A distanza di oltre 5 anni dall’inizio della pandemia, le agenzie di viaggio e i tour operator italiani che ancora attendono i ristori Covid previsti dal decreto-legge 4/2022 si trovano di fronte a un nuovo, importante adempimento burocratico. Il Ministero del Turismo, attraverso una PEC inviata nei giorni scorsi, ha richiesto agli operatori “ammessi con riserva” la compilazione e l’invio, entro 15 giorni, di una perizia giurata redatta da un revisore legale indipendente. Il documento ha lo scopo di certificare il possesso dei requisiti richiesti dal decreto attuativo interministeriale del 28 giugno 2023, n. 12331/23, e sanare eventuali difformità emerse nelle domande.
Perché serve una perizia giurata
La richiesta nasce dalla necessità di completare l’istruttoria per le domande che, pur essendo risultate formalmente ammissibili, presentano incongruenze o documentazione carente. Le agenzie interessate sono quelle che hanno ricevuto l’etichetta “ammesse con riserva” nel decreto di concessione del 18 marzo 2025 (prot. n. 107861/25). Si tratta di un passaggio previsto dall’Avviso Pubblico del 31 luglio 2023, aggiornato a settembre, che disciplina le modalità di assegnazione del contributo destinato al comparto turistico per i danni subiti durante la pandemia.
La perizia, redatta da un revisore legale iscritto all’apposito registro, ha la funzione di attestare formalmente il rispetto di tutti i requisiti richiesti, in particolare:
- la regolarità della copertura assicurativa RC e insolvenza/fallimento (art. 2, comma 2, lett. d del decreto);
- la correttezza e completezza dei moduli “Allegato 1” e “Allegato 2” che accompagnavano la domanda;
- l’eventuale adesione al regime di aiuti UE ex art. 107.2.b del TFUE (C(2023)7990 final del 24 novembre 2023).
Cosa devono fare le agenzie
Chi ha ricevuto la PEC dal Ministero deve:
- Individuare un revisore legale indipendente, iscritto al Registro nazionale, che possa redigere la perizia secondo il modello allegato dal Ministero;
- Fornire al revisore tutta la documentazione necessaria, inclusi i contratti assicurativi, i moduli trasmessi e gli eventuali chiarimenti richiesti dal Ministero;
- Trasmettere la perizia firmata digitalmente via PEC all’indirizzo ufficiale adv-to2023@pec.ministeroturismo.gov.it entro 15 giorni dalla ricezione della comunicazione (pena la decadenza dal diritto al contributo);
- In caso di anticipazioni già ricevute, la mancata risposta potrà generare una richiesta di restituzione delle somme da parte dell’Amministrazione.
Perché si è arrivati a questa soluzione
La necessità di una certificazione esterna, quindi di una persona che non ha mai avuto rapporti di lavoro con l’agenzia ed è iscritta a un apposito albo ufficiale, è il risultato di una lunga e complessa gestione burocratica dei fondi straordinari, aggravata da errori materiali, documentazione incompleta e discrepanze tra i dati dichiarati e quelli realmente trasmessi. In molti casi, ad esempio, i rilievi riguardano coperture assicurative risultate assenti, ma che le agenzie sostengono di aver invece sempre posseduto. La perizia serve a chiarire queste situazioni e a evitare che errori di caricamento sulla piattaforma elettronica si traducano in esclusione dal contributo.
Secondo quanto emerge dai documenti ufficiali, il Ministero intende così chiudere il cerchio su una misura attesa da tempo e rientrare nei margini temporali imposti anche dai regolamenti europei. Il fondo da cui derivano queste risorse è stato infatti rifinanziato per l’annualità 2023 (Legge 197/2022), ma è necessario concludere le assegnazioni in tempi stretti per evitare il disimpegno automatico.
