Osservatorio Ecoluxury: un hotel su tre investe in progetti sostenibili

Dall’Ecoluxury Fair arriva il report dell’Osservatorio Ecoluxury sul turismo di lusso: 745 hotel 5 stelle censiti, ma solo uno su tre investe in progetti sostenibili.

Spiega Enrico Ducrot, CEO di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante: “Emerge un ritardo sistemico rispetto alle tendenze globali che vedono nella sostenibilità un prerequisito competitivo: meno del 20% degli hotel a 5 stelle italiani possiede certificazioni di sostenibilità riconosciute a livello internazionale e solo un terzo ha intrapreso progetti concreti in ambito ESG (Environmental, Social, Governance)”.

Lo studio, presentato nel corso del Forum sul Turismo di alta gamma e sostenibilità tenuto stamattina allo Spazio Field di Palazzo Brancaccio a Roma nell’ambito di Ecoluxury Fair, che ha avuto come ospite d’onore Sua Eminenza Neytrul Rinpoche, è stato realizzato dall’Osservatorio Ecoluxury, in collaborazione con Thrends, e si basa sul Luxury Hotels Database, la più ampia directory dedicata agli hotel 5 stelle del Paese che comprende dati aggiornati a ottobre 2025.

Come detto, a fronte di 745 hotel a 5 stelle censiti solo uno su tre ha attivato almeno un progetto di sostenibilità nei quattro cluster individuati da Ecoluxury: tutela della biodiversità e del paesaggio, uso di tecnologie e materiali a basso impatto ambientale, valorizzazione nel patrimonio storico e artistico locale, promozione dell’occupazione e delle filiere locali. Considerate le principali certificazioni sostenibili (GSTC, Green Key, Green Globe, DCA-ESG e schemi secondari), appena il 17% degli hotel 5 stelle risulta certificato.

Tra gli hotel che hanno avviato almeno un progetto di sostenibilità – il 33% del totale – si registra che l’86% delle iniziative rilevate rientra nelle Green Solutions, con interventi che spaziano dalle energie rinnovabili alla riduzione dei rifiuti e ai modelli di economia circolare. Più disomogenea l’attenzione rivolta alla conservazione della biosfera e delle specie. Uno dei punti di forza del modello italiano resta il recupero storico-culturale: valorizzazione di borghi e dimore storiche, tradizioni e mestieri antichi sono elementi naturali e profondamente radicati nel sistema turistico nazionale. Nell’ottica di un rapporto sempre più virtuoso tra territorio e ospitalità, si inserisce anche il “Modello Bhutan” della Felicità Interna Lorda (FIL), presentato da Sua Eminenza Neytrul Rinpoche, un principio che ridefinisce il concetto stesso di progresso misurando la ricchezza di un Paese attraverso la felicità del suo popolo per una riflessione profonda su come il benessere interiore possa diventare una vera strategia di sviluppo.

I turisti che scelgono l’alta gamma sono disposti a spendere fino al 30% in più per strutture che valorizzano progetti sostenibili. “La sostenibilità – conclude Enrico Ducrot – è parte integrante del posizionamento di lusso: le statistiche ci dicono che i viaggiatori del target di alta gamma sono pronti a spendere di più nella scelta fra un prodotto tradizionale ed uno sostenibile, però dobbiamo lavorare nella catena dell’offerta del prodotto spiegando i benefici prodotti per le comunità locali in quanto il cliente vuole poi verificare la destinazione di quel 10, 20, 30% pagato in più”.

Nel corso della mattinata sono emerse anche le più recenti tendenze e prospettive degli hotel a 5 stelle e dei viaggiatori: costruzioni anche in luoghi meno turistici nel senso classico del termine che alimentano l’interesse per nuovi territori da scoprire. Inoltre, si registra, rispetto al passato, un forte investimento sui family hotel di lusso. Il futuro suggerisce una presenza sempre più diffusa degli hotel a 5 stelle: nel corso del Forum, Andrea Agazzani di Thrends ha evidenziato che entro il 2028 in Italia ci saranno altri 170 hotel 5S, superando quota 900 strutture sul territorio nazionale, collocando il Belpaese al secondo posto globale dietro solo la Cina.

Autore

  • Esperto di marketing turistico digitale e giornalista travel. Professionista con una lunga esperienza nel campo del marketing turistico digitale, attivo da anni nella valorizzazione e promozione dei territori, in particolare di Roma e del suo litorale. Giornalista specializzato in turismo e viaggi, unisce competenze strategiche e capacità comunicative per dare voce e visibilità alle eccellenze del territorio. Attualmente ricopre il ruolo di coordinatore per i progetti turistici della Confcommercio Roma per il Litorale, dove lavora per costruire reti tra operatori, istituzioni e imprese, con l’obiettivo di rilanciare l’offerta turistica locale attraverso azioni concrete e mirate. Nel corso della sua carriera, ha scritto, diretto e curato in qualità di project manager numerosi progetti di promozione turistica per Fipe Confcommercio , contribuendo in modo significativo alla valorizzazione di ristoranti, iniziative congiuntamente alle politiche turistiche Roma Capitale e alla promozione integrata del litorale romano.

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