Un rito beneaugurante di antica tradizione marinara, che segna l’inizio della costrizione della nave. È la Cerimonia della moneta di Explora II, che si è svolta l’8 febbraio nei cantieri di Sestri Ponente alla presenza delle istituzioni e del management di MSC Crociere, di cui Explora Journeys è il nuovo brand di lusso.

Due le monete d’oro saldate nella chiglia della nave, una per Fincantieri, rappresentati dalla madrina Martina Mosca, e l’altra per l’armatore, Explora Journeys, rappresentato da Feliciana Maresca, da 17 anni nel team a Ginevra e figlia del comandante Michele Maresca che ha lavorato trent’anni con il Gruppo Msc.

E mentre Explora I (nella foto insieme a Serena Melani, la Comandante di Explora I) è in fase di ultimazione negli stabilimenti di Fincantieri di Monfalcone, e proprio ieri è stato dato l’annuncio del suo battesimo a Civitavecchia l’8 luglio, Explora II segna l’inizio della collaborazione con Fincantieri di Sestri Ponente.

«Siamo molto felici di celebrare qui a Genova, dove siamo di casa da mezzo secolo con tutte le nostre divisioni, la Coin Ceremony di Explora II, – afferma Pierfrancesco Vago, Ceo della divisione crociere di Msc –. È la prima nave del Gruppo a essere costruita in questi prestigiosi cantieri che hanno visto la costruzione negli anni Trenta del transatlantico Rex, una delle navi più illustri della marineria italiana. E siamo orgogliosi di affermare che anche Explora III e Explora IV saranno costruite qui tra il 2024 e il 2027, mentre le ultime due unità in opzione, la Explora V e VI, torneranno a Monfalcone. Explora II, che ha richiesto un investimento di 500 milioni di euro, genererà sul territorio una ricaduta di 2 miliardi, occupando 2500 addetti per un totale di 7 milioni di ore/lavoro». In totale, con la costruzione di tutte e sei le navi, la ricaduta economica sarà di 15 miliardi per il Gruppo che attualmente occupa 15.000 dipendenti diretti generando un impatto occupazionale di ulteriori 40.000 persone.

Il Made in Italy dell’ingegno

È di Pierroberto Fogliero, Ad di Fincantieri, la battuta che sottolinea le enormi capacità degli italiani, e ricorda come ingegnere, in italiano, derivi da ingegno, mentre il corrispondente termine inglese, engineer, deriva da engine, motore! E si sofferma sulla necessità che il “ribaltamento a mare” del cantiere di Sestri, che permetterà di competere con i cantieri francesi e del nord Europa per la costruzione di navi da 170 tonnellate, sia integrato da opere a terra finanziate dal governo, come il bypass ferroviario. Molto soddisfatti il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci, che hanno preso la parola prima del Ceo di Explora Journeys, Michael Ungerer.

Ungerer parla di Ocean State of Mind, che significa passare dal concetto di Luxury Cruising a quello di Ocean Journeys, cioè viaggi oceanici per ospiti esigenti che sappiano apprezzare il ritmo lento di un viaggio per mare, ma anche i dettagli di design delle nuove navi, che si posizionano come uno dei più importanti brand mondiali nel settore dell’ospitalità e dei viaggi di lusso. Agli ospiti delle 461 suite, penthouse e residence che compongono queste navi saranno offerti itinerari inconsueti nel Mediterraneo, nel Medio Oriente e nell’Oceano Indiano.
«Vi prometto che saranno viaggi trasformativi che riconnettono gli ospiti con quello che conta di più, un’offerta culinaria d’eccellenza che celebra la cultura e la passione, un intrattenimento che riflette la destinazione, la scoperta del territorio ma anche l’opportunità di rilassarsi e sperimentare il benessere in questa che sarà la vostra Casa sul mare».

La tecnologia e la sostenibilità

Particolarmente sofisticate le tecnologie – in ambito di salvaguardia ambientale – adottate sulle navi Explora. Gli ultimi quattro esemplari (dalla III alla VI) saranno dotati infatti di soluzioni da primato per il settore e, nello specifico, verranno alimentati a Gnl (Gas naturale liquefatto), il combustibile marino più pulito attualmente disponibile in larga scala sul mercato, in grado di ridurre le emissioni di ossidi di zolfo (99%), ossidi di azoto (85%), particelle (98%) e CO2 (25%). A bordo di Explora V ed Explora VI verrà installato inoltre un sistema innovativo di raccolta dell’idrogeno liquido, un carburante a basse emissioni di carbonio utilizzato per alimentare una cella a combustibile da sei megawatt in grado di produrre energia priva di emissioni per il funzionamento a «emissioni zero» delle navi in porto, con i motori spenti. Tutte le sei navi della flotta Explora Journeys saranno equipaggiate con le più recenti tecnologie ambientali e marine che prevedono, oltre a quanto già illustrato, avanzati sistemi di riduzione catalitica selettiva, connettività plug-in per l’alimentazione elettrica da terra, apparati di gestione del rumore subacqueo per proteggere la vita marina e una gamma completa di apparecchiature di bordo ad alta efficienza energetica per ottimizzare l’uso dei motori e ridurre ulteriormente le emissioni.

Autore

  • Roberta F. Nicosia

    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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    Laureata in Geografia, giramondo e appassionata di fotografia, Roberta F. Nicosia parla quattro lingue ed è la nostra inviata speciale. A dieci anni, complice la copia di National Geographic che ogni mese trovava sulla scrivania e i filmini Super8 del papà, sapeva già dove erano il Borobudur, Borocay o Ushuaia e sognava di fare il reporter. Sono suoi quasi tutti gli articoli sulle destinazioni e le foto apparsi sul nostro Magazine. Dopo una parentesi con ruoli manageriali nel campo della comunicazione e dell’advertising, si è dedicata alla sua vera passione e negli ultimi vent’anni ha collaborato con riviste leisure come Panorama Travel, D di Repubblica, AD, specializzandosi poi nel MICE con reportage di viaggio, articoli su linee aeree e hotellerie. È stata caporedattore e direttore di diverse riviste di questo settore, e ha pubblicato una trentina di Guide Incentive con la collaborazione degli Enti del Turismo italiani.

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