Destinazione Italia

È pronta a partire “Scopri Tirano e i Comuni della Media Valtellina: vorrai restare per giorni”, la nuova campagna di comunicazione turistica del Consorzio Turistico Media Valtellina, volta a valorizzare la ricchezza e la varietà dell’offerta del territorio e nata per incentivare l’allungamento del soggiorno medio dei turisti. La strategia di comunicazione si sviluppa attorno a quattro grandi aree tematiche – Natura, Cultura, Sport ed Enogastronomia – che rappresentano le anime complementari della destinazione. Il concept creativo prevede un layout visivo diviso in due metà, mettendo in dialogo le diverse esperienze per trasmettere con immediatezza la pluralità dell’offerta turistica.

La campagna si rivolge a un pubblico ampio e trasversale; il tono di voce, invece, è coinvolgente e ispirazionale, ma sempre informativo, per stimolare la curiosità e il desiderio di esplorazione.

Per supportare la diffusione del messaggio, sono stati realizzati diversi materiali volti alla valorizzazione del territorio stesso. I turisti in viaggio potranno quindi trovare flyer con una mappa delle attività suddivise per tematica e un racconto sintetico dell’offerta turistica supportati da display da banco, distribuiti presso ristoranti, negozi, attività ricettive e commerciali associate al Consorzio e totem informativi posizionati negli Infopoint. Tutti i materiali includono un QR code che rimanda al sito web, dove sarà possibile approfondire in modo interattivo e completo le esperienze proposte.

Il restyling completo del sito turistico, che avverrà nel mese di agosto, consentirà ai turisti di poter fruire di un nuovo portale con un design aggiornato, una navigazione più intuitiva e una narrazione visiva ancora più coinvolgente, per rafforzarne l’attrattività.

“Le attività a supporto della campagna promozionale sono già iniziate a giugno a Bellaria-Igea Marina in occasione della tappa inaugurale di Beach 4 EAT, il villaggio itinerante che porta sulle spiagge romagnole le eccellenze enogastronomiche e culturali del nostro territorio.” afferma Pierluigi Negri, Direttore del Consorzio Turistico Media Valtellina. “All’interno di questo contesto, il Consorzio Turistico Media Valtellina è presente con un infopoint dedicato, dove viene distribuito materiale informativo e presentato il progetto promozionale “Scopri Tirano e i comuni della Media Valtellina: vorrai restare per giorni” con l’obiettivo di intercettare un pubblico turistico che, soprattutto in estate, frequenta il mare ma spesso sceglie anche la Media Valtellina per le vacanze invernali o per soggiorni attivi all’insegna della natura, del gusto e del benessere.”

“Desidero ringraziare il Consiglio di Amministrazione del Consorzio Turistico, in special modo la nostra Presidente Marcella Pini, e la Comunità Montana di Tirano per il supporto continuo” continua il Direttore Negri. “È grazie a una visione condivisa che possiamo sviluppare progetti capaci di valorizzare in modo coordinato le eccellenze dei dodici comuni della Media Valtellina, promuovendoli come un’unica, autentica esperienza.”

Con questa iniziativa, la Media Valtellina si presenta come una destinazione capace di affascinare ogni tipo di viaggiatore, grazie alla sua sorprendente varietà di esperienze. Tirano, nota per il suggestivo Trenino Rosso del Bernina che parte proprio dal cuore del paese, è solo il punto di partenza di un viaggio che attraversa borghi autentici e ricchi di storia come Grosio, Teglio, Sernio e Aprica. Il territorio, inoltre, è costellato di tesori architettonici e culturali, come il maestoso Palazzo Besta di Teglio o la raffinata villa Visconti-Venosta di Grosio, che offrono un vero e proprio tuffo nella storia valtellinese. E per le famiglie, non mancano le occasioni di divertimento immersi nella natura, tra l’Osservatorio Eco-Faunistico Alpino e il Baradello Wild Park, perfetti per una giornata all’aria aperta tra animali, boschi e avventura.

Firenze si candida a diventare laboratorio internazionale per un turismo più sostenibile e consapevole. E lo fa affiancandosi a un partner d’eccezione: Expedia Group. È stato firmato il 30 giugno 2025 un memorandum d’intesa (MoU) che segna l’inizio di una collaborazione inedita tra l’amministrazione comunale, la Fondazione Destination Florence e il gigante mondiale delle prenotazioni turistiche.

Si tratta del primo accordo di questo tipo siglato da Expedia Group con una destinazione urbana, e punta a trasformare radicalmente il modo in cui si gestisce la presenza dei turisti nella città d’arte. Un’alleanza strategica che unisce dati, tecnologia e comunicazione per orientare i flussi, migliorare la qualità dell’accoglienza e diffondere una nuova cultura del viaggio.

Il cuore dell’intesa è la condivisione di dati aggregati e anonimi provenienti dalla piattaforma Expedia, che verranno messi a disposizione delle autorità locali per realizzare un cruscotto di monitoraggio dei flussi turistici. Un vero e proprio strumento di governance data-driven, pensato per supportare le scelte politiche con evidenze puntuali e aggiornate. Una bussola che aiuterà Firenze a calibrare in modo più preciso le politiche pubbliche, evitando sovraffollamenti e puntando a una distribuzione più equilibrata delle presenze sul territorio.

L’accordo prevede anche l’adesione attiva di Expedia alla campagna #EnjoyRespectFirenze, lanciata da Destination Florence per sensibilizzare i visitatori a un approccio rispettoso verso la città, i suoi abitanti, i suoi luoghi simbolici e il suo tessuto economico, a partire dall’artigianato locale. Attraverso i propri canali, tra cui Expedia Group Advertising, il colosso digitale promuoverà messaggi e contenuti mirati, parlando direttamente al pubblico internazionale che sceglie Firenze per le proprie vacanze.

“Siamo lieti di avviare questa collaborazione con una città come Firenze, così ricca di storia e cultura”, ha dichiarato Ana Perdigao, Senior Director Government & Corporate Affairs EU, Southern and Eastern Europe, International Organizations per Expedia Group. “Vogliamo contribuire a uno sviluppo turistico che sia sostenibile nel tempo, lavorando fianco a fianco con le autorità locali”.

Per l’assessore al Turismo del Comune di Firenze, Jacopo Vicini, “l’ingresso di un player globale come Expedia nella nostra strategia rappresenta un importante passo avanti. Il turismo sostenibile si costruisce anche attraverso la cooperazione pubblico-privato, e solo unendo le forze possiamo garantire ai visitatori un’esperienza consapevole, di qualità e rispettosa del nostro patrimonio”.

Un ruolo centrale in questo processo spetta alla Fondazione Destination Florence, che funge da ponte tra pubblico e privato. “Il nostro compito è facilitare il dialogo tra tutti gli attori coinvolti e promuovere la qualità dell’offerta turistica”, spiega la presidente Laura Masi. “Grazie alla partnership con Expedia potremo affinare gli strumenti di analisi e amplificare la diffusione di messaggi educativi e informativi. Un turismo più informato è anche un turismo più rispettoso”.

Il protocollo siglato oggi potrebbe aprire la strada a nuove forme di collaborazione tra piattaforme globali e destinazioni locali. Firenze, ancora una volta, si propone come città laboratorio: non solo per ammirare il passato, ma per sperimentare il futuro del turismo.

Appassionati di design, architettura, sport, buona cucina e divertimento hanno una nuova destinazione da segnare sulla mappa: Poltu Quatu, il ‘porto nascosto’, si presenta con una veste e un’identità rinnovate, diventando il punto di riferimento delle vacanze estive, leggere, informali.
Nato alla fine degli anni ’80, il villaggio abbraccia uno stile mediterraneo: linee curve, intonaci bianchi, una piazzetta centrale e il porticciolo, la Marina dell’Orso, di fronte a Caprera e alle altre isole dell’arcipelago. Una location scenografica, scelta anche per film e serie TV, tra cui la seconda stagione di “A casa tutti bene” diretta da Gabriele Muccino, che oggi si presenta con nuova voce ed energia.

“Siamo orgogliosi di questo intervento, fiore all’occhiello della nostra offerta hospitality, che contribuisce a valorizzare le grandi potenzialità di questa perla del Nord Sardegna, salvaguardando al tempo stesso le caratteristiche uniche del suo territorio. L’intero tessuto economico e sociale di quest’area potrà godere di importanti vantaggi in termini di visibilità, indotto, occupazione e attrazione di risorse a beneficio della comunità locale – commenta Giampiero Schiavo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Castello SGR, realtà leader negli investimenti immobiliari nel mondo dell’ospitalità, che ha acquistato il villaggio a marzo 2024.

“Poltu Quatu rappresenta un investimento strategico in una destinazione unica, capace di coniugare bellezza naturale e un posizionamento distintivo di alta gamma. Il nostro obiettivo è valorizzare appieno il potenziale del borgo, arricchendolo con proposte in grado di attrarre una clientela internazionale sofisticata, ampliando l’offerta esperienziale e rafforzandone l’identità” – commenta Michelangelo Ripamonti, responsabile Hospitality Investments di Castello SGR.

Un nuovo inizio

Il borgo, dopo un importante intervento di riqualificazione, riapre con un resort firmato W Hotels, diversi ristoranti, beach club, un’area dedicata al benessere e una proposta lifestyle per una vacanza di qualità, senza ostentazione. Poltu Quatu è il nuovo meeting point della costa: un luogo dove soggiornare, attraccare con la barca, passeggiare. Si viene per un giro di shopping, per visitare gallerie d’arte contemporanea, allenarsi con la vista sul mare o rilassarsi alla spa. Ogni sera, grazie anche a una proposta gastronomica internazionale, è un’esperienza diversa.

L’ospitalità

Ad agosto debutta W Sardinia – Poltu Quatu, che promette di accendere la curiosità con un design audace, esperienze culinarie innovative e una ricca programmazione di eventi. Firmato dallo studio newyorkese Meyer Davis, l’albergo è cuore e anima del villaggio: 154 camere e suite, il ristorante Tanit affacciato sulla marina, il social hub W Lounge, il WET Deck a bordo piscina, la AWAY Spa, il centro fitness FIT e l’esclusivo W Beach Club. Ricco il calendario delle attività pensate per accogliere anche gli ospiti che non hanno necessità di pernottare, ma che in albergo possono incontrare persone, prendere un aperitivo, andare a cena o partecipare agli happening che si susseguono dalla mattina fino a tarda sera.

Il beach club

All’estremità di una caletta quasi nascosta fuori Poltu Quatu, approda Verde Beach Sardinia, che replica la formula di successo già collaudata sulla spiaggia di St.Tropez: socialità e divertimento, un menu e una carta dei vini da potersi definire intriganti. Verde infatti è famoso per combinare una cucina raffinata (qui in Sardegna grazie al team guidato da Chef Kanchana) a un intrattenimento musicale di qualità. La differenza tra questo e i Verde Beach di Dubai e St.Tropez? Si arriva solo dal mare!

La ristorazione

Intrattenimento e ristorazione sono il punto forte dell’offerta di Poltu Quatu. Lungo la passeggiata che dalla piazzetta sopraelevata sul mare attraversa il ponticello della darsena e continua lungo la Marina dell’Orso, è possibile scegliere tra cucine e atmosfere diverse, tutte di grande qualità.
Il Tanit è un nome che per gli habitué della costa significa mare davanti agli occhi e mare nel piatto. Il ristorante è ridisegnato e adeguato alla nuova estetica del W Sardinia – Poltu Quatu, ma la proposta resta coerente con quella con cui si è fatto apprezzare sin dal 1987: materia prima locale, sapori mediterranei e un servizio attento ma mai invadente.

Direttamente dal 52º piano del Palm Jumeirah di Dubai arriva CouCou, parte essenziale della ventata di novità che investe Poltu Quatu in questa frenetica estate. La promessa? Cucina mediterranea dal tocco francese, spazio per socializzare, cocktail dagli ingredienti originali e fuori dagli schemi. Le altre novità: Le Specialità, il brand di ristorazione milanese già presente anche a Istanbul sul Bosforo e nel Design District di Miami, porta la sua proposta distintiva unendo pizza d’autore e fine dining; Il Marchese di Davide Solari e Lorenzo Renzi, versione estiva del famoso ristorante di cucina romana con cocktail e amaro bar di Via di Ripetta a Roma e di Via Bossi a Milano, in zona Scala, e Nobuya, il ristorante già presente a Milano, che porta il nome di Niimori Nobuya, dove la tradizione giapponese incontra i sapori italiani in un menu che promette di sorprendere. Si conferma l’Aruanã, storica churrascaria trasferita da Porto Cervo, punto fermo per gli amanti della griglia, e il rinnovato Caffè della Piazza, animato tutto il giorno e cuore conviviale del borgo grazie alla proposta all-day dining a cura di Fabio Ciervo, chef una stella Michelin.

Sport e benessere

Poltu Quatu dedica al benessere un’ampia area con vista sul porto. Il wellness club offre tecnologie Technogym all’avanguardia e un team di trainer esperti per seguire gli ospiti in allenamenti ad hoc. Una zona è dedicata allo yoga e al mat e reformer pilates con corsi individuali o di coppia. Gli amanti di tennis e padel possono divertirsi alla Galimberti Tennis Academy, fondata dall’ex tennista Giorgio Galimberti: lezioni private o di gruppo, clinic settimanali e allenamenti su misura con coach certificati sono in programma tutta l’estate.

In mare con stile

A completare l’offerta di Poltu Quatu arrivano due nuovi Pirelli Speedboats brandizzati W Sardinia – Poltu Quatu e Verde Beach, frutto della collaborazione con SACS Tecnorib, licenziatario ufficiale del marchio Pirelli per il settore nautico. Design accattivante, alte prestazioni e massima sicurezza: i due modelli scelti – Pirelli 30 e Pirelli 35 – incarnano perfettamente lo spirito dinamico e sofisticato della destinazione. Grazie a questa partnership, gli ospiti del borgo possono partire dalla Marina dell’Orso alla volta dei beach club, fare escursioni e godersi momenti di relax nei luoghi più suggestivi della costa.

Uno sguardo al futuro

Il rilancio di Poltu Quatu è solo all’inizio di un piano di sviluppo a lungo termine. Nei prossimi anni il borgo continuerà a evolversi grazie a nuove aperture, eventi, collaborazioni e progetti culturali, candidandosi a diventare una delle destinazioni più dinamiche e interessanti del Mediterraneo.

Capri, Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Arzachena-Porto Cervo siglano ufficialmente la loro alleanza sotto il segno dell’eccellenza. Nella sede della Fondazione Altagamma a Milano è stata infatti formalizzata la costituzione dell’Associazione dei Territori di Altagamma, un’iniziativa nata per rafforzare la collaborazione tra cinque delle località più iconiche del turismo italiano di alta gamma e posizionarle con maggiore efficacia nel mercato internazionale.

All’atto costitutivo, sottoscritto dai rappresentanti istituzionali delle cinque destinazioni, erano presenti tra gli altri Melania Esposito (Capri), Roberta Alverà (Cortina d’Ampezzo), Roberto Rota (Courmayeur), Monica Bonomini (Pinzolo), Claudia Giagoni (Arzachena), oltre a numerosi referenti tecnici, tra cui Matteo Bonapace, Direttore di APT Madonna di Campiglio, e Josep Ejarque, Destination Manager di Cortina Marketing.

Una visione strategica per valorizzare il lifestyle italiano

L’Associazione rappresenta il coronamento di un percorso iniziato nell’ottobre 2023 e proseguito con la sottoscrizione di un primo accordo programmatico nel novembre 2024. Le cinque destinazioni, già designate nel 2014 da Fondazione Altagamma come Territori d’Eccellenza e riconosciute Honorary Members, condividono una visione comune per promuovere l’Italia come destinazione di riferimento nel turismo di alta gamma. L’obiettivo è dar vita a un’offerta coordinata, ampia e differenziata, che valorizzi l’unicità dei singoli territori in un’azione di promozione congiunta nei principali mercati internazionali.

Roberto Rota nominato primo presidente dell’Associazione

Durante l’assemblea è stato eletto Roberto Rota, Sindaco di Courmayeur, come primo Presidente dell’Associazione. “Siamo orgogliosi di aver dato forma a un progetto condiviso che unisce cinque territori unici per bellezza, cultura e vocazione all’eccellenza”, ha dichiarato Rota. “Attraverso una rappresentanza coesa intendiamo rafforzare il ruolo strategico del turismo alto di gamma nello sviluppo economico e culturale dell’Italia”.

Accanto a lui, Matteo Bonapace, Direttore di APT Madonna di Campiglio, assumerà il ruolo di coordinatore del comitato gestionale. “Partiremo in autunno con un piano operativo condiviso – ha spiegato Bonapace – per costruire un’offerta sempre più qualificata, capace di rispondere alle aspettative di un turismo evoluto, che cerca autenticità, bellezza e qualità”.

Il sostegno di Fondazione Altagamma

A sostenere la nascita dell’Associazione è la stessa Fondazione Altagamma, da trent’anni promotrice dell’industria culturale e creativa italiana. “Salutiamo con entusiasmo la nascita dell’Associazione dei Territori di Altagamma – ha dichiarato la direttrice generale Stefania Lazzaroni –. Capri, Cortina, Courmayeur, Madonna di Campiglio e Porto Cervo rappresentano al meglio lo stile di vita italiano nel mondo. Siamo certi che da questa collaborazione nasceranno progetti utili a rafforzare l’immagine del nostro Paese come meta di riferimento per l’ospitalità di alta gamma”.

Obiettivi e priorità: sostenibilità, identità e governance

L’Associazione si pone obiettivi ambiziosi, tra cui rafforzare il dialogo con le istituzioni e gli stakeholder internazionali, sostenere politiche pubbliche più attente al valore dei territori d’eccellenza, e promuovere modelli di gestione turistica integrata. Tra le priorità dichiarate: la promozione del turismo sostenibile in linea con l’Agenda 2030, la valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, la tutela dell’identità locale e lo sviluppo di esperienze capaci di esprimere appieno la qualità italiana.

Con il supporto di SEC & Partners per il coordinamento e la comunicazione, PLUS Trento per il design e l’identità visiva, e dello studio legale BIP LAW & Tax per la consulenza giuridica e strategica, l’Associazione dei Territori di Altagamma è pronta a entrare in una nuova fase operativa. Una realtà coesa, ma profondamente radicata nelle diversità locali, che punta a rafforzare l’immagine dell’Italia nel turismo di alta gamma, promuovendo nel mondo l’eccellenza, il gusto e lo stile che rendono unici questi luoghi.

Nel cuore delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità, tra i Parchi naturali di Fanes-Senes-Braies e Puez-Odle, San Vigilio di Marebbe offre un modello di accoglienza alpina che riesce a coniugare la dimensione locale con le esigenze del turismo contemporaneo. Un territorio dove l’ambiente è ancora parte attiva dell’esperienza e dove il benessere passa per la qualità della vita, il rispetto dei ritmi naturali e il legame autentico con la comunità ladina.

