Che Conventions Malta, il brand lanciato nel maggio del 2017, abbia poco più di un anno e mezzo non si vede proprio: professionalità, competenza e capacità di convogliare tutte le esperienze verso un risultato di successo non si inventano in poco tempo, e infatti possono contare su un’esperienza nel campo dell’organizzazione degli eventi più che ventennale, anche se prima sotto l’egida di MTA.
Ma tant’è, un team dedicato fa premio, tanto più se ha il sorriso, l’energia e la capacità di Ester Tamasi, Marketing Manager di MTA che di Conventions Malta è il referente per l’Italia.
Già mettere insieme milanesi e romani (con incursioni dalla Toscana e dalla Romagna), agenti e giornalisti – uno solo in realtà, e cioè Qualitytravel, e cioè io – e ottenere un gruppo affiatato e divertente, oltre che divertito e interessato, è un successo. Ma c’è ben altro.
Cominciamo dalle “Reasons Why”: la vicinanza e la facilità di accesso, con voli diretti di un’ora e mezza da Roma e due da Milano e altre 11 città europee collegate, le eccellenti infrastrutture, le distanze contenute, il clima mite, l’ottimo rapporto qualità prezzo, l’atmosfera europea e infine, ed è forse la cosa più importante, il calore e la cordialità dei maltesi. Un popolo prettamente mediterraneo che ha subito l’influenza di tutte le popolazioni dell’area, ma anche e soprattutto degli inglesi.
Immaginate il connubio tra professionalità british e gioia di vivere mediterranea? Esplosivo!
Cronaca di un weekend intenso
Gli accompagnatori di questa nostra Malta Experience sono Ester Tamasi di Conventions Malta, Jo Farrugia del DMC MiMalta, e la guida Chris.
Una simpatica collega – membro di MPI, sponsor insieme a Conventions Malta di questo fam trip – ha dedicato il nostro viaggio a Corto Maltese, e del celebre personaggio immaginario prendo a prestito il nome: infatti troppo “corto” mi è sembrato il viaggio organizzato a novembre – che è veramente volato tra sorprese e risate, improbabili flash mob dei partecipanti e stupore per tutto quello che si può scoprire – perché l’arcipelago maltese offre agli organizzatori di eventi un ventaglio di proposte davvero interessante, impossibile da concentrare in soli due giorni: arte, cultura, storia millenaria ma anche sport, mare, natura e divertimento…
Con un plus: la possibilità di interagire con un solo interlocutore, Conventions Malta appunto, che si pone come punto di riferimento per gli organizzatori di eventi, offrendo consulenza e assistenza gratuita, e come soggetto deputato a presentare le candidature dei congressi internazionali.
Il giorno dell’arrivo
I “romani”, arrivati qualche ora prima di noi, hanno avuto la possibilità di vedere l’antica capitale, Mdina, la città del silenzio, con la sua atmosfera sospesa, i suoi palazzi nobiliari, i portoni di legno ornati da batacchi di bronzo, le strade lastricate, e pranzare al Palazzo di Pyro.
Tutti noi, seppure in tempi diversi, abbiamo poi visitato il Mediterranean Conference Centre, che si trova all’interno del seicentesco ospedale dei Cavalieri di San Giovanni, la Sacra Infermeria: due splendide sale, una sottostante l’altra, di 1.700 e 1.500 mq, ricavate dove c’era la corsia dell’ospedale, sono perfette per serate a tema, cene di gala ed eventi d’impatto; a corredo ci sono un auditorium da 1572 posti e altre sale di dimensioni più contenute.
Un’atmosfera eccezionale e suggestiva per un centro congressi unico la mondo nel suo genere, e per questo destinato a rimanere impresso nella memoria.
Visita della struttura e veloce check-in al Corinthia St George’s Bay, uno dei 5 stelle del gruppo che ha appena acquisito nell’area di St Julian, la più vivace dell’isola, anche il Radisson adiacente.
