Philadelphia è storia, cultura, cibo, congressi, sport, arte, shopping. Situata nella invidiabile posizione a metà strada tra New York e Washington rappresenta un hub di ingresso negli Usa di assoluto privilegio e comodità. Per questo, una delle maggiori attenzioni nel suo processo di sviluppo è proprio sulle infrastrutture e sull’aeroporto che cresce costantemente anche in Italia. Massimo Loquenzi, leader della delegazione italiana ad IPW e rappresentante di Philadelphia in Italia con Master Consulting FL, prima della conferenza stampa a Denver, racconta di una “città in forte crescita. C’è quel “frizzicore” che rende l’aria vibrante di proposte, dai musei ai ristoranti. Arrivare in città – ci dice- è facile; l’aeroporto è in continua ristrutturazione per rendere gli ingressi snelli e veloci. E la città è davvero a misura d’uomo, sia per chi giunge da turista sia per chi viene a lavorare in caso di eventi, meeting e congressi, grazie al Pennsylvania Convention Center, uno dei più moderni d’America” (Non per nulla i democratici hanno scelto la città sul Delaware per la convention per le elezioni presidenziali portando ulteriore attenzione, interesse e denaro nelle casse cittadine, perché il turismo e il business congressuale hanno un immediato ritorno in termini di impatto economico – ndr).
Frasi e trend che trovano immediato riscontro nelle parole di Julie Coker Graham, Ceo del Philadelphia CVB che racconta come Philly sia in trend positivo da anni. “Il 2017 – afferma- ha visto segnali molto positivi. Più 9% in arrivo in un aeroporto che ogni giorno registra migliorie e incrementi di richieste di slot. Nel 2018 avremo, ad esempio, Aer Lingus, AA, Frontier e Icelandair che per la incrementeranno o per la prima volta faranno scalo”. Questo non significa, ha ammesso sorridendo anche Joseph Messina, Acting Chief Administrative Officer del Philadelphia International Airport, che non si facciano più code, però i vari kiosk automatizzati le hanno ridotte. Ma stiamo parlando del 19esimo aeroporto più frequentato al mondo con 30 milioni di arrivi all’anno!
Ma Philadelphia non dorme sugli allori e sulle vecchie glorie, non vive solo di turismo storico. “E’ vero – dice Julie Coker Graham- la storia di Philadelphia è nelle sue strade; ma adesso è anche nei ristoranti, nei suoi musei, nel design innovativo, in una skyline che si rinnova”.
Il W Philadelphia sarà insieme all’Element un altro di questi elementi di rinnovamento. I due hotel iconici, sorgeranno nello stesso isolato, uno di fianco all’altro, con destinazioni d’uso e pubblico completamente differenti. 755 camere in più in città in totale, 51 piani di altezza con una piscina riscaldata e cabanas che renderanno la terrazza un luogo fruibile in ogni periodo dell’anno, un concept lobby bar con teschi, un secret garden e stanze di design (W) o destinate a un turismo famigliare (Element) e quindi stanze anche con cucina per lunghi soggiorni. L’apertura? Prestissimo; in queste settimane.
Julie Cocker all’IPW di Denver 2018 presenta una Philadelphia rinnovata, che in una guida offre spunti per una visita di tre giorni, all inclusive, attraverso quattro percorsi di tre giorni, ognuno studiato per un target preciso secondo le più attente regole di marketing turistico e congressuale.
1) Famiglie, un tour sportivo, ecologico, che in tre giorni, con attenzione alle esigenze di famiglie, bambini ed eventualmente passeggini, fa scoprire il lato allegro di Philadelphia e farsi spaventare dal Ghost tour, il viaggio nella Philadelphia con i fantasmi dei padri fondatori.
2) Perfetto, un tour di visita completo che mescola storia, cultura, cibo. E una corsa sulla scalinata di Rocky!
3) Fuoriprogramma, un tour di tre giorni fuori dagli schemi: opera, musei, sports nazionali, chinatown e drinks alcolici notturni. Per una philadelphia fuori dall’ordinario.
4) Modaiolo; shopping esentasse su vestiti e scarpe, ristoranti fusion e giapponesi, visite in Segway. Per chi non rinuncia a un tocco di glamour in una città proiettata nel futuro.
Da Denver
Fabrizio Mezzo
Senior Editor