Durante un viaggio stampa organizzato nelle scorse settimane, abbiamo potuto esplorare i punti di forza della destinazione attraverso un programma esperienziale che ha alternato trekking in quota, yoga, percorsi in e-bike e soste nei rifugi, ma anche visite a produttori locali e momenti di confronto con gli operatori del territorio.

Un’accoglienza contemporanea, tra ospitalità e flessibilità

Punto di partenza del soggiorno è stata AMA Stay, struttura bike-friendly e ibrida, che si propone anche come “casa temporanea” per viaggiatori, smart worker e famiglie. A spiegarci la filosofia è Markus Promberger, il general manager, durante un aperitivo di benvenuto: “Non siamo un hotel tradizionale, ma un luogo fluido pensato per chi cerca flessibilità, con spazi di co-living e coworking e un’offerta wellness immersa nel paesaggio dolomitico”.
AMA Stay si distingue come workation residence capace di coniugare ospitalità e progettualità. Con il lancio dell’iniziativa AMA Community, la struttura si propone come piattaforma di dialogo tra ospiti, comunità locale e team internazionale, abbattendo barriere linguistiche e culturali. Tavoli condivisi, spazi di coworking, eventi e workshop online trasformano AMA Stay in un hub di scambio professionale e umano, dove la vacanza non è solo tempo libero ma occasione per coltivare idee, relazioni e progetti a lungo termine.

La montagna come palestra di benessere

Il concetto di wellness si declina anche all’aperto: ci siamo dedicati a una sessione di yoga nel parco, in una yurta mongola allestita tra i pini, e abbiamo sperimentato le escursioni nel Parco di Fanes-Senes-Braies, tra cui la camminata al Rifugio Lavarella, sede del birrificio più alto d’Europa, dove è possibile assaggiare birre artigianali in un contesto naturale di straordinaria bellezza e luoghi panoramici come il Passo delle Erbe, dove si pranza tra mucche e giochi per bambini, confermando la vocazione family-friendly della destinazione.

Turismo, comunità e gestione cooperativa

A raccontare la filosofia che guida lo sviluppo turistico di San Vigilio è Carlo Runggaldier, Ceo della Cooperativa Turistica San Vigilio/San Martin – Dolomites che gestisce l’intera destinazione: “Siamo una realtà autonoma, non legata a logiche politiche ma al territorio. Il Comune ha scelto di destinarci i proventi della tassa di soggiorno e noi la reinvestiamo direttamente nella manutenzione dei sentieri, nella sistemazione del paesaggio, nella cura dei dettagli, nei fiori, nei laghetti. Ogni azione è condivisa con la comunità, i soci della cooperativa e le associazioni locali”.

san vigilio

San Vigilio è stata la prima destinazione dell’Alto Adige a ottenere la certificazione GSTC (Global Sustainable Tourism Council) e una delle prime in Italia. “Oggi abbiamo sette strutture certificate e altre tre in fase di accreditamento. Un dato che ci rende un caso unico a livello mondiale per densità di turismo sostenibile in un piccolo territorio”, aggiunge Runggaldier.

Ma la sostenibilità non è solo ambientale. È anche sociale. “Coinvolgiamo i cittadini in ogni decisione, anche quelli non direttamente impiegati nel turismo. Aiutiamo le associazioni locali a promuovere eventi, prestiamo le tende, supportiamo la logistica. Perché da noi il 95% delle persone lavora direttamente o indirettamente nel turismo”, sottolinea il Ceo.

Sapori autentici e produttori in quota

Il viaggio è stato anche un’immersione nel patrimonio gastronomico locale. Dalla cucina contadina della storica Gran Ciasa, che lavora su prenotazione con menu costruiti in base alla disponibilità dei prodotti e alla scoperta di micro-realtà come il mercato contadino AgriColArt, dove si incontrano agricoltori, artigiani e allevatori, dove tutto è pensato per valorizzare l’identità del luogo. Anche senza viticoltura propria, San Vigilio vanta esperienze originali come la cantina Elfenberg, che affina i vini a 1.200 metri, sfruttando il clima alpino per ottenere una particolare eleganza nel bicchiere.

Una spiaggia in alta quota, tra famiglie e leggende

Il turismo familiare è uno dei segmenti più curati della destinazione. Il parco fluviale di Ciamaor, con spiaggetta, giochi in legno, acqua bassa e chiosco alpino, è un esempio virtuoso di infrastruttura dolce, realizzata e mantenuta proprio con i proventi della tassa di soggiorno. Accanto, l’Owl Park ospita oltre 80 rapaci e svolge un ruolo educativo che coinvolge grandi e piccoli.

Innumerevoli poi le passeggiate a tema: dal “Tru dles Liondes” che racconta le leggende del Regno del Fanes (si parla di elfi e di un regno fatato sotterraneo, ma non vogliamo spoilerare) al Tru Vistles a San Martino, con giochi e ostacoli in legno lungo il percorso, tutto è pensato per stimolare la fantasia e l’interazione con il territorio.

San Vigilio Dolomites si presenta così come una destinazione che ha saputo evitare i rischi dell’overtourism e ha costruito un modello sostenibile, condiviso e radicato nella comunità. Qui il turismo è frutto di scelte collettive, non imposto dall’alto, e si fonda su un equilibrio tra sviluppo economico, tutela del paesaggio e qualità della vita. Un laboratorio alpino da cui molte altre destinazioni potrebbero trarre ispirazione.

Il rafting è uno sport dinamico e coinvolgente che permette di esplorare la natura, lasciandosi trasportare dalla corrente e dal ritmo impetuoso dei fiumi. Si pratica generalmente su corsi d’acqua con rapide di diversa difficoltà, classificate secondo una scala internazionale, ufficialmente riconosciuta dalla International Canoe Federationda I (facile) a VI (estremo)

In Italia, questa attività sta guadagnando sempre più appassionati, grazie alla varietà di corsi d’acqua che attraversano paesaggi mozzafiato, dalle montagne alpine alle vallate appenniniche, fino ad arrivare ai parchi naturali del Sud.

Che si tratti di un gruppo di amici in cerca di adrenalina o di una famiglia desiderosa di vivere un’esperienza diversa, il rafting offre percorsi per ogni livello, spesso incorniciati da ambienti di straordinaria bellezza. Boschi, gole, cascate e borghi storici fanno da sfondo a un’avventura capace di coniugare sport, esplorazione e divertimento.

Scopriamo insieme quali sono i fiumi italiani più indicati per vivere momenti unici.

Fiume Sesia (Piemonte) – Il regno del rafting tecnico

Scorrendo ai piedi del massiccio del Monte Rosa, il fiume Sesia è considerato uno dei corsi d’acqua più tecnici e completi per la pratica del rafting in Italia. Le sue rapide, classificate tra il grado III e IV, rendono il Sesia una meta ideale per chi ha già una buona padronanza della disciplina e cerca tratti più impegnativi.

Il fiume attraversa la Val Sesia, una valle alpina che alterna scenari rocciosi a boschi fitti, offrendo una cornice naturale suggestiva e varia. Il Sesia si distingue per la sua portata costante e per la presenza di sezioni ad alto contenuto tecnico, dove il controllo del gommone richiede attenzione e coordinazione.

Oltre all’aspetto sportivo, questo fiume si fa apprezzare per la qualità delle acque e per l’ambiente montano in cui è incastonato. L’esperienza sul Sesia coniuga così l’adrenalina della discesa con la possibilità di esplorare uno degli angoli più autentici delle Alpi piemontesi.

Fiume Serchio (Toscana) – Rafting tra montagne e borghi medievali

Il fiume Serchio scorre attraverso la Garfagnana e la Valle del Serchio, in provincia di Lucca, tracciando un percorso che alterna tratti montani e collinari fino alla pianura. Le sue acque sono ideali per il rafting, soprattutto nei tratti che attraversano ambienti più selvaggi, con rapide di grado II e III che rendono l’attività adatta a un pubblico eterogeneo.

Il paesaggio lungo il Serchio è segnato da una forte impronta naturale e storica: il fiume scorre ai piedi delle Alpi Apuane e attraversa borghi antichi, ponti medievali e zone boschive che offrono un’atmosfera autentica e poco turistica. Questa combinazione permette di vivere l’esperienza fluviale all’interno di un contesto paesaggistico ricco e ben conservato.

Rispetto ad altri fiumi della regione, il Serchio si distingue per la sua accessibilità e per il buon equilibrio tra tratti dinamici e momenti più rilassati, risultando una scelta interessante per chi cerca un’avventura nella natura toscana, lontano dai circuiti più affollati.

Fiume Velino (Lazio) – Rafting tra cascate e paesaggi storici

Il fiume Velino, che attraversa l’area settentrionale del Lazio, è noto per confluire nel Nera dando origine alla Cascata delle Marmore, una delle cascate più alte d’Europa. A monte di questo spettacolare salto artificiale, il Velino presenta tratti ideali per la pratica del rafting, con rapide di grado II e III e una portata regolare in vari periodi dell’anno.

Il paesaggio lungo il fiume alterna aree pianeggianti a gole scavate nella roccia, offrendo un percorso fluviale vario e di grande fascino. Le escursioni sul Velino permettono anche di apprezzare il patrimonio storico e naturalistico della zona: non lontano dal corso d’acqua si trovano infatti borghi medievali, sentieri escursionistici e resti archeologici.

Fiume Sangro (Abruzzo) – Avventure nel cuore dell’Appennino

Il fiume Sangro attraversa una parte significativa dell’Abruzzo interno, scorrendo tra le montagne del Parco Nazionale della Majella e i rilievi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. In questo contesto appenninico, il Sangro offre tratti adatti al rafting con rapide di grado II e III, che alternano passaggi movimentati a sezioni più tranquille.

Le avventure si svolgono in un paesaggio ricco di foreste, canyon calcarei e piccoli altopiani, in cui la presenza umana è limitata e l’impatto visivo è dominato dalla natura.

Il Sangro rappresenta dunque una scelta interessante per chi desidera abbinare l’attività sportiva all’esplorazione di un’area protetta di alto valore ambientale, con la possibilità di osservare specie tipiche dell’Appennino centrale e di vivere un’esperienza fluviale all’interno di uno degli ecosistemi più importanti d’Italia.

Fiume Lao (Calabria) – Natura selvaggia e gole mozzafiato

Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, il fiume Lao offre uno dei contesti più spettacolari per praticare rafting nel Sud Italia. Il tratto più suggestivo è quello che attraversa le profonde gole del Lao, caratterizzate da pareti rocciose, tratti d’acqua limpida e scorci naturali di grande impatto visivo.

Le rapide presenti in questa zona sono generalmente classificate di grado II e III, adatte quindi a escursionisti con diversi livelli di esperienza. Il percorso consente di vivere un’esperienza immersiva nella natura, tra canyon, cascate e zone boschive che mantengono un elevato grado di biodiversità.

Il fiume Lao si distingue anche per il contesto ambientale in cui si inserisce: un paesaggio ancora poco antropizzato, che contribuisce a rendere ogni discesa un’occasione di contatto diretto con l’ambiente naturale.

Come vivere un’esperienza di rafting unica

Naturalmente, per vivere un’esperienza di rafting nei fiumi italiani coinvolgente e del tutto sicura è importante affidarsi a realtà che offrano un elevato livello di servizio e che rispettino gli standard tecnici previsti per le attività in acqua mossa. 

Per farlo, è possibile rivolgersi a piattaforme specializzate come Liveinup, che mette a disposizione un’ampia varietà di discese rafting, tutte attentamente selezionate e monitorate da un team di verifica, così da garantire sempre il massimo dal punto di vista dell’affidabilità, della sicurezza e della coerenza con le aspettative dell’utente.

Il sito permette di esaminare in modo semplice e veloce le proposte disponibili nelle diverse regioni italiane, verificare il livello di difficoltà dei percorsi e prenotare direttamente online l’escursione di rafting nei fiumi più adatta alle proprie esigenze.

Naturalmente, con Liveinup è possibile acquistare le esperienze anche come regalo, tramite voucher digitali personalizzabili. Una formula ideale per chi cerca un’idea originale per amici o familiari amanti dell’avventura e delle attività nella natura.

Sport, esplorazione e contatto con la natura nel cuore dell’Italia

Come abbiamo visto, il rafting è un’attività capace di unire sport, esplorazione e contatto diretto con la natura, offrendo un punto di vista unico sui paesaggi fluviali

Sia che si cerchi l’adrenalina di rapide più tecniche, sia che si preferisca una discesa più tranquilla immersi in scenari naturali o storici, l’Italia offre un’ampia gamma di opportunità per vivere il rafting in modo autentico e sicuro. 

Una disciplina accessibile, che permette di scoprire il territorio da una prospettiva diversa — dinamica, coinvolgente e spesso sorprendente.

