Nel weekend si è consumata la rottura definitiva tra la società di gestione dell’aeroporto di Forlì e Aeroitalia, la nuova compagnia aerea italiana su cui puntava il governatore della regione Sicilia, Schifani, per sostituire Ryanair su rotte chiave per il turismo quali Comiso, Pantelleria e Lampedusa. Prima infatti è giunto un comunicato da “Go to travel”, società di gestione dell’aeroporto di Forlì, che annunciava la risoluzione del contratto con la compagnia aerea per motivi legati a ritardi e inadempienze della società: “La decisione è maturata a seguito dei numerosi, reiterati tentativi, purtroppo non accolti dal vettore, volti a ricomporre e rinnovare un clima di proficua fiducia e collaborazione; così da ristabilire, eliminando i disagi dovuti a ritardi, cancellazioni, rimborsi e riprotezioni su altri voli, l’auspicata e regolare attività degli aeromobili impiegati nelle connessioni da e per l’aeroporto di Forlì”.
Oggi è giunta la risposta di Aeroitalia che rispedisce al mittente le accuse: “Aeroitalia informa che a seguito del comunicato stampa emesso dalla società GoTo Fly, assolutamente falso e tendenzioso ha dato mandato ai propri legali di adire presso le competenti sedi. Aeroitalia, con PEC inviata alla società medesima nella mattinata di ieri, dopo diversi tentativi di far ragionare GoTo Fly circa il network fallimentare che la stessa aveva pianificato, aveva risolto il contratto per impossibilità a continuare ad operare alcune rotte che, nella migliore delle ipotesi, avevano 15 passeggeri per tratta. È falso quindi che sia stata GoTo Fly a risolvere il contratto. Aeroitalia informa i propri passeggeri coinvolti in questa diatriba che verranno immediatamente contattati dai nostri operatori per la riprotezione da Bologna dei voli da Forlì. Aeroitalia informa inoltre che ha già diffidato GoTo Fly nel continuare a vendere sul proprio sito titoli di viaggio a codice Aeroitalia che non verranno sin da oggi riconosciuti da Aeroitalia”.
Dopo gli annunci trionfalistici di inizio anno con l’avvio di 18 rotte (che dovevano totalizzare 100mila passeggeri) e l’avvio ad aprile delle operazioni per Comiso, in sostituzione di Ryanair, sono poi cominciati i problemi. Già a maggio era stato comunicato lo spostamento a Bologna dei voli da Forlì a Comiso. Con l’attuale diffida l’aeroporto di Forlì ha intanto contattato altre compagnie aeree per sostituire i voli che dovevano essere operati da Aeroitalia, le prime due ad aver accettato sono Raf Avia e Windrose Airlines. La rottura è quindi definitiva e la diatriba tra Aeroitalia e Gotofly finirà propabilmente in tribunale.