A partire dal 1° gennaio 2026, Air France introdurrà una nuova e significativa sovrattassa di 24 euro per ogni segmento prenotato tramite GDS (EDIFACT) e non tramite il nuovo standard NDC, un aumento che coinvolgerà anche le agenzie di viaggi business, finora escluse, secondo quanto riportato da Tourmag. Questo incremento segue una serie di aumenti progressivi introdotti dalla compagnia francese negli anni scorsi, tutti con l’obiettivo dichiarato di favorire l’adozione dei canali di vendita diretti e digitalizzati come l’NDC.
Dal 2026 la misura si estende, includendo per la prima volta in modo sistematico anche le agenzie business, oltre alle leisure travel agency che già da tempo si confrontano con i “balzelli” applicati su EDIFACT. L’obiettivo di Air France è chiaro: raggiungere una maggiore penetrazione dell’NDC, che in Francia rappresentava già il 50% delle vendite agenziali, mentre nel corporate si attesta al 20%, raddoppiando i dati di inizio 2025.
Gli aumenti degli anni passati
L’attuale scenario è il risultato di una strategia progressiva. Già negli anni precedenti, Air France-KLM aveva introdotto e poi progressivamente aumentato le surcharge per le prenotazioni effettuate tramite GDS, seguendo il filone adottato da altri grandi gruppi. Dal 2018, infatti, il gruppo francese si è mosso per incentivare il passaggio all’NDC, considerato più efficiente, trasparente e meno costoso dal punto di vista distributivo.
L’aumento progressivo delle fee non è stato mai ben digerito dalle agenzie di viaggio tradizionali, che vedono nella scelta una perdita sia di neutralità sia di flessibilità operativa. Tuttavia, la compagnia continua a ribadire la necessità di andare verso una digitalizzazione dei processi distributivi, anche in una logica di contenimento dei costi e di competitività globale.
Impatto sul mercato e reazioni
La nuova surcharge di 24 euro per ogni segmento su GDS rischia di rappresentare uno spartiacque definitivo per la filiera della distribuzione. Le agenzie che non migreranno verso l’NDC si troveranno a fronteggiare un aumento dei costi difficilmente assorbibile, con la conseguente perdita di competitività sui prezzi offerti ai clienti finali.
Sul fronte delle aziende clienti e dei viaggiatori, la dinamica potrebbe portare a una revisione delle policy di prenotazione e a una spinta verso soluzioni più tecnologiche e dirette. Per Air France, la manovra rappresenta anche un tentativo di consolidare i rapporti con chi ha già investito nell’innovazione, penalizzando chi rimane ancorato ai vecchi sistemi. In un mercato sempre più competitivo e digitalizzato, la partita tra canali di vendita tradizionali e digitali si sposta su un livello ancora più “alto” — e costoso.