Questa settimana al Google I/O, l’evento di aggiornamento di big G per gli sviluppatori, è stata data un’interessante dimostrazione dei progressi attuali dei sistemi di intelligenza articiale: è stata simulata la chiamata tra due bot per effettuare la prenotazione di un taglio di capelli, richiesta attraverso l’assistente vocale Google Assistant. Il bot di Google ha contattato un altro bot addetto alla customer care e dopo un breve dialogo ha effettuato la prenotazione.
Al di là dello scarso interesse per il servizio in questa redazione in cui va di moda il taglio rasato, questa dimostrazione ci apre un nuovo scenario in cui i servizi e i beni potranno essere acquistati in modalità M2M, machine to machine. L’unica interazione umana sarà il desiderio espresso attraverso un riconoscitore vocale che farà il resto del lavoro al posto nostro. Il genio della lampada 3.0, un mondo in cui dovremo stare attenti a non tenere il volume del televisore troppo alto per evitare che vengano espressi desideri al di sopra della portata della nostra carta di credito.
Pensate quindi al vantaggio per il business travel: potremo prenotare hotel, treni, uber o la pizza quando si fa tardi in ufficio semplicemente esprimendo il desiderio a voce alta, Google Assistant farà il resto. Il passo da qui a riservare un catering o la sala per un evento è relativamente breve e fra qualche anno il futuro che ci attende è quello di eventi prenotati quasi in automatico impostando una serie di parametri desiderati. Il bot di turno interrogherà un sistema di prenotazione online, verificherà le soluzioni che meglio rispondono alle esigenze e proporrà una rosa di soluzioni.
Fantascienza? Staremo a vedere, la tecnologia già c’è. Noi intanto vi aspettiamo lunedì 14 maggio alla presentazione di Q Factor, il talent show in cui gli event manager potranno dimostrare di non poter essere sostituiti da un bot così facilmente. Qui i dettagli dell’evento e la diretta Facebook: