Perché i tennisti come Zverev e Sinner scelgono le Maldive e perché il lusso punta sullo sport

tennis maldive

La presenza simultanea alle Maldive di Jannik Sinner e Alexander Zverev ha acceso i riflettori su una tendenza che, in realtà, agli occhi di chi opera nel turismo, si sta consolidando da anni. I big del tennis internazionale – non solo loro – considerano sempre più l’arcipelago una destinazione ideale per staccare dopo le stagioni più faticose, ma non è solo questione di mare e privacy. È un sistema organizzato, dove resort, brand sportivi e atleti collaborano. L’obiettivo è costruire vacanze ad alta intensità esperienziale, in cui relax, allenamento leggero, visibilità e networking convivono senza attriti.

Tennis alle Maldive: il meccanismo dietro le vacanze dei campioni

Il tennis è lo sport che meglio incarna la trasformazione delle Maldive in palestra del lusso. Molte strutture dispongono di campi vista oceano, coach residenti, palestre avanzate, spa sportive e servizi sartoriali per chi vuole continuare a muoversi anche in vacanza. Ma il vero salto avviene quando i resort invitano giocatori in attività o ex professionisti per clinic, sessioni private, meet & greet. L’ospite non compra solo una notte in overwater villa. Compra un’esperienza irreplicabile.

Per gli atleti, la formula è conveniente. Poche ore di presenza pubblica o di attività con gli ospiti in cambio di ospitalità totale o agevolata. Per i resort, un acceleratore di reputazione. Per i clienti, la promessa è chiara: non assistere al tennis dalla TV, ma viverlo. Il campo diventa palcoscenico. Il campione, parte dell’offerta.

Tra i nomi più attivi c’è LUX Tennis, gruppo che coordina i programmi sportivi di diversi resort premium e organizza “star events” in calendario. Le strutture partner includono, tra le altre, Patina Maldives (che in questi giorni ha in programma eventi con Matteo Berrettini e Paula Badosa), One&Only Reethi Rah, Anantara Kihavah, Seaside Finolhu. Le attività spaziano dai corsi per principianti alle sessioni agonistiche; dagli allenamenti personalizzati agli eventi sociali legati all’arrivo del campione di turno. Il risultato è un posizionamento chiaro. Le Maldive non sono più solo luna di miele e snorkeling. Diventano training ground del lusso. Non professionistico, ma altamente aspirazionale.

Ovviamente le Maldive non sono l’unica destinazione scelta per questo tipo di attività: il n°1 del mondo Carlos Alcaraz a dicembre si esibirà al COMO Parrot Key di Turks and Caicos mentre la sua omologa al femminile Iga Swiatek sarà a Mauritius al Le Saint Géran.

Il valore per i resort: tariffe premium e differenziazione reale

L’elemento sportivo consente un allungamento della stagione e giustifica tariffe più elevate. L’ospite non paga solo camera, ristoranti e spa. Paga la storia che si porterà a casa. La foto a rete con il campione. Il set giocato all’alba su un campo sospeso sull’oceano. La lezione privata trasformata in regalo.

Per i resort, lo sport risolve tre problemi tipici del lusso balneare. Riduce la stagionalità. Amplia il target oltre le coppie. Crea contenuto editoriale e social autentico senza ricorrere a influencer di passaggio. L’atleta è brand. L’hotel eredita prestigio.

Dal tennis al calcio: il caso Siyam World e il football in paradiso

Il salto di scala arriva con il calcio. Il Siyam World, ammiraglia del gruppo Sun Siyam Resorts, ha portato alle Maldive un impianto da gioco regolamentare e una proposta che guarda famiglie, ragazzi e appassionati. Football camp con ex professionisti, settimane tematiche, allenamenti strutturati per bambini e ragazzi, presenza di star internazionali. Il campo di calcio diventa il centro di gravità della vacanza.

