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Nel 2024 Falkensteiner Michaeler Tourism Group (FMTG) ha raggiunto un fatturato di 264 milioni di euro, segnando un incremento dell’11,1% rispetto all’anno precedente e totalizzando oltre 886.000 pernottamenti (+7,8%). Il gruppo ha annunciato un ambizioso piano quinquennale di investimenti da 400 milioni di euro, con 240 milioni già destinati a progetti in corso, in particolare in Italia e Croazia. L’espansione comprenderà nuove aperture anche in Austria e Germania.

Durante una conferenza stampa a Milano la scorsa settimana, FMTG ha presentato nel dettaglio i prossimi sviluppi: l’Italia resta centrale nella strategia del gruppo con quattro nuovi progetti. Il 10 luglio 2025 aprirà il Falkensteiner Hotel Bozen WaltherPark, city hotel 4* superior con 113 camere e il primo ristorante Mochi d’Italia sul rooftop. A Salò, sul Lago di Garda, è previsto per marzo 2026 il debutto del Falkensteiner Park Resort Lake Garda, con 97 camere, 170 appartamenti Premium Living e 4 ville progettate dall’architetto Matteo Thun e dal paesaggista Joao Nunes. In estate dello stesso anno seguirà il Falkensteiner Hotel Licata, resort 5 stelle dal posizionamento family e active. Tra i progetti più rilevanti anche il futuro Falkensteiner Resort Cesenatico, con 150 camere e 130 appartamenti.

“Il piano di investimenti per i prossimi cinque anni prevede 400 milioni di euro, di cui 240 milioni già allocati per progetti in corso in Italia e Croazia” ha affermato Otmar Michaeler, ceo di Falkensteiner Michaeler Tourism Group

Un’ospitalità che non vende solo camere, ma esperienze. Un modello economico che si nutre di innovazione, partnership e identità territoriale. E una visione che non teme il confronto con i grandi brand internazionali. Erich Falkensteiner, presidente e fondatore del gruppo FMTG, ci racconta la filosofia che guida gli investimenti della catena altoatesina in Italia e in Europa.

«I grandi gruppi come Marriott o Hilton hanno una macchina commerciale che è difficile da eguagliare, soprattutto negli Stati Uniti – spiega Falkensteiner – ma in Europa e in Italia il contesto è diverso. Qui la città stessa è parte integrante dell’esperienza leisure. E noi, che nasciamo in Alto Adige, parliamo italiano con accento ma conosciamo bene questo mercato. Per questo oggi siamo probabilmente la più forte catena leisure italiana».

In Croazia, a Punta Skala, verranno inaugurate nel marzo 2026 le Falkensteiner Aurora Residences, ville di lusso fronte mare. In Austria, nel 2026, il portfolio sarà ampliato con il Falkensteiner Hotel Saalbach-Hinterglemm, un 5 stelle da 127 camere. La Germania vedrà il debutto del gruppo nel 2028 con il Falkensteiner Family Hotel Grömitz, a pochi passi dal Mar Baltico, con 104 camere, 26 appartamenti e un concept family + active.

L’Italia è centrale nella strategia di sviluppo del gruppo: da Bolzano a Salò, da Cesenatico a Licata, fino ai progetti futuri in Sardegna, la presenza di Falkensteiner Hotels & Residences si rafforza. Ma non sempre tutto fila liscio. «A Cesenatico, ad esempio, abbiamo incontrato qualche resistenza da parte dell’amministrazione comunale, nonostante il supporto di operatori e associazioni di categoria – sottolinea Erich Falkensteiner – Alcuni temono che una nuova struttura possa disturbare l’equilibrio del mercato. Ma noi portiamo valore: alziamo i prezzi medi, portiamo nuove idee, promuoviamo la destinazione in tutta Europa. E crediamo nel dialogo: ci sediamo ai tavoli, cerchiamo soluzioni condivise».

Il 2025 rappresenta un anno simbolico per FMTG, che celebra il 30° anniversario dalla fondazione del gruppo, nato nel 1957 come pensione a conduzione familiare in Alto Adige. “Siamo rimasti un’impresa familiare, con una gestione diretta, fedele ai nostri valori originari ma proiettata nel lungo termine”, ha proseguito Erich Falkensteiner, Presidente del gruppo. Oggi l’azienda è attiva in sette Paesi europei con circa 2.500 collaboratori.

La forza del gruppo risiede nel suo modello integrato, che unisce gestione alberghiera, sviluppo immobiliare, consulenza turistica e investimenti. Accanto a Falkensteiner Hotels & Residences e FMTG Development, agisce Michaeler & Partner, specializzata in consulenza strategica, e FMTG Invest, piattaforma di crowdinvesting lanciata nel 2022. Quest’ultima ha raccolto oltre 102 milioni di euro da più di 5.000 investitori, con ritorni distribuiti pari a 16,7 milioni. A partire dall’autunno 2025, FMTG lancerà anche un nuovo brand nel segmento camping premium.

FMTG Invest consente di partecipare a progetti turistici ricevendo interessi in denaro o in voucher vacanza, e rappresenta una delle leve di crescita più dinamiche del gruppo. Le campagne attive riguardano, tra gli altri, i progetti di Salò, Punta Skala, Licata e Grömitz. La prima campagna di crowdinvesting dedicata all’Italia verrà lanciata nei prossimi mesi.

Per Falkensteiner, l’hotellerie contemporanea non può limitarsi a offrire letti: «Oggi bisogna vendere emozioni. Gli albergatori italiani lo sanno fare, ma serve un salto di qualità nelle infrastrutture. Molti hotel sono stati costruiti negli anni ’70 con logiche superate. Noi investiamo in strutture lifestyle moderne, spesso integrate con spazi wellness di alto livello, ma sempre a misura di famiglia».

La formula vincente, secondo il presidente del gruppo, è quella dei branded residences, già adottata in diverse strutture Falkensteiner: «Un albergo oggi costa circa 500mila euro a camera. Con i serviced apartment otteniamo una maggiore redditività e creiamo valore anche per il territorio: chi acquista una residenza torna, spende nei negozi, nei ristoranti, vive il luogo».

L’attenzione al territorio si traduce anche in una scelta precisa: «Almeno il 33% dell’investimento deve restare sul posto, affidato a fornitori locali – spiega Falkensteiner – È un modo per far crescere l’indotto e costruire relazioni durature. Lo abbiamo fatto in Alto Adige, lo faremo anche in Sicilia e Sardegna».

La prossima sfida? Un nuovo brand dedicato al camping premium, in arrivo entro la fine del 2025. «La vacanza all’aria aperta ha un potenziale enorme, soprattutto se abbinata a servizi di qualità – conclude Falkensteiner – Il futuro dell’ospitalità è già qui: è integrato, sostenibile, emozionale. Ed è tutto da costruire, insieme».

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