300 anni. Tanti ne compie New Orleans conservando la magia di una città che sulle sponde del Mississippi ha costruito la sua fama, la sua fortuna e il suo mistero. Dopo anni di cucina cajun, di musica jazz ma non solo, di piantagioni e di una riservatezza che preservava il fascino di una città dal carnevale continuo, oggi New Orleans vive invece un momento di fulgida crescita. Lo dimostrano, solo per fare un esempio, il milione e 100mila croceristi sbarcati lo scorso anno in città.

Fondata dai francesi, poi sotto gli spagnola per tornare ai francesi e infine essere venduta agli Stati Uniti, New Orleans conserva e integra tutte le sue influenze e le sue contraddizioni: da una lingua francese ancora parlatissima a una architettura creola che la rende unica e per questo meta ambita anche grazie al forte contributo fornito dall’aeroporto cittadino che continua a rinnovarsi e migliorare. Nel 2019, proprio per fronteggiare in nuovi arrivi, il Louis Amstrong verrà finirà il processo di rinnovamento costato un miliardo di dollari.

In città invece, sono 6000 le stanze d’hotel che cresceranno, grazie agli investimenti del Four Season e dell’Hard Rock Hotel.

Dopo aver ospitato IPW nel 2016, New Orleans non si è più fermata. A Denver, Kristian Sonnier Vice Presidente Comunicazione e PR del New Orleans Convention Bureau che proprio in questi giorni cambia nome e logo e si trasforma in “New Orleans & Company” è venuto insieme alla Band cittadina a raccontare l’ascesa crescente di una città che “nella sua storia e nella sua cultura trova riferimenti unici e la forza di rinnovarsi sempre. Senza ciò che siamo stati, oggi non saremmo qui – ha detto- né potremmo esserci domani. New Orleans è gioia di vivere, allegria, consapevolezza di un passato che ci traghetta in un grande futuro attraverso un potente circolo virtuoso legato proprio al turismo”.

Da Denver
Fabrizio Mezzo
Senior Editor

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