Con una grande cerimonia diffusa, ispirata alla suggestione dei Miti del Mare, con il coinvolgimento della popolazione dell’isola e 5 spettacoli in sequenza con oltre 200 performer, è stato dato il via ufficiale a Procida Capitale italiana della Cultura 2022 lo scorso sabato 9 aprile, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il presidente ha inaugurato il programma culturale di 44 progetti (di cui 34 originali) e 150 eventi distribuiti in un cartellone di quasi 300 giorni di programmazione, con 350 artisti provenienti da 45 Paesi differenti del mondo.

Credits: Nicolas Pascarel e Giusva Cennamo

La cerimonia inaugurale

L’evento di apertura è iniziato a Calata Porta di Massa, nell’area portuale di Napoli, con una sequenza di tre spettacoli e azioni performative curate dal Teatro dei Venti.
Con “Il pianoforte sospeso” (ore 14.00), le note di Piano Sky hanno accompagnato l’ingresso degli ospiti sul traghetto che li condurrà da Napoli all’isola di Procida. Come una metafora di musica in volo, un pianoforte e una pianista che suona dal vivo si sono sollevati a tre metri d’altezza. Sospesa nel ventre della nave, Renata Benvegnù, giovane e talentuosa pianista italiana, ha eseguito vari generi musicali: dalla musica leggera al jazz, dalle colonne sonore alla musica contemporanea.

Credits: Nicolas Pascarel e Giusva Cennamo

Alle 16.30 a Procida, in piazza Marina Grande,  è andata in scena la grande rappresentazione teatrale open air “Moby Dick”, con la regia di Stefano Tè, opera già vincitrice del Premio Ubu per il miglior allestimento scenico. 
Al nucleo di 20 artisti (attori, danzatori, musicisti e tecnici) si sono uniti i cittadini procidani, concretamente inclusi in alcune scene dello spettacolo a conclusione di percorsi laboratoriali di tre settimane con i bambini dell’Istituto comprensivo Capraro di Procida e con il Coro Polifonico San Leonardo. Gli spettatori hanno assistito sbalorditi alla trasformazione di un carro-nave nella leggendaria balena bianca, grazie al febbrile lavoro degli attori-marinai, fino al faccia a faccia tra Achab e Moby Dick, metafora della sfida dell’uomo contro la natura, il prodigio, l’ignoto, il dio perduto, la paura che urla dall’abisso.

Poi la Grande Parata, un attraversamento del cuore dell’isola, tra strettoie, salite, discese e balconi, in dialogo profondo con le sue specificità architettoniche.
Lo spettacolo ha visto la partecipazione di Amici della musica – Banda Musicale Isola di Procida Aps, degli allievi della Scuola di teatro “Iolanda Gazzerro” di ERT / Teatro Nazionale (Modena), i trampolieri di Fenice Show Events (Milano) e diversi artisti locali. La performance è stata ideata insieme agli abitanti nei giorni precedenti la cerimonia inaugurale, attraverso un laboratorio di creazione collettiva che ha coinvolto gli studenti dell’ISS “F. Caracciolo – G. Da Procida”. 

A seguire con Les Tambours et Poupées auteurs dans un univers aquatique” di Transe Express, l’isola ha ospitato le suggestioni e degli echi di un originalissimo spettacolo itinerante. Da Piazza della Repubblica, cuore geografico dell’isola, la performance della compagnia francese, con il supporto della Fondazione Campania dei Festival, si è snodata lungo via Libertà e arriva al porto di Marina Grande.
Tre bambole giganti hanno sfilato tra la folla incantando il pubblico con un repertorio che combina composizioni originali, canzoni popolari e grandi arie liriche, accompagnate da una banda di tamburi fiammanti. In contemporanea rappresentazioni luminose di pesci, meduse e serpenti d’acqua si elevano e galleggiano tra il pubblico.

Credits: Nicolas Pascarel e Giusva Cennamo

All’imbrunire, il borgo di Marina Corricella, cartolina identitaria dell’isola e dell’intero Mediterraneo, ha ospitato uno straordinario intervento di visual show architetturale a cura di Gio Pistone e Alessandra Carloni: sulle tipiche architetture mediterranee prenderanno forma i miti misteriosi del mare. Lo spettacolo è stato replicato più volte, sabato e domenica. 

Credits: Nicolas Pascarel e Giusva Cennamo

Al tramonto, è stata inaugurata, all’ingresso di via Vittorio Emanuele, una luminaria a cura dell’artista Domenico Pellegrino per Voiello, main sponsor di Procida 2022. Si tratta di una luminaria, che evoca riti e tradizioni meridionali. Il visual, ideato da Claudia Bartoli, illustratrice e docente alla Nuova Accademia di Belle Arti di Roma (NABA), raffigura Procida, mitologica Nutrice di Enea e incarnazione dell’isola, che diventa simbolo di abbondanza insieme ai tre prodotti gastronomici tipici del territori

Il supporto della Regione Campania

La Regione ha programmato, per il progetto di Procida Capitale della Cultura 2022, uno stanziamento complessivo di circa 14.830.412,63 milioni di euro, cifra destinata allo sviluppo del programma culturale, al potenziamento del sistema sanitario attraverso la Asl Napoli2 Nord, alla realizzazione di interventi integrativi e complementari per la valorizzazione del patrimonio culturale campano e a opere infrastrutturali di rilievo, primo fra tutti il restauro e la riqualificazione del complesso procidano di Palazzo d’Avalos.
In occasione di Procida Capitale Italiana della Cultura 2022, la Regione Campania provvede a un potenziamento dei servizi di trasporto pubblico terrestri, insieme con Eav, e di quelli  marittimi, per un importo complessivo di 3,6 milioni di euro.

Il programma di Procida 2022

Dopo la cerimonia ufficiale d’apertura, il programma di Procida 2022 (consultabile sul sito www.procida2022.com) entrerà subito nel vivo con uno dei grandi riti identitari dell’isola, I misteri del Venerdì Santo (15 aprile), che prevede – attraverso l’appassionato talento dei maestri artigiani dell’isola e con il coinvolgimento delle nuove generazioni – l’allestimento di manufatti ispirati alle storie del Vecchio e Nuovo Testamento, portati in processione per le vie dell’isola.
Il programma è suddiviso in 5 sezioni declinate con cinque verbi – Procida inventa, Procida ispira, Procida include, Procida impara, Procida innova – sotto un unico tema, La cultura non isola, ideato prima della pandemia e oggi più che mai attuale, che pone l’isola come luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, modello delle culture e metafora dell’uomo contemporaneo. 

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