Dal 20 al 22 giugno 2025 la Riviera Romagnola si tinge di rosa per celebrare la ventesima edizione della Notte Rosa, il “Capodanno dell’estate italiana”, che quest’anno coincide con il solstizio d’estate e promette un programma ancora più ricco del solito. Organizzata dai Comuni della costa e dell’entroterra con il coordinamento della Regione Emilia-Romagna, l’edizione 2025 porta con sé un messaggio di energia, leggerezza e rinascita sotto il claim “Hit’s Summer”, ideato da Claudio Cecchetto.

Un evento diffuso lungo 110 km di costa

La Notte Rosa coinvolgerà oltre 110 km di litorale adriatico, da Comacchio a Cattolica, senza dimenticare borghi, colline e centri culturali dell’entroterra. Il format si conferma vincente: tre giorni di eventi gratuiti, accessibili a tutti, con concerti, spettacoli, dj set, mostre, sport all’aperto e iniziative pensate anche per famiglie e bambini. Prevista una partecipazione massiccia di artisti, installazioni e momenti simbolici, come i tradizionali fuochi d’artificio in contemporanea su tutta la costa e le albe musicali che domenica 22 giugno saluteranno la chiusura dell’evento.

Il programma giorno per giorno

Si parte già giovedì 19 giugno con le anteprime: a Rimini, piazza Cavour si animerà con il ballo liscio dell’Orchestra Frank David, mentre a Cervia si potrà assistere a visite teatralizzate nelle saline. Eventi anche nei borghi: concerti lirici a Novafeltria, spettacoli per bambini a Bellaria e animazioni itineranti lungo le vie dei centri storici.

Venerdì 20 giugno il cuore dell’evento si accenderà con musica live e animazioni sulle spiagge (“Un mare di rosa” a Rimini), aperture straordinarie dei parchi divertimento e i fuochi d’artificio che illumineranno la notte in contemporanea da nord a sud.

Sabato 21 giugno spazio ai concerti, ai dj set sul lungomare e a performance artistiche all’aperto. Tra gli eventi clou, il palco del RDS Summer Festival a Rimini, che ospiterà artisti noti del panorama musicale italiano e giovani talenti.Domenica 22 giugno chiusura poetica con le albe in musica su varie spiagge, concerti acustici all’alba e iniziative culturali nei musei e nei centri storici di Ferrara, Santarcangelo e Cesenatico.

Un evento per tutte le età, con attenzione alla sicurezza

La Notte Rosa è pensata per un pubblico trasversale. Oltre ai giovani attratti dalla musica e dalle feste in spiaggia, numerosi eventi saranno dedicati a famiglie e bambini, con spettacoli teatrali, laboratori creativi e animazioni curate da artisti di strada.In alcune località, come Riccione, saranno applicati orari di chiusura per la musica (massimo ore 2.30) e misure di sicurezza come il divieto di vendita di bevande in vetro in orario serale. Saranno attivi info point, servizi igienici, presidi sanitari e navette gratuite per facilitare gli spostamenti e ridurre il traffico privato.

Domande frequenti e logistica

Tutti gli eventi della Notte Rosa sono gratuiti, anche i concerti principali. Chi sceglie di pernottare può approfittare di pacchetti turistici e offerte speciali proposte da alberghi e residence della costa. Il consiglio, come ogni anno, è di prenotare in anticipo e preferire la mobilità sostenibile.Per chi arriva in auto, è bene tenere presente che molte aree centrali verranno chiuse al traffico durante le serate clou, per garantire la sicurezza dei pedoni. Saranno potenziati i servizi ferroviari e il trasporto pubblico locale.

Aspettando l’estate con la Riviera in festa

La Notte Rosa 2025 si preannuncia come un’edizione speciale non solo per il numero tondo dell’anniversario, ma anche per la sua carica simbolica. Dopo anni di trasformazioni nel turismo, la Romagna rilancia la sua vocazione all’ospitalità con un evento capace di coniugare tradizione e innovazione. Musica, divertimento, benessere, cultura e inclusività saranno ancora una volta le parole chiave per un appuntamento che continua a unire, emozionare e celebrare il lato più gioioso dell’estate italiana.

La Fondazione Destination Florence accelera sulla promozione di un turismo più consapevole, sostenibile e radicato nel tessuto culturale della città. Sotto la guida di Carlotta Ferrari – recentemente inserita nella lista delle 100 donne “eccellenti” d’Italia secondo Forbes – l’organizzazione pubblico-privata punta su innovazione, formazione, artigianato e relazioni internazionali per scrivere un nuovo capitolo dell’accoglienza fiorentina.

Cuore della strategia è lo sviluppo del settore congressuale, con il lancio del Florence Association Centre, promosso con il Comune di Firenze e la Città Metropolitana. L’obiettivo è attrarre associazioni italiane e internazionali affinché stabiliscano una sede stabile sul territorio, facilitando l’organizzazione di eventi e rafforzando le comunità scientifiche locali. Il centro offrirà supporto logistico, contributi economici, agevolazioni per eventi e l’accesso alle strutture di Firenze Fiera. Particolarmente importante la sinergia con l’Università di Firenze e gli enti di ricerca, in un contesto che già registra un tasso di conversione eventi tra i più alti in Europa (90%).

Nel segno della proiezione globale, Firenze punta anche a consolidare il proprio ruolo nel settore dello study abroad. La recente istituzione dell’Advisory Board di Be.Long, composto da accademici ed esperti internazionali, contribuirà a creare un osservatorio permanente sui flussi studenteschi internazionali, migliorando la loro integrazione nella vita cittadina. Il progetto prevede l’attivazione di collaborazioni con università estere, la mappatura delle esigenze degli studenti e la valorizzazione delle opportunità culturali e professionali sul territorio.

Parallelamente, si lavora sul fronte dell’identità locale con il progetto “Conosci le Botteghe Fiorentine. Scopri la vera Firenze”, realizzato insieme alle associazioni di categoria e parte della campagna #EnjoyRespectFirenze. L’iniziativa punta a rilanciare l’alto artigianato, le botteghe storiche e le piccole attività che rappresentano l’anima più autentica della città. A guidare simbolicamente il pubblico sarà un Dante Alighieri contemporaneo, protagonista di installazioni, video virali e attività esperienziali coinvolgenti anche per gli studenti stranieri.

“La nostra missione è promuovere un turismo di qualità, che sappia integrarsi con la vita cittadina e valorizzare le eccellenze culturali, artigianali e scientifiche di Firenze,” afferma Laura Masi, presidente della Fondazione Destination Florence. “Carlotta Ferrari, con la sua visione e il suo riconoscimento da parte di Forbes, rappresenta una guida preziosa per portare avanti questo percorso con ambizione e radicamento territoriale.”

