Il Green Pass negli alberghi non è obbligatorio per soggiornare nell’hotel e per mangiare al ristorante o nella sala colazioni, ma qella ottenuta dagli albergatori è solo una vittoria a metà. La Cabina di regia del Governo ha infatti confermato che le persone alloggiate nelle strutture ricettive possono consumare i propri pasti al chiuso presso i ristoranti delle strutture stesse anche se non sono in possesso della certificazione verde o Green Pass. Via libera dunque a colazioni, pranzi e cene in alberghi, residence, bed&breakfast, agriturismi e strutture extralberghiere, ma ad una condizione: la sala ristorante deve essere riservata in esclusiva ai clienti della struttura. Le Faq del Governo infatti specificano che “Nel caso in cui, invece, i servizi di ristorazione della struttura ricettiva siano aperti anche a clienti che non alloggiano nella struttura, l’accesso sarà riservato soltanto a chi, cliente della struttura o cliente esterno, è in possesso di una certificazione verde COVID-19, in caso di consumo al tavolo al chiuso”.
Inoltre ci sono diversi casi in cui il Green Pass negli alberghi va comunque esibito: anche se la certificazione verde non è obbligatoria per soggiornare in hotel e mangiare al ristorante, dal 6 agosto va però esibito per accedere agli altri servizi per cui è necessario, come conferenze, congressi, banchetti di matrimonio, palestre interne, piscine al coperto e centri termali nonché al ristorante se il cliente che siede al tavolo al chiuso non soggiorna presso la struttura ricettiva.
In una nota Federalberghi “ringrazia il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, il Governo e la Conferenza delle Regioni per aver risposto alle istanze di Federalberghi con una soluzione che consente alle famiglie di trascorrere in tranquillità le proprie vacanze”.
“Possiamo quindi rassicurare i nostri ospiti – dichiara il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca – sulla possibilità di usufruire normalmente dei servizi di food and beverage presso le strutture turistico ricettive, sia per la prima colazione sia per l’accesso al ristorante e al bar”.
Intanto però le cancellazioni di chi non voleva fare una vacanza a metà continuano a fioccare, aggravate dall’obbligatorietà del Green pass per i trasporti a lunga percorrenza dal 1° settembre.