Una decina di anni fa parlavo con un’importante dirigente della nostra industria a proposito di un articolo in cui avevo incluso le in-store promotion fra le tipologie di eventi Mice. «No, guarda, hai sbagliato», sosteneva. «Le in-store promotion non sono eventi nel senso Mice del termine, perché fisiologicamente one to one».

Beh, che avesse ragione o torto ormai credo non importi più. La settimana scorsa è stata annunciata una cosa che, nel medio termine ma secondo me persino nel breve, potrebbe eliminare alla radice, e per sempre, il bisogno di in-store promotion. Univendita, l’associazione italiana che raccoglie le eccellenze della vendita diretta, è approdata al mondo social. Facebook, Twitter e LinkedIn le piazze virtuali scelte per una presenza istituzionale, al fianco dei venditori e dei consumatori.

Fino a oggi la vendita porta a porta e il retail tradizionale sono stati separati. Due mondi a parte. Ma adesso potrebbe non essere più così. Travolta dalla popolarità dei social e dal numero di persone che Univendita raggiungerà, la rete dei commercianti al dettaglio dovrà fare le sue contromosse, tra le quali sicuramente andrà inclusa una presenza più strutturata nella Rete.

Sono del resto grandi i numeri ad attestare l’importanza che i social hanno oggi assunto. Facebook, per esempio, con il 35,5% è la seconda fonte utilizzata dagli italiani per informarsi (50esimo Rapporto Censis), meno dei telegiornali, ma più delle radio. La piattaforma di Zuckerberg, che ha da poco festeggiato i due miliardi di utenti nel mondo, ha oltre 30 milioni di profili attivi nel nostro Paese, con 21 milioni di persone che si connettono ogni giorno. Inseriti tra i primi sei social nazionali, Twitter e LinkedIn insieme richiamano invece circa 15 milioni di utenti.

La vendita diretta ha alla base il vecchio, quanto sano, rapporto tra il venditore e il consumatore. Il toccare con mano i prodotti e vederli alla prova, ma soprattutto guardare negli occhi chi li presenta, sono tutti elementi che hanno, ancora oggi nonostante l’e-commerce, un valore aggiunto e che pongono al centro la qualità del prodotto e l’importanza della relazione.

Ma in virtù delle anteprime virtuali nei social network, al mondo del retail – ove si regolasse come sto suggerendo io – non sarà più necessario ricorrere a in-store promotion formali e organizzate. Il cliente, già informato attraverso i social, che gli avranno esibito foto su foto – e dettagli su dettagli – del prodotto di suo potenziale interesse, non dovrà fare altro che andare in negozio ed effettuare un esame finale per conto proprio prima di decidere l’acquisto. Come dire, le nuove in-store promotion saranno virtuali e avverranno attraverso i social media.

Da notare che alle spalle di Univendita ci sono oltre 156mila venditori a domicilio e circa quattro milioni 300mila clienti. E molte opportunità di lavoro, per giovani e non: per il 2017 sono oltre 15mila le posizioni aperte.

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