Una capitale che si muove bene si racconta come dinamica, accogliente, moderna. E questo ha un impatto diretto anche sull’attività turistica: un turista che si sposta facilmente sviluppa una percezione positiva della città, prolunga la permanenza, consuma di più, condivide un’immagine favorevole e torna più volentieri. La mobilità diventa così un moltiplicatore di attrattività, un ponte tra esperienza quotidiana e immaginario collettivo. È in questa cornice che Quality Travel incontra Giovanni Zannola, Presidente della Commissione Mobilità di Roma Capitale, per approfondire come i cambiamenti del 2025 stiano ridefinendo il modo in cui Roma si muove – e si racconta al mondo.
Presidente Zannola, la mobilità viene sempre più percepita come un elemento identitario delle città contemporanee. Quanto conta per Roma?
Conta moltissimo. La mobilità è un concetto alto, un parametro della qualità della vita. Non riguarda solo i visitatori o i turisti, ma prima di tutto i cittadini. Una mobilità efficiente e moderna rafforza l’idea di una città democratica e contemporanea, dove muoversi non è un ostacolo ma un diritto. Ed è proprio questa visione che oggi ispira la nostra idea di “Prospettiva”: guardare a ciò che Roma può diventare attraverso scelte coraggiose e coerenti.
“Prospettiva” è un concetto evocativo. Come si traduce nei progetti sulla mobilità?
“Prospettiva” è quella magia che permette di intravedere il futuro della città. È una narrazione, ma basata su fatti concreti. Significa costruire una mobilità che non solo risponde ai bisogni di oggi, ma che disegna l’identità urbana di domani. E infatti i numeri del 2025 mostrano una città che si sta muovendo davvero.
Entriamo allora nei dati. Il report 2025 evidenzia cambiamenti importanti. Quali sono i risultati più significativi?
Il 2025 è un anno di svolta, e i dati lo confermano. Innanzitutto, l’età media della flotta ATAC è scesa a circa 5 anni, un segnale forte dopo decenni di ritardi e mezzi vetusti. Abbiamo introdotto 14 nuovi autobus elettrici solo nell’ultima parte dell’anno, continuando il percorso di decarbonizzazione del trasporto pubblico. Stiamo rinnovando il parco tram e prosegue la costruzione della Tranvia Togliatti, un’opera attesa da anni.
Sul fronte delle infrastrutture, nel 2025 arrivano nuovi treni sulle linee A, B e C, mentre stiamo ampliando la rete tranviaria e modernizzando numerose stazioni della metropolitana. È in crescita anche la mobilità condivisa, un tassello essenziale di una capitale contemporanea.
I dati sul traffico passeggeri e sulle vendite dei biglietti sembrano confermare questa percezione positiva.
Esattamente. Nonostante alcuni adeguamenti tariffari, le vendite dei biglietti sono cresciute del 5,5% nel 2024 rispetto al 2023. Questo significa una cosa molto chiara: quando il trasporto pubblico funziona meglio, le persone ricominciano a usarlo. C’è una domanda crescente, un segno di fiducia verso il percorso intrapreso.
Possiamo dire che la mobilità stia diventando una leva di city branding per Roma?
Assolutamente sì. Una capitale che si muove bene non comunica solo efficienza: comunica visione, accoglienza, capacità di essere al passo con le grandi città europee. La mobilità modifica la percezione interna ed esterna di Roma: migliora la vita dei cittadini e allo stesso tempo rende l’esperienza dei visitatori più fluida, più piacevole, più ricca.
E questo ha un impatto diretto sull’attività turistica. Un turista che si muove facilmente vive meglio la città, rimane più a lungo e torna più volentieri. La mobilità, dunque, non è solo un servizio: è una leva strategica di reputazione urbana.
Presidente, qual è la prossima “prospettiva” per Roma?
Continuare su questa strada: flotta sempre più sostenibile, infrastrutture moderne, integrazione tra trasporto pubblico e mobilità dolce. Roma ha avuto per troppo tempo una narrazione negativa, ma oggi — finalmente — i numeri dimostrano che la città sta cambiando. E questo cambiamento è sotto gli occhi di tutti.
L’accessibilità sembra essere diventata uno dei pilastri della nuova mobilità romana. Qual è la visione che guida questi interventi e in che modo si sta costruendo un modello realmente inclusivo per tutta la città?
Proprio sul tema dell’accessibilità voglio soffermarmi, perché riguarda la qualità concreta della vita delle persone: quest’anno abbiamo introdotto duecento licenze taxi dedicate alla Mobilità Universale, ampliando l’offerta per le persone con disabilità; abbiamo realizzato, grazie a Roma Servizi per la Mobilità, una piattaforma universalmente accessibile che consente di iscriversi con facilità ai servizi dedicati, di monitorarli, di accedere alle informazioni senza ostacoli burocratici o digitali; abbiamo avviato un
monitoraggio rigoroso del nuovo regolamento riguardante il rilascio e l’utilizzo del contrassegno speciale di circolazione e dello spazio sosta personalizzato, per garantire equità e uniformità in tutta la città.
A questo si aggiunge il percorso di modifica del regolamento del trasporto dedicato alle persone con disabilità, la verifica reale dell’accessibilità delle fermate del TPL, il lavoro costante con associazioni e famiglie. Da Presidente dell’Osservatorio della Mobilità delle persone con disabilità — che in questi anni ha svolto 18 riunioni ufficiali — ho piena contezza di quanto questo ambito sia decisivo: l’accessibilità non è un atto tecnico, è un atto politico. È decidere chi può vivere la città e chi rischia invece di esserne escluso.
La sicurezza stradale è diventata un’emergenza sempre più evidente, con numeri che richiedono interventi urgenti e strutturali. Come sta rispondendo Roma a questa sfida e quali sono le priorità del vostro programma?
I dati più recenti ci confermano che la sicurezza stradale è una vera emergenza urbana. Nel 2024 a Roma si sono registrati 13.924 incidenti con lesioni, un aumento rispetto ai 12.817 del 2023; le vittime sono state 134 e i feriti oltre 17.000. Particolarmente drammatico il dato dei pedoni: 49 persone decedute sulle strade della Capitale.
Il quadro è critico anche su scala regionale e nazionale, e gli obiettivi fissati dall’Unione Europea – zero vittime entro il 2050 e un dimezzamento entro il 2030 – richiedono un impegno politico forte, costante e misurabile. Per questo Roma Capitale sta rafforzando il proprio programma di sicurezza, puntando su
interventi che salvano vite:
- attraversamenti pedonali rialzati,
- moderazione della velocità,
- illuminazione potenziata,
- messa in sicurezza degli incroci più critici,
- tutela degli utenti più vulnerabili.
Ogni attraversamento messo in sicurezza e ogni velocità ridotta rappresentano un passo avanti verso una città più giusta, più vivibile e più sicura.

