Per ogni innovazione che viene introdotta nel campo della tecnologia, ecco che un nuovo sondaggio rivela che i viaggiatori non sono pronti ad abbandonare del tutto il rapporto interpersonale.

Nonostante infatti la tecnologia stia prendendo sempre più piede nell’ambito del trasporto aereo, come dimostra il 2017 SITA Passenger IT Trends Survey, sembra che quasi la metà dei passeggeri faccia ancora il check al banco accettazione.

Risultato abbastanza incredibile se si pensa che il 98% dei passeggeri vola con almeno un device mobile in tasca (e il 70% due)!

Eppure, mentre a livello di prenotazione si arriva quasi al 90% – l’80% lo fa via internet e il 7% con un’App – e solo il 13% prenota face-to-face, quando si arriva al momento del check-in solo il, 54% adotta canali tecnologici, mentre ben il 46% preferisce il rapporto personale con un agente della compagnia aerea. Il 54% restante è così suddiviso: 28% usa il web, il 15% i chioschi self service, il 6 % quelli automatici e il 5 % un’applicazione.

Per quanto strano possa sembrare, è così, e io, pur essendo viaggiatore seriale, confermo questo atteggiamento apparentemente contradditorio.

Eppure la ricerca di SITA – un’azienda che fornisce soluzioni tecnologiche alle compagnie aeree compiuta su un campione di 7.000 passeggeri di linee aeree tradizionali e low cost in Europa, Asia, Medio Oriente e nelle Americhe – evidenzia che le opzioni di self-service sono quasi sempre più veloci e più efficaci, e in alcuni casi i passeggeri che utilizzano applicazioni per dispositivi mobili possono accedere alle informazioni più facilmente dei dipendenti dell’aeroporto.

Un’app, ad esempio, potrebbe dire a un passeggero che un volo è in ritardo prima che un agente ne venga al corrente. E una buona app consente ai passeggeri di ritardare o annullare i voli e riprenotarli rapidamente.

Inoltre, sempre secondo il rapporto di SITA, i passeggeri che utilizzano telefoni cellulari o chioschi self-service per gestire semplici compiti come il check-in per i voli o il drop off del bagaglio, sono più soddisfatti di quelli che preferiscono interazioni faccia a faccia, anche se per quello che riguarda il drop off sono ancora la netta minoranza (18%).

Nel tempo però SITA prevede che sempre più clienti preferiranno il servizio self-service, non solo per il check-in e l’etichettatura dei bagagli, ma anche per altri elementi, come l’imbarco e il tracciamento dei bagagli post-arrivo, perché i device che quasi tutti i passeggeri hanno con sé hanno i dispositivi necessari per gestire la maggior parte di questi compiti.

Ma il cellulare potrebbe non essere l’unico dispositivo del futuro in aeroporto.

SITA prevede che sempre più passeggeri utilizzeranno tecnologie biometriche in modo da muoversi ancora più velocemente attraverso gli aeroporti e al controllo del passaporto: il 57 per cento dei passeggeri si dice pronto a utilizzare nel loro prossimo volo un segnale biometrico, supponendo che li aiuti a muoversi più velocemente dalla sala partenze dell’aeroporto al gate.

Tuttavia SITA ha osservato che circa un terzo dei passeggeri esprime dubbi sulla privacy dato che la tecnologia biometrica include scansioni facciali, impronte digitali e scansioni dell’iride.

Ne abbiamo parlato in febbraio in un nostro post e sicuramente ne parleremo ancora.

Stay Tuned!.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

    Visualizza tutti gli articoli

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

    Visualizza tutti gli articoli
Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *