È Rebeea Ansari,managing director Southern Europe & emerging markets, a presentare i risultati del 2022 del Club Med, che per la prima volta torna ai livelli pre-pandemici e chiude l’anno con un volume d’affari raddoppiato, pari a 1,7 miliardi di euro. La società recupera così il 99% del valore rispetto allo stesso periodo del 2019, e chiude l’anno con un EBITDA di 309 milioni di euro e un utile operativo di 98 milioni di euro, mentre il numero di clienti, oggi superiore a 1,3 milioni, è cresciuto del 64%.
Ma prima di esporre i numeri di questo successo, Rebeea Ansari – alla direzione del Sud Europa dalla sede di Milano da settembre 2022 – ricorda i valori fondanti del leader delle vacanze All Inclusive.
Nato nel 1950 da un’intuizione di Gerard Blitz e Serge Trigano, il Club Mediterranée, come si chiamava allora, aveva due principii, la convivialità e la connessione fra e persone e le attività per tutti, che hanno portato il Club Med a diventare la scuola di sport più grande del mondo.
Valori che restano alla base della sua filosofia e che vengono ricercati sempre di più dalle persone dopo la pandemia: libertà, ma anche la sicurezza di una vacanza senza pensieri e un prezzo all inclusive che non risente degli aumenti dovuti all’inflazione.
Oggi il concetto del Club Med si basa su 5 pilastri fondamentali: il Premium All Inclusive, la filosofia Glocal, la digitalizzazione – denominata Happy Digital, che offre la possibilità di personalizzare la propria esperienza attraverso l’App già prima della partenza -, Happy Care, che presta attenzione alla sostenibilità nella gestione quotidiana e nella costruzione di nuovi resort e ha valso al Club diverse certificazioni green, e il fatto di essere un’azienda dove si dà la possibilità ai dipendenti di investire nella loro carriera.

I risultati evidenziati da Ansari sono dovuti principalmente alle buone performances dell’Europa e delle Americhe, nonostante le restrizioni in Asia. Fattore importante a livello di fatturato è il posizionamento dei resort – 75 in 30 Paesi del mondo – che sono al 95% Premium ed Exclusive Collection.
Il trend positivo evidenziato nel 2022 sta proseguendo anche nell’anno in corso: a gennaio e febbraio 2023, il volume d’affari ha raggiunto il valore mensile più alto degli ultimi anni grazie al 77% di occupazione delle camere e il numero di clienti è aumentato del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche le partenze prenotate hanno visto una crescita rispetto allo stesso periodo del 2022, facendo segnare un aumento del 36% per il primo semestre e del 23% per il secondo semestre.
L’Italia, mercato sempre importante
Per quello che riguarda l’Italia, la clientela è cresciuta rispetto all’anno precedente del 24%, (con il 70% di clienti nuovi) e il volume delle vendite ha segnato un +53%, superando addirittura i livelli di attività pre-pandemia.
I nostri connazionali apprezzano particolarmente la Exclusive Collection, che in Italia è rappresentata da Cefalù, unico resort di questa categoria del Mediterraneo. In testa alle preferenze all’estero degli italiani c’è Kani, alle Maldive, con la sua appendice Exclusive Collection a Finholu; al secondo posto c’è Miches Playa Esmeralda, in Repubblica Dominicana, e in questo ambito è da segnalare l’evento per le agenzie che si terrà la prossima settimana in collaborazione con l’Ente caraibico.
Alle agenzie di viaggio è dedicato anche un evento annuale, che quest’anno dovrebbe tenersi a Marrakech in novembre.

I piani di sviluppo
Il futuro prevede l’apertura di 2-3 resort all’anno, con l’ampliamento o la ristrutturazione di 10 resort e 17 nuovi resort in pipeline, in Benin, nel Borneo Malese, in Sud Africa ma anche in Giappone, Corea del Sud, Cina e Indonesia. Il 2022 ha visto l’inaugurazione di Marbella in Spagna e Tignes e Val d’Isère in Francia, quest’ultimo parte dell’Exclusive Collection (il primo sulle Alpi).
La montagna è sempre più importante per le strategie del Club Med, con ben 14 resort distribuiti sulle Alpi francesi, italiane, svizzere e austriache. E sempre in montagna aprirà nel 2025 Sestrière San Sicario, mentre, racconta Ansari, «siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità al mare, ma non è un’impresa facile in quanto per la sua stessa natura il Club Med ha bisogno di grandi spazi».
Ansari conclude la sua presentazione dicendo che le voci di una vendita da parte di Fosun del Club Med sono “irrilevanti” ribadendo il concetto già espresso da Fosun stesso in un comunicato ufficiale che sottolinea che il comparto turistico della holding, di cui Club Med è la società più profittevole, non è in vendita.