Per la prima volta, il Gambia, il piccolo stato africano che si definisce The Smiling coast of Africa, si presenta in Italia e lo fa durante la BIT. Interamente circondato dal Senegal, il paese di 11mila km è nato e si sviluppa intorno al grande fiume che sfocia nell’Atlantico e che gli dà il nome. Una meta poco conosciuta dagli italiani, ma che secondo Lamin Fatty, director tourism promotion Southern Europe & Benelux del Gambia Tourim Board, ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione a tutto tondo (per ora era vissuta specialmente come estensione dal Senegal).
La presenza in BIT testimonia il desiderio di farsi conoscere dagli italiani, che rappresentano per ora una fetta esigua del mercato (1200 italiani su 207mila arrivi nel 2023), mercato che vede Uk, Olanda, Spagna e Germania nei primi posti grazie alla presenza di voli diretti. E la BIT è l’occasione per incontrare i Tour Operator e le compagnie aeree. La destinazione si raggiunge attualmente attraverso Tap, Vueling, Royal Air Maroc, Brussel Airlines e Neos, con scali nelle capitali di riferimento e, per quello che riguarda Neos, a Dakar che dista solo 25 minuti di volo.
«Siamo un Paese tranquillo e sicuro, – esordisce Fatty – e infatti il nostro Presidente Adama Barrow ha ricevuto a dicembre il riconoscimento African Prize for Promoting Peace 2024. Oltre alla sicurezza i nostri punti di forza sono l’ospitalità della popolazione, la tolleranza e la mancanza di qualsiasi tensione fra le varie etnie e le varie religioni presenti tanto che festeggiamo tutte le ricorrenze insieme, come ad esempio la festa del 1° gennaio che è simile al Carnevale e attrae tutti i nostri connazionali che vivono in Gran Bretagna, Germania o negli Usa. Il nostro Paese vive del fiume Gambia intorno a cui è sorto, da percorrere in barca alla scoperta della cultura locale delle comunità locali, ma al turista, (che è per il 90% leisure), offriamo anche 80 km di spiagge sabbiose con gli hotel 4 e 5 stelle, le vestigia legate al periodo della schiavitù, come il sito Unesco Kunta Kinte Island che racconta della tratta degli schiavi, i siti sacri, i retaggi dell’epoca coloniale, gli eco-lodge nella foresta, il birdwatching».
Il Gambia ha poi accolto operatori e stampa in una serata post BIT negli spazi dell’NH Hotel dove Attilia Bossi di Interface ha fatto una piacevole ed esaustiva presentazione accompagnata da un accattivante video.