Ho letto stamani da qualche parte che questo è stato l’anno dei tre cigni neri: Brexit, Trump e il No al referendum italiano.
Ora, è chiaro che in politica non esiste una verità assoluta, è tutta questione di opinioni, per cui ci sarà senz’altro qualcuno che quei tre cigni li vede bianchi splendenti. Però è un fatto che nessuno, un anno fa di questi tempi, poteva prevedere un simile filotto di risultati apparentemente antistorici.
La Brexit è stata una wake up call su un’Europa prigioniera di se stessa e dei propri errori. Un’Europa che ha privilegiato l’integrazione monetaria a quella politica, non sapendo o fingendo di non sapere che i singoli Stati, lasciati liberi di esercitare la propria sovranità, avrebbero innescato una lotta fratricida per il primato, oggi saldamente in mano alla Germania.
E se è vero che le parti sono eternamente reversibili, come sosteneva Tucidide in tempi non sospetti, è anche vero che gli uomini per natura dominano ovunque possono. Per cui non ha nemmeno senso prendersela coi tedeschi. Hanno fatto quello che chiunque avrebbe fatto nei loro panni: hanno provato a vincere. Riuscendoci. E gli inglesi, che di questa “euro-lotta” sono stati meri spettatori, hanno lasciato lo stadio a partita in corso.
Non è un dramma, è solo una svolta della storia. Una svolta che nessuno ha voluto vedere, a partire da chi scrive: dei tre cigni ho imbroccato solo l’ultimo.
Non avevo previsto neppure Trump. Anche se mentre ero in Florida la scorsa estate avevo colto segnali non brillanti dal lato Clinton. Si percepiva che Trump godeva di un interesse trasversale all’elettorato, pure da parti in teoria a lui ostili come gli omosessuali e le donne.
Qualcuno si è chiesto perché anche loro lo abbiano votato. Anche qui la risposta è semplice: è parso l’unico a fornire una risposta chiara e convincente alla minaccia per antonomasia, quella terroristica, che coinvolge tutti a prescindere dal gender e dalle tendenze.
Dietro la vittoria del Donald, secondo me, non c’è altro che questo.
Adesso c’è l’Italia col suo No e, mentre scrivo, Renzi a colloquio con Mattarella per le dimissioni. Gli analisti si sono già sprecati a strologare sulle conseguenze di un cambio del governo, dimenticandosi che proprio la vecchia Costituzione, restituita integra dall’esito referendario, fornisce tutte le garanzie contro una deriva populista.
Insomma, penso che né in Italia né nel resto del mondo occidentale siano sostanzialmente cambiate le cose. I tre cosiddetti cigni neri saranno i guardiani di un futuro più ordinato ma non per questo liberticida. Libertà ed emancipazione sono ormai nel DNA dell’Europa, nessuno può – vuole – più toccarle. Quei pochi che sognano una restaurazione ottocentesca sono una minoranza. Chiassosa quanto sparuta.
Davanti a me vedo il sole. Un sole senza il Regno Unito – che comunque tornerà, vedrete – e con l’ombrello della vecchia Carta, ingiallita ma pur sempre affidabile.
Ne beneficeremo tutti, anche noi del Mice. Il 2017 sarà un anno tutto da vivere.