Una corsa contro il tempo
Per le agenzie che già da mesi attendono il saldo dei ristori, questa fase rappresenta un’ultima opportunità per regolarizzare la propria posizione. Tuttavia, la richiesta di un documento complesso come una perizia giurata, da parte di un revisore esterno, rischia di rappresentare un ostacolo per le realtà più piccole, che dovranno sostenere anche costi aggiuntivi per un adempimento non previsto inizialmente.
Sui canali ufficiali del Ministero del Turismo sono disponibili gli avvisi pubblici e i decreti di riferimento:
- Avviso ADV-TO 2023 (31 luglio 2023)
- Decreto 28 giugno 2023, prot. n. 12331/23
- Decreto concessione 18 marzo 2025, prot. 107861/25
Per chi non dovesse completare questa fase in tempo utile, il rischio è la perdita definitiva del contributo.
Una vicenda che dimostra ancora una volta come, anche per i ristori legati all’emergenza Covid, la burocrazia si confermi più lunga e complicata della crisi stessa.
Le reazioni del settore
Aiav: “Revisore esterno non può essere obbligo univoco”
In una nota stampa AIAV – Associazione Italiana Agenti di Viaggio – annuncia di essersi immediatamente attivata per richiedere chiarimenti al Ministero del Turismo. L’Avvocato Scaletta, legale dell’Associazione, ha evidenziato come la richiesta ministeriale potrebbe introdurre un requisito ex post non contemplato nel testo originario del provvedimento: “Vanno chiarite le ragioni di una tale richiesta – spiega il legale – ed i suoi presupposti”.
“Le agenzie non possono essere poste di fronte a un adempimento oneroso e imprevisto – dichiara il presidente AIAV Fulvio Avataneo –. Siamo fiduciosi che il Ministero saprà ascoltare le istanze del comparto, nell’interesse della tenuta economica del settore”.
Secondo l’associazione, che cita colloqui informali avuti, la richiesta dell’asseverazione di un revisore terzo non dovrebbe costituire un obbligo univoco, ma un’ulteriore possibilità per coloro che, ammessi, con riserva, non dovessero riuscire a dimostrare la propria regolarità in altro modo (ad esempio producendo idonea documentazione o semplicemente firmando i documenti corretti).
Fiavet: “Proroga di 7 giorni in attesa di chiarimenti”
Secondo Fiavet, la richiesta ministeriale di una perizia giurata redatta da un revisore legale indipendente appare come un’estrema misura di “soccorso istruttorio”, finalizzata a concedere un’ultima possibilità alle imprese di dimostrare il possesso dei requisiti necessari, anche in presenza di errori materiali nella domanda originaria presentata a settembre 2023. Un’apertura, dunque, da parte del Ministero verso le difficoltà riscontrate da molte micro e piccole imprese del comparto.
Tuttavia, Fiavet segnala una criticità rilevante: il Ministero chiede ora di includere nella nuova perizia giurata anche l’Allegato 2, ovvero la dichiarazione contenente i dati economico-contabili già asseverati da un professionista nella domanda originaria. Tale richiesta, secondo Fiavet, appare ridondante e potenzialmente illegittima, poiché contrasta con i principi sanciti dal DPR 445/2000, che regolano l’utilizzo delle dichiarazioni sostitutive e l’acquisizione d’ufficio dei dati da parte della Pubblica Amministrazione. In sostanza, non è previsto che l’amministrazione richieda ulteriori certificazioni su elementi già asseverati da professionisti abilitati. Fiavet sottolinea inoltre l’impatto economico e organizzativo della nuova richiesta che rischia di penalizzare proprio le realtà più fragili e di aggravare un procedimento che dovrebbe invece essere semplificato.
Per questi motivi, Fiavet ha chiesto al Ministero:
- Delucidazioni puntuali su cosa debba essere oggetto di perizia giurata e su come comportarsi rispetto a documenti già asseverati;
- Una proroga di almeno 7 giorni per consentire alle aziende di adempiere correttamente;
- Conferma dell’avvenuto esame di tutte le posizioni “ammesse con riserva”, in modo che le agenzie che non hanno ancora ricevuto comunicazioni possano attendersi un esito a breve.