Tra i big del calcio che hanno partecipato a “football camp” o soggiorni all’insegna dello sport al Siyam World vanno segnalati: Christian Vieri e suo fratello Max Vieri, protagonisti di un camp per giovani nell’aprile 2025; Javier Saviola, che nello stesso anno ha guidato un programma di calcio per ragazzi; Michael Owen e Rio Ferdinand come testimonial di “football escapes” da resort; il portiere spagnolo Pepe Reina, che ha condotto un summer camp per bambini; e leggende come Alex Del Piero, Francesco Totti, Marco Materazzi, Carlos Puyol, Esteban Cambiasso, Robert Pirès, Juan Sebastián Verón, Jay-Jay Okocha, e altri ancora, che nel tempo hanno reso l’isola un punto di riferimento per vacanze sportive di élite.

Qui la logica è diversa rispetto al tennis. Non si punta solo sull’ospite “alto spendente”. Si intercettano famiglie e gruppi. Il calcio è trasversale. Non serve essere giocatori per farsi coinvolgere. Serve solo avere una scarpa in valigia. Il resort costruisce pacchetti che non promettono solo relax, ma apprendimento. Divertimento guidato. Ricordi condivisi.

Siyam World ha integrato l’offerta con sport complementari. Padel, basket, beach volley, futsal, attività aquatiche. Il modello è chiaro: trasformare un’isola in un grande parco sportivo tropicale. L’idea non è rubare clienti alle Canarie o alla riviera spagnola. È creare una categoria nuova. Il family-luxury sportivo.

Padel, wellness e sport “instagrammabili”

Il padel completa il quadro. È lo sport più in crescita in Europa e trova spazio anche nell’offerta maldiviana. Campi sull’acqua, lezioni veloci, tornei tra ospiti. È semplice, social, perfetto per vacanze brevi. E soprattutto è contenuto visivo. I resort lo sanno. Il padel vende più di una brochure. E anche il turismo organizzato guarda con interesse a uno sport che si diffonde a macchia d’olio. Non a caso il Gruppo Bluvacanze ha organizzato quest’anno il Blupadeltour, un torneo di padel in 100 tappe nei club di tutta Italia con in palio il torneo finale a Marrakesh e la promozione del segmento del turismo sportivo a un pubblico altamente profilato.

Non ultimo, c’è il wellness sportivo. Corsi di yoga avanzati, allenamenti funzionali in spiaggia, preparazione atletica leggera, recupero muscolare tra crioterapia e massaggi. La vacanza attiva non è più una nicchia. È un segmento.

Esperienze con i campioni: la nuova definizione di lusso

Il lusso dunnque non è più da un pezzo solo privacy e champagne. È accesso. Accesso a mondi che normalmente sono chiusi. Lo sport professionistico è uno di questi. Allenarsi dove un campione ha giocato la sera prima. Scambiare due parole al buffet. Fotografarsi dopo la partita. Non è fan-service. È storytelling. Per questo le Maldive stanno diventando un laboratorio di prodotto turistico. Il mare resta. Ma non basta più. Si stratifica. Si arricchisce. Si teatralizza. Il resort non è solo destinazione. È palcoscenico.

Prospettive per il turismo di lusso

Il trend non si invertirà. Anzi. Crescerà. Gli atleti cercano visibilità selettiva e ambienti protetti. I resort cercano brand viventi. Il cliente cerca senso. Tutti trovano risposta nello stesso posto.
Per gli operatori turistici, il messaggio è chiaro. Non si vendono più notti, ma storie. Non si promuovono camere, ma esperienze con un volto. Chi integra sport e celebrità costruisce vantaggio competitivo reale. Chi resta al “sole e mare” rischia l’irrilevanza.

Autore

  • Domenico Palladino è editore, consulente marketing e formatore nei settori del turismo e degli eventi. Dal 2019 è direttore editoriale di qualitytravel.it, web magazine b2b sulla travel & event industry. Gestisce inoltre i progetti editoriali di extralberghiero.it, dedicato agli operatori degli affitti brevi, storytravel.org, sul turismo cinematografico, e cicloturismo360.it, per gli amanti del turismo su due ruote. Laureato in economia aziendale in Bocconi, giornalista dal 2001, ha oltre 15 anni di esperienza nel turismo. Dal 2009 al 2015 è stato web project manager dei magazine TTG Italia ed Event Report e delle fiere collegate TTG e BTC. Dal 2015 al 2019 è stato direttore di webitmag.it, online magazine di Fiera Milano Media su turismo e tecnologia. Ha pubblicato per Hoepli il manuale "Digital Marketing Extra Alberghiero" (2019).

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