Mario Draghi ha ottenuto la fiducia in Senato con 262 sì, ma la giornata del 17 febbraio è rilevante anche per le parole spese dal nuovo premier per il mondo del turismo nel corso del dibattito al Senato. Già in mattinata aveva sottolineato il ruolo centrale del turismo, di come deve cambiare e della necessità di accompagnare le aziende in questo percorso: “Anche nel nostro Paese alcuni modelli di crescita dovranno cambiare: ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14 per cento del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare l’ambiente, preservare cioè almeno non sciupare città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni, attraverso molti secoli, hanno saputo preservare e ci hanno tramandato” ha dichiarato Draghi.

Nel pomeriggio ha poi aggiunto: “Ci saranno imprese che non riapriranno a causa della pandemia ma una di queste non sarà certo il turismo . Investire nel turismo, sostenere il turismo non significa buttar via i soldi. Quei soldi tornano indietro. Quindi in questo periodo bisogna evitare che queste aziende falliscano perché altrimenti si perde il capitale e soprattutto il capitale umano.”

Il Presidente di ASTOI Confindustria Viaggi, Pier Ezhaya, commenta così il discorso al Senato del Presidente del Consiglio, Mario Draghi: “L’intervento del Presidente del Consiglio ci conforta e ci riconferma che il Turismo avrà un ruolo centrale nel tessuto economico del Paese. Per troppi anni è mancata una visione industriale del turismo con uno sviluppo programmato e strutturato di lungo periodo; è tempo che questo comparto sia finalmente inteso come un’asse portante sia del PIL sia dell’occupazione. Pur provando soddisfazione nel leggere questa rinnovata attenzione nei confronti del settore e condividendone la visione prospettica, ci preoccupano i tempi per il passaggio delle consegne e per la creazione del nuovo Ministero con le relative attribuzioni. Il comparto versa in condizioni gravissime e molti provvedimenti, peraltro già approvati e ancora in fase di chiusura, hanno subito un’ulteriore battuta d’arresto in concomitanza con la crisi di governo. Prima di qualsiasi programma di lungo periodo serve un intervento urgente per accelerare i tempi della macchina burocratica che non ha ancora portato a termine l’erogazione degli stanziamenti già previsti a beneficio delle imprese e va al più presto aperto un tavolo di confronto per discutere dei temi più urgenti e prioritari, come ad esempio la copertura delle perdite subite nel secondo semestre 2020”.

Fulvio Avataneo Presidente AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio – commenta: “Siamo molto soddisfatti dell’importanza che il presidente Draghi ha voluto attribuire al settore, riattivando un Ministero che mancava ormai da troppo tempo. E il fatto che lo abbia dotato di una propria autonomia finanziaria sottolinea, a nostro modo di vedere, l’essenzialità del comparto per l’economia del Paese”.

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