CWT Solutions Group prevede un calo del prezzo medio dei biglietti aerei (ATP) fino a circa 673 dollari entro aprile, pari a circa il 4% in meno rispetto ai dati di febbraio. Tale andamento è conseguente alla correzione che le tariffe pubblicate stanno vivendo dopo il forte aumento registrato nei primi due mesi dell’anno.
Sono queste alcune delle evidenze della terza edizione del report bimestrale Air Trends Report, che utilizza un algoritmo proprietario che permette di prevedere i cambiamenti.
L’ATP globale è cresciuto di circa il 6% mese su mese a gennaio, e successivamente di un ulteriore 3% a febbraio, fino a raggiungere US$702. L’incremento è stato in larga parte dovuto alle compagnie aeree di tutto il mondo che hanno implementato nuove politiche commerciali e modelli di revenue management, spingendo in su le tariffe.
«Prevediamo comunque che il trend al rialzo del prezzo medio del biglietto prosegua per tutto il 2019 – afferma Christophe Renard, Vice President di CWT Solutions Group -. Uno dei motivi è che molte compagnie aeree stanno cercando di adottare lo standard New Distribution Capability (NDC) di IATA anche al fine di generare maggiori ricavi per servizi ancillari come la selezione dei posti e le fee per il bagaglio. Gli strumenti di price tracking post-prenotazione possono essere un modo efficace per le aziende di ottimizzare il costo di biglietti già acquistati a prezzi elevati».
Nel frattempo, l’utilizzo degli strumenti di prenotazione online (OBT) continua ad aumentare gradualmente, a mano a mano che i principali provider di OBT migliorano la user experience, in particolare sulle app mobile. Anche i contenuti disponibili attraverso questi canali sono in continua espansione. Allo stesso tempo, i responsabili del travel management aziendale stanno incoraggiando i loro viaggiatori a prenotare tramite OBT e app mobile.
A gennaio e febbraio l’utilizzo degli OBT a livello globale è stato stabile intorno al 48%, dopo l’aumento del 6% avvenuto tra ottobre e dicembre. Questo valore è previsto in ulteriore rialzo a marzo e aprile, quando le prenotazioni effettuate tramite OBT dovrebbero superare per la prima volta la soglia del 50% delle transazioni totali.
Il report prevede altresì che l’advance purchase da parte dei viaggiatori peggiorerà nei prossimi due mesi. L’applicazione più rigorosa delle policy di viaggio nell’ultimo periodo dell’anno, al fine di non sforare i budget, aveva infatti portato a un miglioramento dei comportamenti in termini di acquisto anticipato nel mese di dicembre che è poi proseguito anche a gennaio e febbraio, con circa il 47% dei biglietti prenotati oltre 14 giorni prima della partenza. A fronte di minori restrizioni sui viaggi, questo numero è atteso in calo fino al 43% in marzo e aprile.
«Al fine di mantenere un controllo sui costi, il suggerimento per i travel manager è quello di continuare a sottolineare l’importanza della prenotazione anticipata, sia visualizzando il messaggio sull’OBT sia attraverso comunicazioni mirate ai singoli viaggiatori – continua Renard -. È anche importante assicurarsi che gli OBT siano correttamente settati sulla base della travel policy dell’organizzazione, o che vengano configurati con impostazioni personalizzate per ciascun mercato».