Con “The Millegnam Project” la classe di Stage in Eventi e Comunicazione del Corso di Laurea in Scienze psicosociali della comunicazione dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, coordinata dal Prof. Pier Andrea Tosetto, ha studiato il rapporto tra i Millennials (ossia i nati fra il 1980 e il 2000) e il cibo.

I dati raccolti attraverso un questionario (cui hanno risposto in 1289) dicono che, in generale, le nuove generazioni mangiano molto fuori casa: anche se l’88.87% degli intervistati afferma di consumare la maggior parte dei pasti tra le mura domestiche.

I ristoranti, le pizzerie e i fast food sono i luoghi più visitati, mentre i chioschi sono frequentati molto poco; inoltre molti dei soggetti spesso e volentieri mangiano fuori cibi che si sono preparati precedentemente. Di fatto i dati raccolti ci dicono che, nella fascia di età compresa tra i 17 e i 21 anni, il 22% dei soggetti afferma di mangiare fuori ciò che ha preparato a casa qualche volta mentre il 21% dice di farlo spesso. I numeri cambiano quando l’età avanza: circa il 70% degli intervistati di età compresa tra i 27 e i 31 anni mangia fuori cibo preparato in precedenza mai, raramente o qualche volta (si sale all’80% circa per quanto riguarda i soggetti tra i 32 e i 37 anni).

Gli intervistati, quando decidono di mangiare fuori, scelgono nettamente la cucina nostrana: il 63.1% dei soggetti preferisce la cucina italiana. Tuttavia, i giovani italiani non disprezzano la cucina straniera, sempre più in ascesa anche nello stivale nonostante la forte tradizione culinaria. In particolare le cucine orientali, su tutte quella giapponese e quella cinese, sono le più gettonate, mentre le altre (thailandese, indiana, messicana, vietnamita, africana) rimangono molto più distaccate.

Dai dati raccolti si evince che i Millennials danno molta importanza alla qualità del cibo e ritengono che l’alimentazione abbia un forte impatto sulla salute. In particolare, il 50,04% degli intervistati ritiene che l’alimentazione sia molto importante e il 36,38% che lo sia abbastanza, lasciando solo un 13.58% degli intervistati tra l’indifferenza e il pensare che non ci sia associazione cibo-salute.

Per quanto riguarda la frequenza con cui le persone che hanno risposto al questionario consumano determinate categorie di alimenti, è risultato che:

  • la carne viene consumata da circa la metà delle persone di tutte le fasce d’età tre volte alla settimana, al contrario del 3.00% circa che la consuma durante tutti i pasti;
  • tutte le fasce d’età hanno indicato di mangiare il pesce una volta a settimana: 56.01% la prima fascia, 54.56% la seconda, 56.72 la terza e 41.18 la quarta. Pochissimi partecipanti, meno del 3.0% di ogni categoria afferma di mangiarlo una volta al giorno o durante tutti i pasti;
  • per quanto riguarda i latticini le diverse fasce d’età hanno diverse abitudini: la maggioranza delle persone dai 17 ai 21, ovvero il 38.55%, afferma di mangiarli una volta al giorno, della seconda (22-26, ovvero il 34.18%), della terza (27-31, il 38.81%) e della quarta fascia (32-37, quindi il 35.29%) circa tre volte al giorno;
  • per quanto riguarda la verdura, tutte le diverse fasce d’età mangiano verdura durante tutti i pasti principali, tranne la fascia dai 27 ai 31 anni, di cui invece il 46.27% afferma di mangiarla una volta al giorno;
  • la maggior parte delle persone di ogni fascia d’età ha affermato di mangiare frutta almeno una volta al giorno, in diverse percentuali: la più alta, rappresentata dalla terza fascia, è il 44.78%, mentre la più bassa è della prima fascia con il 31.40% dei rispondenti;
  • per quanto riguarda i dolci, la prima, la seconda e la quarta fascia consumano dolci circa tre volte a settimana, mentre la terza fascia ha indicato soprattutto una volta a settimana;
  • i prodotti biologici non sono mai mangiati dalla maggioranza di tutte le fasce d’età;
  • per quanto riguarda i prodotti freschi, il 31.56% della prima fascia e il 41.79% della terza afferma di mangiarli una sola volta al giorno, il 33.12% della seconda fascia indica come frequenza circa tre volte a settimana, mentre il 44.12% dell’ultima fascia indica durante tutti i pasti;
  • la maggioranza di tutte le fasce d’età, dal 33.60% della prima fascia al 50.00% della quarta fascia, afferma di non consumare mai o quasi mai alimenti precucinati, mentre la seconda risposta più indicata è di una volta a settimana;
  • birra e vino non sono mai bevuti maggiormente dalla prima e dalla quarta fascia, mentre la seconda e la terza hanno affermato di berli una volta a settimana; per quanto riguarda invece i superalcolici la maggior parte di tutti i partecipanti complessivamente ha indicato di non berne mai, o di berne solo una volta a settimana.

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