Solo la varietà distrugge la varietà, così recita il principio della varietà necessaria di Ashby. Secondo Ashby per gestire un sistema complesso è necessario possedere almeno le sue stesse complessità. Ora se facciamo un passo avanti e volgiamo lo sguardo alla quotidianità tocca interrogarsi su quali siano gli elementi di complessità che determinano il contesto di una realtà inserita nel mercato. La risposta non può che essere: le relazioni e il sistema di relazioni! Ecco perché per gestire la complessità è necessario conoscere gli stili relazionali.
Da questo concetto ha preso il via il business game a cui ho partecipato due settimane fa, un business game molto istruttivo dal titolo “Che drago sei?”, organizzato dall’agenzia milanese di eventi diretta da Maria Luisa Ciccone, FullEvent, in collaborazione con EnergetiCoaching. Obiettivo della serata era presentare la nuova divisione motivation. Il mio obiettivo, dichiarato su un bigliettino prima dell’inizio dell’evento, era “lasciarmi stupire” e in effetti mi sono ritrovata, senza saperlo, parte attiva dell’evento e del gioco e mi sono portata a casa riflessioni interessanti.
La metafora utilizzata è stata quella dei draghi. Secondo questo approccio ogni drago rappresenta uno stile manageriale differente; nello specifico i draghi sono sei – vapore, vip, metallo, ghiaccio, velluto, ombra – e si riconoscono dalla loro energia che si concretizza in comportamenti e atteggiamenti specifici.
Due le fasi che hanno caratterizzato lo sviluppo del business game: il conoscere e l’affrontare. Il capire chi siamo e il come ci relazioniamo agli altri.
Conoscere i draghi significa comprendere se stessi, la propria dragonship, e riconoscere che esistono altri modi rispetto al nostro di vivere una relazione professionale. Questo punto di partenza rappresenta la “core competence” per sviluppare e mantenere relazioni virtuose, a livello individuale (cliente-collaboratore-collega) e a livello di team.
Affrontare i draghi significa sfidare i propri limiti e, allo stesso tempo, valorizzare le proprie risorse interne. Significa osservare e osservarsi sospendendo il giudizio, ma anche accettare le differenze caratteriali e comprenderle, valorizzandole verso l’interno e l’esterno. In ultima analisi, significa migliorare ed evolvere professionalmente.
Dragonship, nella metafora di EnergetiCoaching, è la leadership che attraversa il cambiamento e si adatta al nuovo contesto organizzativo e di mercato. Il leader si interfaccia con il sistema relazionale che rappresenta l’elemento di maggior complessità e l’opportunità di creazione del valore. Chi ha dragonship non si limita a condurre, ma aggrega e guida il gruppo, non pretende appartenenza ma bensì costruisce adesione.
Perché i business game sono potenti?
Il gioco come strumento di formazione è in grado di far esprimere e far fluire la creatività dei partecipanti in un contesto regolato e strutturato, in quanto metafora dell’organizzazione stessa. L’apprendimento esperienziale si dimostra sempre più efficace a tutti i livelli, soprattutto in realtà complesse come le aziende e con gruppi di persone anche sconosciute. In questo contesto apprendere significa:
- attivare le proprie risorse interne più che lasciarsi riempire e formare da terzi;
- far parte di un processo continuo che non ha bisogno di luoghi e tempi dedicati, e può essere divertente (non è necessario soffrire per imparare);
- coinvolgere sia gli aspetti razionali e cognitivi, sia quelli emotivi e fisici;
- innescare e percorrere un processo di crescita volontaria.
Per me apprendere nell’arco di quelle due ore ha significato visualizzare in maniera chiara e immediata qual è la mia dragonship, come interagisco e come a mia volta vengo percepita da chi ho intorno. L’obiettivo è stato raggiunto.