un’offerta neve. Solo egli ultimi giorni, le new entry legate alla montagna invernale sono 15 e la prima decade di novembre ha visto il portale processare oltre 2.200 richieste legate all’offerta montagna invernale, dato che è superiore alle aspettative, anche in relazione alla recente nascita del network.

“I dati che stanno emergendo dall’andamento di novembre, oltre a farci contento, ci confermano ancora una volta che il segmento delle famiglie ha un enorme potenziale che tutto l’anno si traduce immediatamente in business se stimolato correttamente. Non solo mare, quindi, ma anche montagna declinata a misura di famiglia: chi investe ha un ritorno immediato e riesce a stare meglio sul mercato. La crescita delle strutture legate alla neve, supportata da un investimento promozionale da parte nostra, ha portato un incremento notevole di traffico e i primi dati della seconda metà di novembre di dicono che crescerà ancora, con grande soddisfazione da parte nostra e da parte delle strutture che ci scelgono”,commenta Emilio Zorini, CEO di Hotel & Villaggi per famiglie.

Le famiglie preferiscono hotel, mete e portali con servizi dedicati

Fondamentali per questo andamento le opportunità di divertimento, i servizi e le scontistiche dedicati, offerti da un numero sempre maggiore di strutture family-friendly, che evidenziano tassi di crescita più consistenti rispetto a quelle non specializzate. Investire sulla progettualità, quindi, paga e rafforza l’appeal delle strutture e delle località. Nell’ottica di sfruttare al meglio le potenzialità di questa tendenza, anche le destinazioni montane stanno ampliando la loro offerta per attrarre le famiglie, integrando attività per bambini e servizi funzionali a rendere il soggiorno più allettante, comodo e piacevole.

Analizzando da vicino i dati, Hotel e Villaggi per Famiglie mette in evidenza quanto il segmento famigliare, se stimolato dalla creazione di servizi e attività ad hoc, risponda positivamente, generando preziosi volumi di redditività. Le cifre segnano, infatti, una preferenza per soggiorni più lunghi, notevole valore aggiunto per hotel e resort: ben il 60% ha optato per soggiorni di 5-7 notti, contro un 40% che ha scelto la formula classica del weekend con pernottamenti di 2 notti.

Le performances migliori sono prodotte dalle strutture che hanno saputo creare un mix tra servizi legati allo svago e servizi incentrati sulla cura e sul far sentire tranquille le famiglie. La combinazione migliore è quelle che vede insieme wellness da vivere in Spa, con accesso in alcune aree anche per i bambini, ed extra come il servizio di baby sitting. Questo tipo di abbinamento permette, in alcuni momenti, di riunire tutti i componenti della famiglia in un’attività come il wellness, che soprattutto in inverno piace molto, e di lasciare, al tempo stesso, liberi gli adulti di godersi un po’ di relax senza preoccupazioni.

Anche le strutture con pacchetti “tutto compreso” si distaccano dalle altre, attirando un numero maggiore di prenotazioni grazie alla convenienza percepita e a plus inclusi, quali lo skipass, servizio percepito come molto oneroso da sostenere autonomamente visto che, nelle località meno costose quali il Gran Sasso, parte da 150 euro a settimana per i bambini e da circa 200 per gli adulti, per arrivare rispettivamente ai 280 e 400 euro di alcuni comprensori dolomitici.

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