turismo nautico

Il Salone Nautico Internazionale di Roma, al suo primo anno nella Capitale, ha visto la visita del Ministro del Turismo Daniela Garnero Santanchè, che ha annunciato un piano strategico per sostenere lo sviluppo del settore, con un particolare riferimento allo stanziamento di 5 milioni di euro per il potenziamento dei porti turistici attraverso la fibra wi-fi e alla recente approvazione di una legge per promuovere il turismo subacqueo.

Turismo nautico: potenziale inespresso e mancati introiti

Nel corso dell’evento, il ministro ha sottolineato l’urgenza di colmare le lacune nel comparto della piccola e media nautica. “In Italia c’è ancora molto da fare per sviluppare il turismo nautico da diporto. Servono più porti, servizi a terra e formazione per il personale,” ha dichiarato Santanchè, mettendo in evidenza un settore che potrebbe crescere significativamente. L’economista Gianni Lepre ha illustrato un quadro chiaro: il Paese perde oltre 500 milioni di euro all’anno a causa della carenza di ormeggi e di servizi adeguati. La sola Campania, ad esempio, registra un deficit di circa 3.000 posti barca, traducendosi in 40 milioni di euro di mancati introiti diretti e 55 milioni in indotto non realizzato. A livello nazionale, il sud Italia è particolarmente penalizzato, con una mancanza complessiva di oltre 20.000 ormeggi.

Gennaro Amato, presidente di Afina (Associazione Filiera Italiana della Nautica), ha ribadito l’importanza di investire nella creazione di nuove infrastrutture: “Con 8.500 chilometri di coste, il nostro Paese ha un potenziale immenso. Dobbiamo andare oltre la produzione di grandi yacht e concentrarci sulla piccola nautica, che rappresenta un’opportunità per i territori e per il PIL locale.”

Eccellenza negli yacht, ma attenzione alla piccola nautica

L’Italia si conferma leader mondiale nella produzione di grandi yacht, un settore d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale. Tuttavia, Santanchè ha evidenziato la necessità di sostenere anche il segmento delle imbarcazioni tra i 5 e i 12 metri. “Questo è il settore su cui il Ministero sta lavorando per garantire opportunità a tutti di diventare armatori,” ha spiegato, sottolineando l’importanza di valorizzare l’intera filiera.

Tra le iniziative già avviate, il ministro ha ricordato lo stanziamento di 5 milioni di euro per i porti di competenza del suo dicastero, destinati a migliorare i servizi tecnologici e infrastrutturali. Ha inoltre citato l’importanza della nuova legge sul turismo subacqueo, che punta a valorizzare il patrimonio sommerso delle coste italiane, definito “un tesoro straordinario da far conoscere al mondo.”

Santanchè ha concluso il suo intervento con un messaggio di speranza e determinazione: “Ascoltiamo le associazioni di categoria perché è dal loro mondo che devono arrivare le proposte. Siamo consapevoli che c’è ancora tanto da fare, ma sono ottimista: il futuro della nautica italiana è pieno di opportunità.”

C’è una nuova tendenza in fatto di vacanza e viaggi ed è scoprire l’Italia e le sue bellezze a bordo di una barca. Il mercato italiano relativo alle vacanze sull’acqua è cresciuto, nel periodo post pandemico, di circa il 59%. Segno che il turismo nautico è sempre più richiesto anche in Italia. Non solo per i numerosi diportisti proprietari di imbarcazioni ma anche per tutti quegli appassionati o turisti curiosi che decidono di noleggiarne una e vivere un’esperienza nuova. Insomma un modo di viaggiare flessibile, a contatto con la natura e che permette, attraccando nei porti turistici, di scoprire i territori e le sue eccellenze. L’esperienza di viaggio diventa così sostenibile e slow, coniugando la vita a contatto con la natura con il desiderio di conoscenza dei luoghi, dei saperi e dei sapori di tutto lo Stivale, da Nord a Sud, isole comprese.

La crescita della vacanza in barca è avvalorata dall’incremento dell’indotto economico legato alla nautica, che è superiore ad altri settori analoghi. Per ogni euro di fatturato dell’industria nautica italiana, infatti, se ne generano altri sette, in modo diretto e indiretto. Ciò significa che i numeri sono importanti e che il turismo nautico è diventato un’opportunità per i tour operator, che ricevono richieste sempre più numerose, per le città che hanno un porto e per i territori dell’entroterra costiero. Considerando anche la proiezione dell’Organizzazione mondiale del turismo che annuncia una crescita del turismo esperienziale del 57% entro il 2030.
Di fatto l’Italia ha tutte le carte in regola per cogliere questa preziosa opportunità: il fascino del mare, la bellezza mozzafiato della costa, la ricchezza di un patrimonio storico, archeologico e artistico ineguagliabile e i sapori inconfondibili e tradizionali dell’enogastronomia.

L’Italia insomma è una meta perfetta per il turismo nautico, considerando i suoi 7500 km di costa e i 162.455 posti barca, di cui 67.983 nei 285 porti turistici, 44.805 negli approdi turistici e 49.667 in punti di ormeggio.

Le Regioni italiane e il Ministero del turismo hanno intuito questa tendenza e nell’accordo di programma, nell’ambito della campagna “Viaggio italiano – Scopri l’Italia che non sapevi”, hanno dato spazio alla promozione del turismo nautico e della vacanza in barca.

Infatti con il progetto “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, Regioni e Ministero hanno posto l’attenzione proprio su questo comparto turistico, stilando una rosa di 17 itinerari, in fase di pubblicazione su Italia.it ed Enit.it, ispirati ad antiche rotte e fruibili da viaggiatori italiani e stranieri, possessori di un’imbarcazione o che ne abbiamo noleggiata una.

La promozione dell’iniziativa è stata affidata alla flotta di imbarcazioni della 35esima edizione di “Appuntamento in Adriatico” che da giugno a metà luglio sta navigando lungo tutta la costa adriatica alla scoperta delle bellezze e delle ricchezze più autentiche del Belpaese. Le barche a vela, che partecipano alla manifestazione simbolo del turismo in barca, ideata e organizzata da Assonautica italiana, stanno attraversando le sette regioni della costa adriatica attraccando in diversi porti turistici. Unendo alla navigazione, la scoperta dell’entroterra costiero con le sue peculiarità storiche, culturali ed enogastronomiche. E creando, durante le soste, momenti di confronto sulle tematiche legate al turismo nautico. Gli approdi diventano così delle importanti porte di accesso ai territori e dei luoghi necessari per l’erogazione di servizi annessi non solo alla navigazione ma anche all’organizzazione di itinerari che coinvolgono l’entroterra costiero.

La valorizzazione del turismo nautico al pari di altri segmenti turistici più tradizionali, sostenuto da “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”, è peraltro in perfetta sintonia con gli obiettivi e le indicazioni della Strategia Europea per il Turismo Costiero e Marittimo, del 4° Pilastro tematico della Strategia EUSAIR (Macro Regione Adriatico Ionica) e della recente Risoluzione del Parlamento Europeo sulla Strategia per lo sviluppo del Turismo sostenibile, con la quale si invita espressamente la Commissione UE a porre in essere iniziative per promuovere e finanziare porti e attivare rotte e itinerari nautici .