C’è un’Italia che non fa rumore, ma che si sente vibrare sotto i piedi appena ci si allontana
dal Grande Raccordo Anulare. È un’Italia dove il turismo non è un flusso, ma un respiro:
intrigante, prezioso, perfino avventuroso. È l’Alta Ciociaria, territorio del Lazio che negli ultimi mesi sembra bussare con più forza alle porte del mercato internazionale, cercando non tanto visitatori… quanto alleati.
E proprio qui, a pochi chilometri dalla capitale, un gruppo di operatori provenienti da
Ecoluxury Fair Roma ha compiuto un viaggio che somiglia più a una chiamata alle armi che
a un classico educational. Un percorso all’indietro nei secoli, dalla grandiosa Cripta di
Anagni al severo Palazzo Bonifacio VIII, per poi riemergere nel presente – un presente che chiede a voce alta un nuovo modo di viaggiare, più pulito, più giusto, più vero.
La DMO Alta Ciociaria: visione o avvertimento?
C’è chi direbbe che la DMO Alta Ciociaria sia stata visionaria. Forse sì. Ma in realtà, i suoi
claim “Authentic Life” e “Pura Energia” suonano oggi come un avvertimento: il turismo sta cambiando, e i territori che non si reinventano rischiano di restare ai margini.
Paolo Novi, Destination Manager lo ha detto senza troppi giri di parole: “Fiuggi, nella prima parte del mese, è stata teatro di incontri sul nuovo termalismo e sul turismo rigenerativo che, più che convegni, sono apparsi come veri laboratori disopravvivenza economico-sociale.
Luoghi dove si parla di prevenzione, longevità e soprattutto di cosa ne sarà dei territori se il
turismo continuerà a consumare senza restituire”.
Tra castagneti secolari e infrastrutture che chiedono futuro
L’educational ha condotto i partecipanti attraverso Fiuggi e i suoi nuovi punti di forza:
strutture accoglienti, un Convention Centre finalmente all’altezza e – soprattutto – quella
Fonte Bonifacio VIII che, immersa nei castagneti secolari e nel foliage autunnale, dà lasensazione di una natura che sa ancora incantare, ma anche di un ecosistema che chiede protezione.
Le acque di Fiuggi, nelle loro caratteristiche uniche, sono sembrate quasi una metafora:
capaci di rigenerare, vitali, potenti, espressione pura dell’autenticità del territorio
Il lusso che resiste, la gastronomia che salva i territori
La visita al Palazzo Fiuggi Wellness Medical Spa, nominato per il quinto anno consecutivo
“World’s Best Wellness Retreat”, ha mostrato il lato luminoso del territorio: il lusso
internazionale che funziona, che attira, che tiene viva la destinazione anche nei momenti più incerti.
Ma il cuore dell’esperienza – quello che ha convinto i buyer – è stata la tavola.
L’enogastronomia, quella vera, quella che non si può delocalizzare, ha fatto il resto: ristoranti di Anagni, Fiuggi e Piglio hanno portato in scena un territorio che sa raccontarsi con i sapori prima ancora che con le parole.

