L’11 e 12 novembre alla Stazione Leopolda di Firenze torna BTO, l’appuntamento di riferimento in Italia per turismo, innovazione e formazione, con numeri che ne certificano la crescita: oltre 90 appuntamenti, più di 400 speaker tra nazionali e internazionali, un advisory board di 98 esperti e una community di oltre 20.000 utenti che nell’ultima edizione ha registrato 13.000 presenze tra online e offline. Alla presentazione ufficiale dell’evento, di cui Qualitytravel è come sempre media partner, abbiamo intervista il direttore scientifico Francesco Tapinassi:
Cross: il filo conduttore tra tradizione e futuro
“Cross” è la parola chiave scelta per questa edizione dal direttore scientifico Francesco Tapinassi, un concetto che attraversa tutte le anime dell’evento. La scelta nasce dall’osservazione di un viaggiatore contemporaneo sempre meno fidelizzato e sempre più interessato all’esperienza autentica piuttosto che alle categorie tradizionali. “Le battaglie tra alberghiero ed extra-alberghiero, le stelle: sono tutte cose che stanno sfumando nella percezione dei viaggiatori”, ha spiegato Tapinassi durante la presentazione alla stampa. “Ciò che interessa è: sto bene? Spendo bene? Poi si vede che tipo di struttura, di trasporto, di destinazione o esperienza cercare”.
Il tema del cross permea l’intero programma: si parla di cross media, cross marketing, cross destination e persino di cucine cross, riflettendo quella contaminazione continua che caratterizza il turismo moderno.
Il modello pubblico che funziona
Una delle caratteristiche distintive di BTO, sottolineata con forza da Tapinassi, è la sua natura pubblica. L’evento è organizzato da Regione Toscana (attraverso Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana) e Camera di Commercio di Firenze tramite Promo Firenze. “Non dobbiamo fare compromessi nella qualità dei relatori perché non vendiamo spazi espositivi”, ha chiarito il direttore scientifico. “Chi vende cuscini e tappeti deve in qualche maniera avere relatori che hanno uno scambio commerciale. Noi non abbiamo questo tipo di scambio”.
Come ha confermato Francesco Palumbo, direttore di Fondazione Sistema Toscana, “avere soggetti pubblici che organizzano un evento come questo è cosa rara e vuol dire grandissima libertà. Le istituzioni mettono a disposizione le risorse ma non entrano nel merito del programma. È un unicum in Italia”.
Questo modello ha permesso di collezionare in 17 edizioni oltre 2.500 relatori da tutto il mondo, molti dei quali inseriscono la partecipazione a BTO nel proprio curriculum come titolo di merito.
Digital & Innovation: tra fallimenti tecnologici e nuovi paradigmi
L’area Digital & Innovation, coordinata da Giulia Eremita e Rodolfo Baggio, quest’anno si interroga criticamente sulla tecnologia. Dopo due edizioni dedicate all’intelligenza artificiale – “Humans meet AI” nel 2022 e la “confluenza” del 2023 – si passa all’analisi dei fallimenti. Interverrà un professore dell’Università di Londra, esperto di VR e metaverso, che porterà anche un fornitore di tecnologie dalla Corea per una sorta di “autodenuncia” su cosa non ha funzionato e perché.
Focus particolare sul ROI degli investimenti tecnologici, con la partecipazione di Smau, Zucchetti e delle Camere di Commercio con i PID (Punti Impresa Digitale), per analizzare l’incidenza tra investimento in innovazione e fatturati.
Ma la riflessione più strategica riguarda il cambiamento nel comportamento dell’utente: i portali stanno perdendo traffico (tranne i top di destinazione), mentre avanza silenziosamente l’assistente digitale che suggerisce dove andare e cosa fare con un margine di errore sempre più ridotto. “Che cosa diventa più importante nel turismo? Sicuramente il branding”, ha sottolineato Eremita. Booking.com racconterà i segreti del suo programma Genius, mentre catene come NH illustreranno le strategie per rafforzare la fidelizzazione.
Uno spazio particolare sarà dedicato agli Young Speaker under 35 che, per il quarto anno consecutivo, porteranno la loro visione del settore. Quest’anno la sfida è immaginare soluzioni ai problemi turistici di una città ideale.
Hospitality: sostenibilità e parità di genere
L’area Hospitality – la matrice storica di BTO da cui tutto è partito 18 anni fa – quest’anno punta forte sulla sostenibilità. Come ha illustrato Cristina Pagani, coordinatrice scientifica, verranno presentati i dati del Global Hotel Decarbonization 2024 che prevedono la possibilità di abbattere del 50% le emissioni entro il 2030.
Particolare attenzione al food waste negli alberghi, dove lo scarto medio giornaliero è del 15%: attraverso intelligenza artificiale e app generative si prevede di ridurlo di un ulteriore 50% entro il 2030.
