Con il DPCM del 9 marzo 2020 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha esteso a tutta Italia le misure già prese il giorno precedente per la Lombardia e 14 province del nord e centro Italia al fine di contrastare l’epidemia di coronavirus Covid-19. Tutto il Paese diventa “zona protetta”, ha spiegato Conte in una conferenza stampa trasmessa in diretta sulle reti nazionali per spiegare che l’ordine generale sarà quello di restare a casa e che fino al 3 aprile ci si potrà spostare solo per tre motivi:
– comprovate esigenze lavorative
– motivi di salute
– situazioni di necessità
E’ permesso inoltre rientrare nel proprio luogo di residenza per chi si trova fuori sede.
Per chi viola le norme la sanzione prevista è quella prevista dall’articolo 650 del codice penale (inosservanza di disposizioni delle autorità che comporta arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino 206 euro), salvo che non si possa configurare un’ipotesi più grave quale quella prevista dall’articolo 452 del codice penale: delitti colposi contro la salute pubblica..
Stop quindi per un mese sia al turismo che agli eventi, incluso lo sport che con il nuovo decreto è stato bloccato nella sua totalità mentre un’ulteriore norma ha vietato gli assembramenti pubblici. Viste le norme emanate sarà possibile annullare per causa di forza maggiore tutti i viaggi outgoing programmati nel mese di marzo. Allo stesso modo potranno annullare le prenotazioni in hotel e appartamenti anche i turisti che hanno prenotato vacanze in Italia.
Gli aeroporti e le stazioni italiane restano funzionanti, come confermato anche dall’Enac in un comunicato, ma i trasporti andranno incontro a una riduzione ulteriore del servizio: molti voli saranno cancellati mentre Trenitalia ha già annunciato la rimodulazione del servizio e i treni che saranno soppressi.
Sarà possibile muoversi per lavoro per tutte le attività per le quali non è possibile fare smart working: sarà necessaria un’autodichiarazione che certifichi i motivi del viaggio. A domanda specifica di un giornalista sulla possibilità di autodichiarare il falso Conte ha risposto che l’autocertificazione è ormai una prassi consolidata dell’ordinamento italiano e che chi dovesse dichiarare il falso si esporrebbe a ulteriori ipotesi di reato.
Limitazioni e sanzioni specifiche sono imposte a tutti i bar e i ristoranti che potranno restare aperti solo tra le 6 e le 18 rispettando la distanza minima di un metro tra le persone. La norma vale anche per bar e ristoranti interni degli alberghi.
Saranno sospese tutte le funzioni civili e religiose, inclusi matrimoni e funerali. Chiusi musei e luoghi della cultura. Chiusi locali di intrattenimento e location per eventi. Chiuse ovviamente le scuole e sospesi i viaggi d’istruzione.
Tornerà tutto alla normalità dal 4 aprile? Difficile dirlo: visto il tempo di incubazione del coronavirus SARS-CoV-19 gli effetti di queste misure non si vedranno prima di 14 giorni. A oggi resta altamente improbabile ed è sconsigliato anche organizzare eventi ad aprile con il rischio di doverli rimandare. Nello Hubei in Cina, dove è stato bloccato tutto con misure ancora più stringenti dell’Italia, solo ora, dopo due mesi, si assiste a un calo dei contagi: difficile aspettarsi un decorso diverso. Se tutto andrà bene l’industria del turismo e degli eventi potrà riprendere timidamente tra maggio e giugno, intanto accogliamo l’invito a restare a casa e a prepararsi alla ripartenza.
Di seguito i testi dei due decreti della Presidenza del consiglio dei ministri dell’8 e del 9 marzo