Israele riapre l’aeroporto Ben Gurion, ma oltre 22.000 turisti restano in attesa di evacuazione

L’aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv si prepara a riprendere gradualmente le operazioni aeree, segnando l’inizio della fase successiva dell’operazione “Safe Return”. Da oggi, lunedì 23 giugno, tornano attivi sia i voli in arrivo che quelli in partenza, ma la situazione resta complessa per i circa 22.000 turisti ancora bloccati nel Paese.

Secondo quanto comunicato dal Direttore Generale del Ministero del Turismo, Danny Shachar, le autorità israeliane hanno ricevuto un elenco dettagliato dei turisti stranieri in attesa di lasciare Israele. Il Ministero ha chiesto ufficialmente di destinare parte dei voli di rientro degli israeliani bloccati all’estero anche all’evacuazione degli stranieri attualmente presenti sul territorio nazionale. In totale, all’inizio del conflitto si trovavano in Israele circa 40.000 turisti. Molti sono riusciti a uscire attraverso i valichi di frontiera con Egitto e Giordania, che sono rimasti aperti, ma diverse migliaia restano ancora in attesa di soluzioni aeree.

Shachar ha sottolineato il valore politico e umano dell’assistenza ai visitatori stranieri: «I turisti si trovano in una situazione di incertezza e disagio nel mezzo di una guerra intensa. Alcuni stanno soggiornando più a lungo del previsto, talvolta in circostanze economiche difficili. Consentire loro di lasciare il Paese non è solo un atto umanitario, ma anche una scelta strategica che potrà trasformare questi visitatori in ambasciatori di buona volontà per Israele».

Le nuove regole per la ripresa dei voli

La riapertura di Ben Gurion avviene con regole particolarmente stringenti. L’Autorità Aeroportuale di Israele, in coordinamento con l’Autorità per l’Aviazione Civile (CAAI) e con il Ministero dei Trasporti guidato dalla Brig. Gen. (Ris.) Miri Regev, ha stabilito una serie di misure operative per garantire la sicurezza di viaggiatori e personale.

Ogni volo in partenza potrà trasportare un massimo di 50 passeggeri. L’ingresso al Terminal 3 sarà riservato ai soli viaggiatori muniti di biglietto, con accesso esclusivo dal Gate 02 al livello inferiore. I controlli di sicurezza e il check-in si svolgeranno al piano terra, mentre il controllo passaporti e l’imbarco avverranno al livello superiore. È raccomandato presentarsi in aeroporto non più di due ore prima della partenza per evitare assembramenti.

In aeroporto saranno attivi solo i caffè, mentre i negozi duty-free resteranno chiusi. I passeggeri sono invitati a utilizzare i mezzi pubblici, mentre chi arriva in auto potrà effettuare solo brevi soste in stile “Hug and Go”.

Chi rientra e chi parte

Circa 24 voli in arrivo sono previsti ogni giorno, con l’obiettivo di riportare in patria cittadini israeliani dall’estero. Questi voli, nell’ottica di un’ottimizzazione delle risorse e secondo quanto richiesto dal Ministero del Turismo, potranno essere utilizzati anche per il rimpatrio dei turisti stranieri.

Ai turisti è stato inoltre chiesto di registrarsi attraverso un modulo digitale predisposto dal Ministero: Modulo evacuazione turisti. Chi non atterra direttamente a Ben Gurion ma ha effettuato acquisti duty-free con il servizio “Shop & Collect” verrà contattato per ricevere i propri articoli. È anche prevista la possibilità di recuperare i veicoli lasciati nei parcheggi dell’aeroporto prima dell’inizio dell’Operazione “Am K’Lavi”. Le tariffe saranno calcolate solo fino al 13 giugno.

Assistenza ai valichi di frontiera

Per coloro che decidono di lasciare Israele via terra, il Ministero del Turismo ha rafforzato la propria presenza nei valichi con Giordania ed Egitto, offrendo supporto logistico e linguistico. Un’opzione scelta da migliaia di turisti nelle ultime settimane, spesso preferita a causa delle incertezze legate al traffico aereo. L’Autorità Aeroportuale invita tutti i viaggiatori a consultare i canali ufficiali prima di mettersi in viaggio e a rispettare le direttive sanitarie e di sicurezza in vigore. La situazione a Ben Gurion resta sotto stretto monitoraggio, con l’auspicio che il numero di voli possa aumentare nei prossimi giorni e consentire a tutti i turisti di fare ritorno a casa.

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