Weekend lunghi, nomadi digitali e retreat aziendali ridisegnano l’autunno del turismo italiano

Dopo un’estate da record, il turismo italiano non rallenta. I nuovi dati di Istat e Ministero del Turismo confermano che la voglia di viaggiare non conosce stagioni: nel secondo trimestre 2025 le presenze sono cresciute del 4,7% sull’anno precedente, con un +12% nei comuni montani e nelle aree interne. A trainare la ripresa è un turismo sempre più diffuso, sostenibile e legato al territorio, destinato a proseguire anche nei mesi più freschi.

Il World Travel & Tourism Council prevede per il 2025 una spesa complessiva di 185 miliardi di euro. Con un tasso di saturazione OTA del 46,7% già a giugno, l’Italia si conferma meta per tutte le stagioni, capace di intercettare una domanda in evoluzione: weekend lunghi, esperienze locali, viaggi di rigenerazione e lavoro da remoto.

Come spiega Luca Rodella, CEO di Smartness, “la vera domanda non è quanti turisti arriveranno, ma chi saranno. Capire i nuovi viaggiatori non serve solo a chi gestisce un hotel, ma a chiunque operi nella filiera del turismo”.

Weekend lunghi: la fuga d’autunno

Le temperature si abbassano, ma l’attrattività delle destinazioni italiane resta alta. I weekend lunghi attorno ai ponti autunnali diventano l’occasione ideale per staccare la spina senza allontanarsi troppo. Città d’arte, borghi, cammini naturalistici e itinerari enogastronomici offrono esperienze su misura e prenotabili all’ultimo minuto, rispondendo a una domanda sempre più flessibile. Per le destinazioni, è la chiave della destagionalizzazione: valorizzare i territori interni, diluire i flussi e proporre esperienze autentiche che parlano di natura, cultura e tradizioni locali.

Nomadi digitali: lavorare con vista foliage

Secondo stime internazionali, sono oltre 40 milioni i professionisti nel mondo che si riconoscono nello stile di vita dei nomadi digitali. L’autunno è una delle stagioni preferite per questa community in movimento: i prezzi si abbassano, i luoghi si svuotano e la connessione internet conta quanto la vista dalla finestra.

Anche l’Italia si sta attrezzando: borghi e destinazioni montane puntano su coworking diffusi, alloggi flessibili e servizi su misura. Il visto per nomadi digitali apre una nuova stagione, in cui il turismo si intreccia con il lavoro e trasforma il visitatore in cittadino temporaneo. Per le piccole località, si tratta di un’occasione concreta per attrarre una generazione in cerca di equilibrio tra produttività, scoperta e qualità della vita.

Retreat aziendali: la nuova stagione della connessione

Non più solo convention o meeting tradizionali: i retreat aziendali autunnali interpretano un nuovo bisogno del mondo del lavoro ibrido. Le imprese scelgono l’Italia – tra montagne, colline o resort benessere – per far incontrare i team, stimolare la creatività e rafforzare la coesione.

Ottobre e novembre diventano così mesi strategici per il turismo business, trasformando la “bassa stagione” in un’opportunità di valore. “Fare accoglienza oggi significa leggere i segnali del mercato, adattare l’offerta e costruire relazioni autentiche con gli ospiti – aggiunge Rodella –. Chi saprà interpretare questa nuova domanda potrà destagionalizzare e fidelizzare viaggiatori più esigenti, ma anche più consapevoli”.

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