La Fondazione, oggi partecipata da 138 soci privati e in stretto dialogo con le istituzioni locali, si conferma dunque uno dei modelli più avanzati di collaborazione pubblico-privato nel panorama italiano del destination management, capace di coniugare attrattività internazionale e cura del contesto locale.

Un nuovo tratto di costa si prepara ad accogliere bagnanti in modo inclusivo e gratuito. Si chiama “Spiaggia Libera Tutti” e prende ufficialmente il via oggi, nel cuore del litorale riminese, proprio ai piedi della Ruota Panoramica. Un’iniziativa concreta e simbolica insieme, pensata per garantire il diritto al mare anche a chi, troppo spesso, resta escluso da esperienze balneari per mancanza di strutture adeguate.

Il progetto – attivo fino all’8 settembre, tutti i giorni dalle 7:30 alle 19:30 – è rivolto in particolare a persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive, ma anche ai loro accompagnatori. Tra le dotazioni: ampie passerelle che arrivano fino all’acqua, sedie da mare speciali per facilitare l’ingresso, 16 gazebo su pedane prenotabili, docce calde, servizi igienici accessibili e personale formato, sempre presente.

Tutti i servizi sono gratuiti, ma la prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata telefonicamente o via WhatsApp al numero +39 351 4980236, oppure online sul sito www.spiaggialiberatutti.it. Le richieste vengono ricontattate e confermate dallo staff per garantire un’accoglienza personalizzata e calibrata sulle reali esigenze degli utenti. È possibile prenotare fino a 7 giorni consecutivi, anche per mezza giornata. In caso di esaurimento posti, viene attivata una lista d’attesa gestita in ordine cronologico.

A coordinare la prima stagione di questo esperimento di accessibilità concreta è la cooperativa sociale Onlus “Amici di Gigi”, capofila di un partenariato composto da Club Nautico di Rimini, RiminiUp, Service Web, Inopera, Cooperativa Bagnini Rimini sud e The Beach Srl. Un gioco di squadra che fa sistema attorno a un obiettivo comune: rendere il mare un bene davvero pubblico. Riepilogando_

📌 Condizioni di accesso a “Spiaggia Libera Tutti” – Rimini

📍 Dove: L.go Ruggero Boscovich, sotto la Ruota Panoramica di Rimini
📅 Quando: Dal 16 giugno all’8 settembre 2025
🕒 Orari di apertura: Tutti i giorni, dalle 7:30 alle 19:30
💶 Costo: Tutti i servizi sono gratuiti

🎯 Chi può accedere:
Persone con disabilità motorie, sensoriali o cognitive e i loro accompagnatori

📞 Come prenotare:

📅 Durata prenotazione:

  • Fino a 7 giorni consecutivi, anche a mezza giornata
  • Prenotazione valida solo dopo conferma dello staff

📋 In caso di esaurimento posti:

  • Inserimento in lista d’attesa cronologica
  • Rientro tramite contatto telefonico in caso di rinuncia o nuova disponibilità

🛠️ Servizi inclusi:

  • Passerelle fino al mare
  • Gazebo su pedana (prenotabili)
  • Docce calde
  • Servizi igienici accessibili
  • Sedie da mare per l’ingresso in acqua
  • Personale formato e presente in spiaggia

Con l’arrivo dell’estate, Loano si presenta con una veste rinnovata, frutto di un processo strategico di ripensamento dell’identità turistica iniziato nel 2022. Obiettivo: affermarsi come destinazione del benessere, dell’autenticità e della qualità della vita, capace di accogliere viaggiatori in cerca di esperienze rigeneranti, in ogni periodo dell’anno.

Il messaggio è chiaro e diretto: “Loano, la vacanza che ti fa star bene”. A sostenerlo, una nuova identità visiva e un sistema di comunicazione integrato, sviluppati dall’agenzia ligure Studiowiki per conto dell’amministrazione comunale, nell’ambito del Piano Strategico di sviluppo e marketing turistico elaborato con il supporto di For Tourism.

Il cuore del progetto è la creazione di un nuovo brand turistico che racchiude simbolicamente i valori del territorio: la “O” di Loano si trasforma in un segno grafico fluido che richiama onde marine, movimenti sportivi e dolcezza paesaggistica. Il logo si articola in una palette cromatica solare e dinamica, declinata su quattro filoni tematici – Sea & Sun, Outdoor & Nature, Food & Craft, Well-being & Sport – che rappresentano le principali vocazioni turistiche della città.

«Abbiamo voluto restituire a Loano un’immagine che fosse all’altezza della sua anima: una città che accoglie, rigenera e ispira – spiega Federico Alberto, direttore creativo di Studiowiki –. Il nostro lavoro parte dal territorio e si traduce in un linguaggio visivo semplice ma distintivo, capace di parlare a pubblici diversi senza perdere autenticità».

La ridefinizione dell’identità turistica nasce da un’analisi approfondita del sistema ricettivo e delle abitudini dei visitatori. Da questa mappatura sono emersi quattro segmenti di utenza, corrispondenti ad altrettante “anime” della città. Su questa base è stato costruito il modello delle Reti di destinazione, che riunisce operatori di settore pronti a collaborare per offrire esperienze coordinate e di qualità.

«Il lavoro condotto finora segna un momento di svolta – dichiarano il sindaco Luca Lettieri e il vice sindaco Gianluigi Bocchio, con delega a turismo, cultura e sport –. Grazie alla collaborazione con Studiowiki abbiamo affinato strategie, target e offerta, concentrandoci su pacchetti tematici che raccontano Loano come un luogo dove il soggiorno è sinonimo di benessere, natura e scoperta».

Nei prossimi mesi il percorso continuerà con l’implementazione di un portale turistico integrato con il sistema regionale DMS, la pubblicazione di un magazine bilingue che sostituirà la tradizionale brochure, e il rafforzamento della comunicazione digitale, con campagne social e attività di advertising mirate a valorizzare eventi, itinerari ed esperienze locali.

Accanto a queste azioni, sarà operativa una Redazione di Destinazione, incaricata della produzione continua di contenuti e storytelling, oltre a un coordinamento stabile con stakeholder e media per potenziare il posizionamento nazionale e internazionale della città.

Con questo nuovo corso, Loano punta a diventare più di una semplice località balneare: una destinazione turistica completa, in grado di offrire esperienze autentiche e su misura per ogni tipo di viaggiatore, durante tutto l’arco dell’anno.

