Se da un lato il comparto del turismo ha vissuto anni di grande di difficoltà, le aziende e gli enti che hanno saputo cogliere il lato positivo della digitalizzazione, avranno modo di avere dei benefici. Mostre online, prenotazioni da mobile, tour guidati e concerti da gustare comodamente fatti dal divano sono solo alcuni degli esempi di questo cambiamento.
Anche i più pigri di noi ora non hanno più scuse per tenere limitati i propri orizzonti: magari non a tutti piace girare di città in città per provare l’emozione di un vero e proprio casinò italiano, ma ora tutti hanno un più vasto ventaglio di possibilità.
D’altronde il turismo dedicato agli amanti del poker, ad esempio, non è certamente una novità e di fatti sono tantissime località che puntano proprio su questa tipologia di attrazione.

Turismo digitale, un modo per arrivare ovunque

Al giorno d’oggi è praticamente possibile visitare da casa davvero ogni tipologia di destinazione, passando dalla bellezza di alcune località, con tanto di webcam e tour guidati da remoto, arrivando ai più bei musei, nazionali e non. L’Agenzia Nazionale del Turismo stessa ha dedicato un’ampia sezione del suo portale proprio ad elencare tutti quegli enti museali che offrono un qualche tipo di tour virtuale.
Diciamocelo, non tutti possono prendere e andare a visitare il Museo Egizio di Torino in un pomeriggio, anzi! Potersi quindi prendere un po’ di tempo per fare una visita da remoto è un beneficio dell’avanzamento delle tecnologie informatiche, anche se in parte limitato.

Non si tratta però solamente di digitalizzare l’offerta culturale e turistica in sé, dato che tramite internet è possibile anche organizzare il viaggio, lo spostamento, con tanto di recensioni da poter sfogliare nella fase decisionale. Prenotare l’albergo non dev’essere più fatto per forza tramite un’agenzia e anzi, possiamo scegliere in autonomia quello che più ci piace, nella posizione che più ci interessa.
Questo non va visto come un ostacolo alla stabilità delle agenzie, perché comunque si tratta di un servizio a cui non tutti sono disposti a rinunciare, sinonimo di comodità sia in fase di organizzazione che successivamente, in caso di problemi. Ma nell’epoca del sottocosto, per molti individui avere la possibilità di gestire il tutto in completa autonomia è sicuramente un plus da non sottovalutare.

La cultura del food and beverage prende nuova vita

In linea di massima, anche per il settore della ristorazione o anche solo della produzione e della commercializzazione di prodotti alimentari i tempi stanno irrimediabilmente cambiando. Per raggiungere il cliente, sia esso un appassionato di agriturismi o un amante dei ristoranti stellati, ora non basta più affiggere un cartello pubblicitario in una strada di ampio passaggio.
Sono state tantissime le startup che hanno avviato progetti proprio con lo scopo di offrire un maggior ventaglio di possibilità ai clienti, già acquisiti e potenziali. L’enogastronomia ha in Italia un mercato davvero molto ampio, proprio per la grande qualità dei prodotti che ne derivano: va da sé che è importante, per le aziende del settore, fare la giusta promozione e sfruttare le nuova possibilità.
Un ristorante o una cantina situati in una zona turistica, in mezzo a tante attività di stampo simile, dovranno darsi da fare per eccellere e risaltare, non solo attirando ovviamente clienti locali, ma anche facendosi conoscere fuori dai confini della città, della provincia. È chiaro che avere una presenza sui maggiori canali online, come il portale dedicato al turismo TripAdvisor o Facebook, è essenziale, ma tale presenza va curata, alimentata.

Mantenere un contatto costante con la clientela è uno dei maggiori pregi del puntare sul digitale, ma per un produttore è anche bene creare un qualcosa che gli permetta di essere facilmente e chiaramente identificabile nel vasto mare della concorrenza. Creare un’app specifica, ad esempio, o quantomeno un sito internet proprio, è sicuramente una cosa che, nel lungo periodo, si dimostrerà sicuramente vincente.

Dal remoto alla visita

Non vogliamo certo dire che da oggi, grazie a tour virtuali e possibilità di ricevere cibo a domicilio quasi da ogni parte del paese, le esperienze si stiano riducendo ad un contatto limitato al remoto, anzi! I social, come anche le gallerie dei musei visitate dal PC o una partita di roulette online, pur avendo dalla loro un grande valore aggiunto, non riusciranno certo ad eguagliare un’esperienza live.
Si tratta solo di incanalare l’attenzione della clientela, farla interessare al prodotto, al servizio che possiamo offrire loro. Si tratta, in parole semplici, di creare un rapporto che, grazie alla nostra abilità, diventerà presto o tardi un’occasione per una visita, per un acquisto.
È importante non vedere il digitale come un nemico, o una difficoltà in più da affrontare in una situazione magari già non semplicissima. Se usato correttamente, con la giusta dose di serietà e costanza, è possibile renderlo uno strumento davvero importante nello sviluppo della singola attività turistica.

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  • Redazione Qualitytravel.it

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