La sera ci attende una cena squisita al ristorante gastronomico Caviar & Bull, uno dei più rinomati dell’isola. Prima di entrare notiamo come sia possibile pagare anche in Bitcoin, il che non dovrebbe stupire in un’isola che punta tantissimo sulla tecnologia e il digitale. Sotto l’egida di Marvin Gauci, il ristorante propone un’esperienza culinaria sopraffina basata su ingredienti locali.
Il menù degustazione prevede carpaccio di manzo wagyu, salmone affumicato in casa su legno di melo, tortelloni ripieni di salmone e aragosta, gamberoni in “ancient tempura”, black angus rib eye, e una carta di dolci invitante, ma c’è anche un bar per ritrovarsi con gli amici tra ostriche e champagne.
La seconda giornata
La mattina dopo è dedicata alla visita delle altre due isole dell’arcipelago, Gozo e Comino. Un cielo che si fa scuro sconsiglia il transfer con il motoscafo che ci attende attraccato al molo del nostro hotel, così ci rechiamo verso il nord dell’isola con un bus, mentre la nostra bravissima guida ci illustra le diverse località che incontriamo lungo la costa.
Il sole riappare giusto in tempo per consentirci lo stesso la gita in barca a motore, che il capitano spinge sulle onde a velocità sostenuta. È un vero privilegio poter fare il giro di Comino e della sua celeberrima Laguna Blu senza l’affollamento dei turisti e con il sole che anche a novembre è mite, mentre il vento ci porta il profumo del cumino e del timo selvatico. Difficile pensare che in questa radura dalle acque polinesiane si nascondessero i pirati, riparati alla vista delle navi che transitavano tra le due isole maggiori dallo scoglio di Cominotto.
A Gozo ci attendono le jeep con cui facciamo il giro dell’isola. Qui i maltesi vengono in vacanza, come se fosse un altro mondo.
E un po’ un altro mondo lo è: grandi spazi liberi dalle costruzioni che si raccolgono tutte intorno alla piccola capitale, Victoria, o si arroccano in cima alle colline, nei villaggi rimasti come cento anni fa, mentre i campi sostenuti da muretti a secco sono dedicati all’agricoltura.
Nell’isola dove Ulisse, il più grande viaggiatore di tutti i tempi, si fermò a lungo, forse non proprio di sua volontà, ci aspetta una divertente prova di tiro con l’arco sulla spiaggia organizzata dal nostro DMC MiMalta, e subito nasce lo spirito di competizione e di team building.
Incrociato un nutrito gruppo di turisti in quad, ci rechiamo sulle scogliere della parte settentrionale, dove si vedono le saline. Le più antiche risalgono all’epoca romana.
Qui ci attende un’altra sorpresa. Un aperitivo a base di vino locale e pastizzi, le sfoglie tipiche dell’isola, è stato allestito sulle scogliere, e brindiamo tutti insieme all’isola di Calipso.
Un improvviso groppo di vento ci consiglia di ripararci a bordo delle nostre jeep, e riprendiamo il giro soffermandoci solamente un momento nel luogo dove sorgeva uno dei simboli dell’isola, la Blue Window, distrutta completamente da una mareggiata un paio di anni fa, tanto che a stento riconosco il luogo.
È giunta l’ora del pranzo, che ci viene servito al ristorante dell’Hotel Ta’ Cenc, un raffinato e intimo albergo di charme a cinque stelle costruito sull’altipiano che si getta in mare con falesie alte più di 150 metri. 83 camere disseminate in bungalow e raccolte intorno a due piscine, alcune delle quali dalla sorprendente forma dei trulli! Svelato il mistero: l’albergo è stato costruito da italiani innamorati di quest’angolo di paradiso! E intorno alla grande tavolata ci si ritrova tutti insieme, a raccontarci le piccole avventure della giornata, gustando cibo prettamente mediterraneo.
Ritorno a “casa” nel primo pomeriggio, ma questa volta in Ferry, che copre la distanza fra le due isole maggiori in poco più di mezz’ora. Non c’è tempo in albergo per godere di Spa e piscina, e dunque tutti a cambiarsi per la serata di gala.
Io e Ester Tamasi partiamo per prime alla volta della Valletta perché ci attende un evento molto importante, l’inaugurazione ufficiale del MUZA, il National Museum of Art, che in 20mila capolavori racconta la storia maltese. Tra i notabili della città, gli uomini politici incontriamo l’ambasciatrice maltese in Italia Vanessa Frazier, e Calude Zammit Trevisan, direttore dell’Ente a Roma, qui sotto insieme ad Ester Tamasi.
Joseph Muscat, il primo ministro, presenta l’ambizioso progetto di ristrutturazione dell’Auberge d’Italie, che ospitava nel Seicento i Cavalieri di San Giovanni di lingua italiana, costato 10 milioni di euro e che ha come scopo quello di porre Malta sulla mappa delle città d’arte. Serata piacevole e importante che chiude in bellezza l’Anno delle Cultura di Malta. Il MUZA ha poi aperto le porte al pubblico il 15 dicembre.
Una breve camminata ci porta a Domus Zammitello, lussuoso boutique hotel appena aperto all’interno di un edificio seicentesco, con 15 camere e 6 suite con lenzuola di lino finissimo, la magnifica Sala Nobile per 80 persone, una grande terrazza all’ultimo piano affacciata su Republic Street.
Ci ricongiungiamo col gruppo arrivato a La Valletta a bordo di lussuose Bentley.
Un’altra meraviglia ci attende. La Concattedrale di San Giovanni viene aperta apposta per noi per permetterci di visitare da soli, ma accompagnati dalla preziosa guida Chris, i più grandi capolavori presenti sull’isola, e cioè la Decollazione del San Giovanni Battista e il San Gerolamo, spettacolari opere di certo Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, che nel suo turbolento percorso di vita si è fermato anche a Malta. Ecco a cosa mi riferivo quando parlavo di stupore e di privilegio!
La serata si conclude poco lontano al Kazin Malta, palazzo nobiliare che ospita un circolo privato dove si riuniscono i notabili della città, aperto appositamente per l’occasione per il nostro gruppo. Qui, al suono di un violino, ci viene servita una cena gourmet preparata da Corinthia Caterers con risotto ai funghi della foresta con gelato di mascarpone, filetto di manzo e guanciale brasato con popcorn di porcini e mousse al cioccolato bianco e lamponi. Sapori mediterranei rivisitati in chiave contemporanea, per chiudere al meglio una splendida giornata.
Il terzo giorno
Dopo una fugace visita alla goletta Fernandes, che può ospitare gruppi per crociere intorno all’isola, ci rechiamo tutti insieme agli Upper Barraka Gardens, da cui si gode una vista stupefacente del porto naturale più grande del Mediterraneo e delle tre città, che fronteggiano La Valletta dalla parte opposta della baia. Il vento ancora forte ha pulito il cielo, e bella è la luce del Mediterraneo che riscalda la pietra globigerina di cui sono fatte le fortificazioni.
Pochi passi e si arriva alle porte della città, che Renzo Piano ha concepito come un’apertura del corso principale, Republic Street, verso la grande piazza circolare nel cui mezzo sorge la fontana di Tritone. Attraversate le City Gate si giunge al nuovo Parlamento, un edificio dalle forme lineari costituito da due blocchi massicci di pietra: è il cuore del progetto globale della archistar italiana che ha dato nuovo volto a una città finora restia al cambiamento e quasi immobile nella sua struttura seicentesca che le è valsa il patrocinio dell’UNESCO.
Il tempo di noi milanesi volge al termine, e dobbiamo tornare verso l’aeroporto, che dista solo 10 km dalla città, per prendere il volo diretto di Air Malta.
Ci si separa con abbracci e promesse di rivedersi presto perché, dopo soli due giorni passati insieme, il nostro gruppo ha creato legami forti e tanta empatia.
Dallo scambio di foto e post sappiamo che i nostri amici romani hanno fatto il giro delle tre città, Cospicua, Senglea, e Vittoriosa, a bordo di piccole auto elettriche, prima di visitare l’Hilton Hotel Porto Maso e lo splendido Palazzo Parisio, una delle location più prestigiose di Malta che sorge a Naxxar, nel cuore dell’isola.
Per noi un piccolo rimpianto e un motivo in più per tornare!
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