Mentre Ryanair ha bloccato tutte le sue rotte da e per Tel Aviv per la stagione invernale, Wizz Air va in controtendenza e conferma il suo impegno sul mercato israeliano, schierando oltre un milione di posti per la prossima winter 2025 e rafforzando la leadership tra i vettori low-cost in Israele.
Wizz Air, attualmente primo vettore low-cost non israeliano sullo scalo di Ben Gurion, ha annunciato per la stagione invernale 2025 più di un milione di posti in vendita da e per Tel Aviv, un aumento della capacità del 240% rispetto allo scorso anno e 18 rotte dirette da Israele verso l’Europa. Tra le principali destinazioni servite figurano Budapest (16 voli settimanali), Bucarest (14), Roma Fiumicino e Milano Malpensa (entrambe fino a 11 collegamenti), Londra Luton, Vienna, Varsavia, Sofia, Atene e Venezia, oltre a Napoli e Larnaca.
Scelta che sottolinea la strategia della compagnia di rafforzare la presenza in Israele e garantire ai passeggeri opzioni di viaggio affidabili anche in un contesto di mercato instabile, investendo sulla continuità operativa mentre i competitor si ritirano.
Ryanair cancella 22 rotte e congela Tel Aviv
Scenario radicalmente opposto per Ryanair, che ha comunicato la sospensione di tutti i voli da/per Tel Aviv almeno fino alla fine della winter 2025. La decisione arriva dopo il mancato via libera dall’aeroporto Ben Gurion sugli slot per l’estate 2026 e, soprattutto, sull’uso continuativo del Terminal 1, fondamentale per garantire corsi e operatività a basso costo.
La compagnia irlandese lamenta la chiusura reiterata del Terminal 1 durante la scorsa estate per “motivi di sicurezza”, con conseguente trasferimento obbligato sul più costoso Terminal 3 e perdita di competitività sulle rotte low-cost già programmate. Sono 22 le tratte cancellate, per circa un milione di posti in meno sul mercato israeliano, e Ryanair avverte: senza garanzie scritte sugli slot e sull’utilizzo del Terminal 1, i voli non riprenderanno.
Un portavoce Ryanair definisce “assurdo” che, a vendite già avviate per l’estate 2026, non sia ancora stata assicurata la disponibilità operativa, sottolineando come “la crescita su Tel Aviv non possa prescindere da costi e accessibilità previsti per i voli a basso prezzo”. La compagnia si dice pronta a collaborare e a tornare sui propri passi nel momento in cui terminal low-cost e slot saranno confermati dalle autorità aeroportuali.
Ryanair non riprenderà i collegamenti da e per Tel Aviv almeno per la stagione invernale, a causa del mancato via libera da parte dell’aeroporto Ben Gurion sugli slot per l’estate 2026 e sull’utilizzo del Terminal 1, dedicato ai voli low-cost. La compagnia irlandese ha comunicato oggi la cancellazione di 22 rotte e la perdita di circa un milione di posti per il mercato israeliano, spiegando che le vendite per l’estate 2026 sono già partite, ma manca la conferma degli slot storicamente operati dal vettore sul Ben Gurion.
Al centro della contestazione c’è la mancata garanzia di accesso continuativo al Terminal 1, struttura che consente operatività a costi ridotti rispetto al più oneroso Terminal 3. Ryanair sottolinea come per tre volte, durante l’estate, l’aeroporto di Tel Aviv abbia chiuso il terminal low-cost per motivi di sicurezza, costringendo la compagnia a operare da Terminal 3 con costi sensibilmente superiori e andando così a generare perdite sulle tratte già vendute come low-cost.
Secondo Ryanair, la mancata conferma degli slot per l’estate 2026 si aggiunge all’assenza di impegni concreti da parte delle autorità aeroportuali sul mantenimento operativo del Terminal 1 in futuro. La compagnia precisa che, finché queste garanzie non verranno fornite per iscritto, non ci saranno voli low-cost per Tel Aviv in inverno e nemmeno ripresa delle 22 rotte cancellate.
In una dichiarazione ufficiale, un portavoce di Ryanair lamenta le continue difficoltà operative e definisce “assurdo” che, a slots già in vendita, non sia stata ancora assicurata la disponibilità per l’estate 2026. Il portavoce ribadisce che la crescita del vettore sull’aeroporto di Tel Aviv non può prescindere dalla disponibilità e dai costi del Terminal 1, convenuti proprio per sostenere servizi a basso costo. “Non accetteremo più i costi aggiuntivi del Terminal 3, mentre il Terminal 1 rimane inutilizzato. Siamo disponibili a collaborare qualora vi fosse temporanea esigenza di uso del T3, ma i costi dovranno restare quelli previsti per i voli low-cost.”
Fino a quando non arriveranno risposte certe da parte dell’aeroporto Ben Gurion, Ryanair manterrà la sospensione dei voli da/per Tel Aviv. Se però dovessero arrivare conferme sugli slot e garanzie sulla continuità del Terminal 1 low-cost, la compagnia si dice pronta a riprendere i servizi, mantenendo il posizionamento di principale vettore europeo nel segmento prezzi bassi per Israele.