A Padova lo scorso 18 settembre Eureka MICE International ha organizzato una tavola rotonda per presentare l’evento “Association Days Europe”, che a febbraio 2025 festeggerà l’undicesima edizione nel nuovo Centro Congressi della città veneta. In questa occasione sono anche stati presentati i dati del 65° rapporto UIA, l’Union of International Association, che ha fornito un quadro dettagliato sull’andamento del mercato congressuale globale nel 2023, con dati che in parte contraddicono quelli utilizzati dalle principali associazioni di settore ed evidenziano alcune tendenze preoccupanti per l’Italia. Il Paese, che in passato figurava stabilmente tra i leader mondiali per numero di eventi ospitati, avrebbe subito un progressivo calo, piazzandosi al nono posto tra le destinazioni congressuali, un dato decisamente differente rispetto al secondo posto mondiale e primo in Europa della classifica ICCA, comunicato nei mesi scorsi anche dal Ministero del Turismo.
Da questo report discende l’analisi di Eureka MICE International sul mercato congressuale del 2024 in cui evidenzia come l’industria degli eventi sta affrontando diverse problematiche. Tagli alle sponsorizzazioni e ai finanziamenti, l’aumento dei costi logistici e di alloggio, la difficoltà di attrarre partecipanti e l’attenzione crescente verso la sostenibilità sono i principali fattori che stanno influenzando il settore. In questo contesto, le destinazioni devono adattarsi rapidamente per mantenere competitività e attrarre eventi di grande portata.
“Stiamo pagando errori che affondano le radici nel passato,” ha dichiarato Giancarlo Leporatti, CEO di Eureka MICE International, durante la conferenza di Padova. “L’incapacità di riconoscere l’importanza dei grandi centri congressuali e il ruolo centrale delle istituzioni nel facilitare i rapporti tra organizzatori ed enti locali ha contribuito al declino del nostro Paese.”
Un altro fenomeno osservato è però anche la forte ripresa del numero di eventi, spinta dalla convergenza degli appuntamenti rinviati a causa della pandemia. Questa situazione ha generato un picco di attività congressuale, offrendo opportunità di crescita, ma anche sfide legate all’adeguamento alle nuove esigenze del mercato.
Secondo Leporatti, “questo risultato va interpretato con cautela, poiché è legato a circostanze straordinarie. Il numero elevato di eventi è dovuto al rimbalzo fisiologico post-pandemico, ma il settore congressuale italiano dovrà lavorare su una strategia a lungo termine per mantenere e consolidare questa ripresa.”
Di seguito una sintesi del 65° International Meetings Statistic Reports di UIA