il mare di Rimini, fonte: Pixabay

E’ rimbalzata sui social negli ultimi giorni la notizia che un milanese 40enne è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Rimini per aver scritto sui social nel 2019 che “Rimini ha un mare di merda”. La notizia è stata data dal sindaco della cittadina romagnola Andrea Gnassi che ha ringraziato le parti che hanno portato avanti la causa: l’associazione degli albergatori AIA, nella persona della presidente Patrizia Rinaldis, supportata dall’avvocato Maurizio Ghinelli.
L’uomo è stato condannato a una condanna a 1 mese di reclusione convertita in pena pecuniaria di 1.225 euro più le spese legali dal Gip Manuel Bianchi che ha disposto un decreto penale di condanna per diffamazione con le motivazioni che le frasi “sono evidentemente diffamatorie” nei confronti di Rimini e degli albergatori.

E qui scopriamo che la frase incriminata è solo parte di ciò che è stato considerato diffamatorio, dato che la frase completa scritta era: “Gli albergatori riminesi sono dei fannulloni e si arricchiscono lavorando 3 mesi all’anno sfruttando un mare di merda”. Dove l’obiettivo dell’insulto è quindi la categoria degli albergatori e giustifica il perché la denuncia sia arrivata da un’associazione di categoria. Rimarchiamo quindi che la frase colorita da sola probabilmente non basta per essere condannati per diffamazione, mentre offendere un’intera categoria professionale, anche senza fare nomi, mette le stesse frasi su un piano diverso. Il condannato ora ha 15 giorni di tempo per contestare la sentenza e chiedere venga dibattuto il processo a porte aperte per far valere le proprie ragioni.

“Quando ho letto quelle frasi non ci ho visto più – ha raccontato a un giornale locale Patrizia Rinaldis – e ho dato subito mandato all’avvocato Maurizio Ghinelli di procedere contro questo signore. Oltre tutto, nemmeno un ragazzo, ma un uomo maturo che si firmava con il proprio vero nome. Be’, queste cose non sono più tollerabili. Non si tratta di libertà di pensiero, ma di usare i social per offendere gratuitamente una città intera e una categoria che con tanti sacrifici cerca di andare avanti”.

Su Facebook il sindaco Andrea Gnassi aveva invece sottolineato:” E’ una sentenza da rimarcare perché tutela la comunità riminese, i suoi operatori turistici, l’amministrazione comunale, che sul risanamento ambientale hanno investito e stanno investendo come nessun altro nel Paese. Perché è con il PSBO e con il Parco del mare che si valorizza e si difende la nostra risorse naturale primaria, e non con altre proposte che non c’entrano nulla con le nostre spiagge e quei luoghi straordinari. Quindi, adesso, giù il cappello e rispettate il nostro mare.
Voglio ringraziare pubblicamente la presidente dell’AIA, Patrizia Rinaldis, e l’avvocato Maurizio Ghinelli per avere portato avanti le ragioni della città e della categoria di fronte a frasi false e offensive, ottenendo una vittoria che rappresenta anche legalmente uno spartiacque, quasi configurandosi come una sorta di class action. Grazie davvero Patrizia e Maurizio”.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del turismo e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine trade della travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi, storytravel.org, sul turismo cinematografico, e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Laureato in economia aziendale in Bocconi, indirizzo web marketing, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel travel. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager del magazine TTG Italia e delle fiere del gruppo. Dal 2015 al 2019 è stato direttore editoriale di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media dedicato a turismo e tecnologia. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero" (2019).

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