Generalmente si pensa che i famosi “big data” rappresentino uno strumento riservato alle grandi imprese, tralasciando invece che questi dati possono offrire benefici incredibili a tutte le organizzazioni, comprese le piccole o medie imprese.
Questo semplicemente perché se si sta svolgendo un’attività “moderna”, e precisamente che abbia una attività di carattere social, internazionale e innovativa, anche i piccoli possono utilizzare i dati dei grandi, magari adattandoli un pochino….

Fast business

Nei giorni scorsi abbiamo parlato di come analizzare i dati per cambiare e innovarsi e come i trend delle aziende fosse incentrato sulla integrazione di questi nei sistemi di CRM aziendali .

Tuttavia rimane spesso il problema di raccogliere le informazioni (i dati) che sono spesso la parte cruciale di molti processi di business, specialmente per le PMI.

Si tratta, in pratica, di raccogliere informazioni da diverse fonti interne ed esterne, on line e offline, dati da siti web, social network, applicazioni, documenti on line e informazioni generali dalle piattaforme web.
I dati diventano valore, però, solo quando si è a conoscenza di come utilizzarli e di cosa analizzare precisamente. Presi singolarmente, infatti, sono inutili e non portano a nessun risultato concreto o prospettico.

Uno dei modi più semplici, per le piccole medie imprese, è quello di utilizzare una massa di informazioni in un piano strutturato di CRM (Customer Relationship Management).
Il CRM, come molti già sapranno, è uno strumento utilizzato per analizzare e far fruttare le informazioni dei clienti al fine di condurli alla fase finale del processo di vendita.

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In passato ho visto molte realtà (anche grandi) utilizzare il CRM più come un semplice data base di informazioni generiche e irrilevanti che non aveva però un fine preciso. Il CRM diventa un vero supporto e alleato quando la rilevanza di dati immessi nel sistema porta a prevedere le preferenze dei clienti, a definire la loro storia di acquisto e a comprendere la propensione dell’acquisto. Una sorta di “mappa sartoriale” che mette in luce gli elementi essenziali per definire il miglior messaggio di vendita ai propri clienti.

Se quindi si utilizzano i dati generali o ancor di più i big data, e c’è un caricamento di informazioni utili da parte di tutti i collaboratori d’una azienda, il CRM è in grado di estrarre il valore necessario e aiuta a metterlo in azione. È come se si prendesse un contenitore pieno di biglie di diverso tipo, dimensione e colore e si volesse estrarre solo quelle che sono determinanti per il gioco che si vuole realizzare. Il CRM fa un po’ lo stesso: prende i dati raccolti un po’ alla confusa e li traduce in un modello comprensibile.
Un’opportunità in più perle PMI perché si riusciranno a gestire “pochi dati” utili e rilevanti per le imprese più piccole, senza essere sopraffatti dai “grandi dati”.

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