Nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2025, un missile lanciato dallo Yemen dai ribelli Houthi è caduto nella penisola del Sinai, in Egitto, vicino alla città costiera di Sharm el-Sheikh. Non risultano danni a cose o persone. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato di essere al lavoro per determinare se il missile fosse diretto verso Israele, ma in realtà sembra essere una risposta agli attacchi effettuati dagli USA in Yemen il giorno precedente. Il portavoce degli Houthi, Yahya Saree, avrebbe infatti dichiarato: “Abbiamo lanciato 18 missili balistici e da crociera, tra cui un drone, contro la USS Harry Truman e altre navi militari in risposta agli attacchi statunitensi”. A parte il missile caduto nel Sinai non risultano al momento conferme degli altri lanci missilistici, nè danni alle navi americane nel Mar Rosso.
Contesto del lancio missilistico
Il conflitto in Yemen ha avuto inizio nel 2014, quando i ribelli Houthi, un movimento sciita zaidita sostenuto dall’Iran, hanno preso il controllo della capitale Sana’a, costringendo il presidente Abd-Rabbu Mansour Hadi all’esilio. Questo ha portato a una guerra civile che ha visto l’intervento di una coalizione guidata dall’Arabia Saudita a sostegno del governo riconosciuto a livello internazionale. Negli ultimi mesi, gli Houthi hanno intensificato le loro attività militari, lanciando missili e droni contro obiettivi in Israele e attaccando navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, dichiarando che queste azioni sono in solidarietà con i palestinesi e che mirano a facilitare l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.
Conseguenze dell’incidente
La caduta del missile vicino a Sharm el-Sheikh rappresenta una significativa escalation nel conflitto regionale, evidenziando la capacità degli Houthi di colpire obiettivi lontani dal loro territorio. Questo incidente potrebbe aumentare le tensioni tra gli attori regionali e internazionali coinvolti nel conflitto yemenita.
Implicazioni per il turismo
Sharm el-Sheikh è una delle principali destinazioni turistiche dell’Egitto, nota per le sue spiagge sul Mar Rosso e i resort di lusso. Al momento l’attacco sembra un caso isolato, ma in caso di escalation potrebbe avere un impatto negativo sul turismo poiché i potenziali visitatori potrebbero percepire la zona come insicura. Le autorità egiziane dovranno rafforzare le misure di sicurezza e rassicurare i turisti sulla sicurezza della zona che viene coinvolta in fatti di cronaca per la seconda volta in pochi mesi dopo il caso dell’attacco di uno squalo a Marsa Alam.