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Dal 1° gennaio 2025, Romania e Bulgaria entreranno ufficialmente nell’area Schengen, eliminando i controlli alle frontiere terrestri con gli altri Stati membri dell’UE. Questo traguardo rappresenta la conclusione di un lungo percorso iniziato con l’adesione all’Unione Europea nel 2007.
La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha accolto con favore l’evoluzione positiva riguardante l’adesione di Romania e Bulgaria all’area Schengen. In una dichiarazione, ha affermato: “Un Schengen più forte significa un’Europa più forte”. Metsola ha sottolineato che il Parlamento Europeo ha sostenuto questo processo sin dall’inizio e ha espresso fiducia in una decisione finale imminente.
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha accolto con favore l’ingresso dei due Paesi, definendolo un passo naturale e necessario per consolidare la loro appartenenza all’UE. Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha sottolineato come questa decisione rafforzi lo status della Romania come membro a pieno titolo dell’UE, mentre il ministero degli Esteri bulgaro ha parlato di una decisione storica che segna la fine del processo di integrazione europea per entrambi i Paesi.
Il percorso verso l’adesione
Nonostante l’ingresso nell’UE nel 2007, Romania e Bulgaria hanno dovuto affrontare un iter complesso per l’integrazione nell’area Schengen. Preoccupazioni legate alla corruzione e alla gestione dei flussi migratori hanno portato alcuni Paesi, in particolare l’Austria, a porre il veto alla loro adesione completa. Tuttavia, nel marzo 2024, sono stati rimossi i controlli alle frontiere aeree e marittime, segnando un primo passo verso l’integrazione totale.
Le difficoltà incontrate
Le principali resistenze all’ingresso di Romania e Bulgaria nell’area Schengen sono state legate a timori sulla capacità di gestire efficacemente le frontiere esterne e contrastare l’immigrazione irregolare. L’Austria, in particolare, ha espresso preoccupazioni riguardo all’aumento dei flussi migratori attraverso i Balcani, ritardando l’approvazione finale. Solo dopo negoziati e rassicurazioni sulle misure di sicurezza, Vienna ha ritirato il suo veto, permettendo l’avanzamento del processo.
Cosa cambia per i due Paesi
Con l’eliminazione dei controlli alle frontiere terrestri, Romania e Bulgaria godranno di una piena libertà di movimento all’interno dell’area Schengen. Ciò comporterà una riduzione dei tempi di attesa ai confini, facilitando il commercio e i viaggi. Inoltre, si prevede un incremento degli investimenti esteri, attratti da una maggiore integrazione nel mercato unico europeo. Secondo stime economiche, la Bulgaria potrebbe beneficiare di un incremento finanziario annuo di circa 800 milioni di euro grazie all’adesione completa.
Implicazioni per il turismo incoming e outgoing
L’integrazione completa nell’area Schengen avrà un impatto significativo sul settore turistico. La rimozione dei controlli alle frontiere terrestri faciliterà l’arrivo di turisti dai Paesi vicini, aumentando il flusso di visitatori e favorendo lo sviluppo economico locale. Allo stesso tempo, i cittadini rumeni e bulgari potranno viaggiare più liberamente all’interno dell’area Schengen, senza dover affrontare controlli alle frontiere, incentivando il turismo outgoing. Questa maggiore facilità di movimento contribuirà a rafforzare i legami culturali e commerciali con gli altri Paesi europei.