Un dato significativo sottolineato da Pagani: per la prima volta BTO raggiunge la parità di genere tra i relatori. “È un impegno che ci siamo presi anno dopo anno, panel dopo panel, relatore dopo relatore”, ha dichiarato. Quest’anno su 86 panel e oltre 400 speaker, la rappresentanza è praticamente paritaria, forse con una leggera prevalenza femminile.
Destination: comunità e post-industriale
L’area Destination, coordinata da Emma Taveri, porta casi internazionali significativi: i primi 14 anni di dati della Regione Lombardia sulla riduzione delle emissioni, considerando che il turismo genera tra il 6 e il 9% delle emissioni globali secondo l’Università di Sidney. La Valle della Ruhr in Germania racconterà il recupero del territorio post-industriale, mentre Monaco di Baviera, Bolzano e Castel del Giudice presenteranno progetti innovativi di community engagement.Sul fronte dei grandi eventi sportivi, confronto tra il direttore della Maratona di New York e la Fondazione Milano Cortina.
Food & Wine: dalle aree interne al turismo esperienziale
Roberta Milano, responsabile dell’area Food & Wine, ha sottolineato come il settore enogastronomico sia “cross per definizione: tra turismo e agricoltura, tra turismo e ristorazione, tra tradizione e innovazione”.
Le statistiche internazionali parlano di una crescita a doppia cifra sia per il culinary tourism (17%) che per il wine tourism (12-13%), con l’Europa che detiene la quota di mercato più grande.
“Ci sono alcune statistiche di quanto vale un turista nelle diverse tipologie di turismo”, ha spiegato Milano. “Ma quanto vale un residente? Se le trovate ditemelo, perché dietro al nostro programma c’è la volontà di dare strumenti anche innovativi per far competere le aree interne”.
Il programma include una cassetta degli attrezzi su come costruire una destinazione enogastronomica (“spesso c’è una nuova DOP, un IGP, una Deco e i Comuni pensano che lì sia finita. Lì invece inizia il lavoro”), panel sui mercati storici con confronti internazionali (Firenze, Barcellona, Kyoto), musei del gusto con Roberta Garibaldi e il tema degli eventi enogastronomici che devono “tenere alta l’asticella” rispondendo a un turismo di matrice culturale.
BTO Women: panel al femminile
Alla seconda edizione, BTO Women – coordinato da Clara Svanera di Toscana Promozione – porta 4 panel dedicati alle donne nel turismo. Le parole chiave sono “Roots and Innovation”, “Challenge” e “Hope”. Tra le protagoniste: la chef greca Yota Kufataki che tramanda ricette della Grecia classica, la console generale del Messico delegata al turismo, Ginevra Moretti che ha salvato il Castello di San Mezzano, e in chiusura donne leader come Silvia Salis e Veronica Berti Bocelli, oltre alla mecenate italo-americana Maria Manetti Shrem.
Le novità tecnologiche: DMS e il binomio cinema-turismo
Fondazione Sistema Toscana presenta quest’anno il nuovo DMS (Destination Management System) di Visit Tuscany, che è costato tre anni di sviluppo. “In un mondo in cui gli investimenti nell’intelligenza artificiale del privato non potranno mai essere avvicinati dall’investimento pubblico”, ha spiegato Francesco Palumbo, “il nostro compito è creare una comunità di operatori privati della Toscana, giornalisti nazionali e internazionali e operatori che portano turismo in Toscana dall’estero”.
Novità assoluta è il panel che unisce cinema e turismo, con Anica, l’associazione dei produttori italiani e le Film Commission di Toscana, Emilia e Valle d’Aosta, per esplorare come l’audiovisivo può supportare il turismo nell’era dei social e dell’AI.
Un evento che forma dal basso
BTO nasce 18 anni fa da un’intuizione: la Regione Toscana lanciò la prima grande campagna digitale nel turismo (“Voglio vivere così”), ma qualcuno ebbe l’intelligenza di verificare il livello di digitalizzazione delle imprese. “La situazione era molto più indietro di quanto ci si aspettasse”, ha ricordato Tapinassi. “Le rivoluzioni digitali venivano subite, non comprese”.
Da qui l’idea di un evento di formazione e aggiornamento, perché “c’è un’esigenza profondissima di aggiornamento professionale a cui il mondo accademico non risponde minimamente”. BTO è diventato così un’agorà dove comprendere come i colleghi in altre parti del mondo affrontano problemi simili: “I problemi sono universali, ma le soluzioni sono assolutamente diverse”.
Un modello che funziona, se è vero che molti ricordano le prime cassette degli attrezzi così affollate da dover seguire l’orecchio appoggiato alla tela divisoria delle sale. Info e programma completo su www.bto.travel