Nella notte tra l’11 e il 12 giugno 2025 i cieli d’Italia e dell’emisfero boreale saranno illuminati dalla cosiddetta “luna piena delle fragole”, un evento che unisce fascino astronomico, suggestioni culturali e richiami alla natura. Non si tratta di un fenomeno raro in sé – la luna piena è visibile ogni mese – ma il nome e il momento dell’anno in cui si manifesta la rendono particolarmente interessante per appassionati e semplici curiosi.

Perché si chiama “luna delle fragole”

Il nome “Strawberry Moon” ha origini nei calendari tradizionali dei nativi americani, in particolare della tribù degli Algonchini. Indica la luna piena di giugno, che segnava per loro l’inizio della stagione di raccolta delle fragole selvatiche. Non è quindi un’allusione al colore del nostro satellite – che può al massimo assumere sfumature dorate o aranciate al suo sorgere o tramontare – ma piuttosto un riferimento simbolico al calendario agricolo.

Altri nomi tradizionali per questa luna piena, adottati in culture diverse, includono “Luna del Miele” (da cui l’espressione “luna di miele”, in riferimento al periodo favorevole ai matrimoni), “Luna calda” o ancora “Luna rosa” nelle tradizioni europee antiche, anche se quest’ultimo è oggi più comunemente associato alla luna piena di aprile.

Quando e dove osservarla

Nel 2025, la luna piena delle fragole raggiungerà il culmine alle ore 08:23 del mattino (ora italiana) di mercoledì 11 giugno. Tuttavia, il momento migliore per osservarla sarà durante le ore serali del 10 e 11 giugno, quando sorgerà a est poco dopo il tramonto del sole. In queste fasi, l’effetto ottico dell’atmosfera farà apparire la luna più grande e più calda nel colore, regalando uno spettacolo particolarmente suggestivo.

Il fenomeno sarà perfettamente visibile a occhio nudo in tutta Italia, meteo permettendo, senza bisogno di strumenti ottici. Per chi volesse godersi l’osservazione al meglio, si consiglia di scegliere un luogo con orizzonte libero verso est, lontano dall’inquinamento luminoso delle città. Le zone collinari, i litorali e le campagne offrono spesso le condizioni ideali.

Un’opportunità per la fotografia e l’osservazione astronomica

Come per ogni luna piena, quella dell’11 giugno rappresenta una buona occasione per gli appassionati di fotografia notturna. Il paesaggio illuminato dalla luna, in combinazione con elementi naturali o architettonici, può offrire composizioni di grande impatto. L’utilizzo di un teleobiettivo può enfatizzare la dimensione del disco lunare, mentre un cavalletto e lunghe esposizioni permettono di catturare dettagli e giochi di luce.

Nonostante la luce intensa della luna piena possa interferire con l’osservazione di altri corpi celesti, è comunque possibile, con l’aiuto di un binocolo o di un telescopio, individuare alcune caratteristiche della superficie lunare come i mari, i crateri e le catene montuose.

Oltre all’aspetto astronomico, la luna delle fragole è anche un pretesto per riconnettersi ai cicli della natura. Segna l’ingresso nella parte più luminosa e calda dell’anno, preludio del solstizio d’estate. Per molte culture, rappresenta un momento di celebrazione della fertilità, della raccolta e della condivisione. Non a caso, è il periodo in cui iniziano molte sagre, matrimoni e riti di passaggio.

Eventi e curiosità

In alcune località italiane, gruppi di astrofili e osservatori astronomici organizzeranno eventi aperti al pubblico con telescopi e spiegazioni scientifiche. Si invita a controllare le iniziative promosse da associazioni locali, planetari e parchi naturali.

Infine, una curiosità: la luna piena di giugno è spesso oggetto di superstizioni, miti e poesie. Dante Alighieri, ad esempio, nel Paradiso della Divina Commedia, descrive il moto della luna come indicatore del tempo e della misura. Oggi, invece, è diventata protagonista anche dei social media, con milioni di fotografie e storie condivise sotto l’hashtag #StrawberryMoon.

E’ stato attivato dal 1° Giugno, grazie alla collaborazione tra l’Assessorato al Turismo del Comune di Capri, l’associazione Federalberghi Isola di Capri e la società Porto Turistico di Capri, un nuovo servizio di accoglienza e informazione turistica presso il Porto dell’isola.
L’iniziativa prevede in particolare l’installazione di nuovi punti informativi presso il porto commerciale di Marina Grande, con la presenza di hostess incaricate di fornire assistenza ai visitatori. Contestualmente è stato realizzato un sistema di canalizzazione per il trasporto pubblico della funicolare e dei taxi, con transennamenti diretti a migliorare i flussi nei momenti di maggiore afflusso e la realizzazione di un accesso prioritario alla funicolare che, da quest’anno, non sarà riservato solo ai residenti ma anche agli ospiti degli hotel dell’isola. Per accedere a tale corsia gli ospiti dovranno esibire una conferma di prenotazione o un biglietto fornito dall’hotel di riferimento.

“Con questa iniziativa intendiamo intervenire concretamente per migliorare l’esperienza dei nostri ospiti nella zona dell’isola che più di tutte soffre del congestionamento, soprattutto nelle ore di punta” dichiara l’Assessore al Turismo Melania Esposito. “Lo facciamo anche attraverso una scelta chiara che mira a tutelare in particolare gli ospiti che, soggiornando nelle strutture alberghiere dell’isola, puntano ad una esperienza più consapevole del nostro territorio per poterne apprezzare in toto il ricco patrimonio fatto di cultura, natura, arte e bellezza”.

“Siamo entusiasti di partecipare, concretamente, al potenziamento dei servizi di accoglienza al porto, attraverso il contributo di ragazze appositamente formate” aggiunge Lorenzo Coppola, presidente di Federalberghi Isola di Capri. “Lo facciamo nella convinzione che il primo benvenuto sull’isola debba essere chiaro, efficiente e all’altezza dell’ospitalità caprese.”

Il progetto si inserisce in un più ampio programma di interventi finalizzati a migliorare la vivibilità e l’accessibilità del borgo marinaro, fortemente sostenuto dal Consigliere Delegato Mirko Avelino. “A piccoli passi possiamo dire di esserci avviati nella giusta direzione. Da anni Marina Grande non vedeva così tanti interventi, e non ci fermeremo qui” ha commentato.

Il servizio rappresenta un passo concreto per ridurre l’impatto negativo del sovraffollamento e garantire una migliore qualità dell’accoglienza per tutti coloro che scelgono di visitare e soggiornare sull’isola.