L’aeroporto olandese di Schiphol Amsterdam ha deciso di ridurre i movimenti voli annui da 500.000 a 460.000 nel 2023 con l’obiettivo di portarli a 400.000 nel 2024 in nome di una maggiore sostenibilità ambientale in termini di inquinamento atmosferico e acustico. Ma la decisione non è andata giù alle compagnie aeree che sostengono che la decisione è unilaterale e incomprensibile in quanto loro, i vettori, “hanno già sostenuto investimenti multimiliardari per raggiungere gli obiettivi a breve e lungo termine, in linea con le loro strategie di decarbonizzazione e con le politiche governative, mentre la giustificazione del governo si basa su restrizioni operative senza prendere in considerazione soluzioni alternative praticabili per ridurre il rumore”.
Le compagnie KLM, KLM Cityhopper, Martinair, Transavia – tutte parte del Gruppo Air France-KLM – così come Corendon, Delta Air Lines, easyJet e TUI chiedono ai tribunali di salvaguardare la futura capacità dell’aeroporto di Schiphol in quanto esso contribuisce in modo significativo all’economia olandese, offrendo più di centomila posti di lavoro, sia diretti che indiretti. Milioni di persone nei Paesi Bassi utilizzano l’aeroporto ogni anno per viaggi d’affari, vacanze, visite di famiglia o studi, mentre il network internazionale dell’aeroporto lo rende appetibile per le aziende straniere che intendono stabilirsi nei Paesi Bassi.
Oltre ad avere un impatto negativo sull’economia olandese, la riduzione della capacità diminuirebbe significativamente le scelte di viaggio e la connettività per i consumatori. Le compagnie aeree sostengono che, oltre a violare la legislazione nazionale, europea e internazionale, la decisione non è necessaria, è dannosa e priva di un’adeguata motivazione, dato che l’industria aerea sta già ottenendo risultati significativi in materia di riduzione delle emissioni di CO2 e di abbassamento dei livelli di rumore.
Il Gruppo KLM, che rappresenta quasi il 60% del traffico a Schiphol, ha avviato questa azione legale in accordo con la posizione della capogruppo Air France-KLM Group sulla questione. Inoltre, l’associazione industriale BARIN ha espresso il suo pieno sostegno a questa iniziativa che è anche pienamente supportata dalle associazioni di settore Airlines for Europe (A4E) e European Regions Airline Association (ERA), poiché la riduzione della capacità a Schiphol ha importanti implicazioni per il mercato unico dell’aviazione dell’UE. Inoltre, l’associazione di settore IATA e alcune compagnie si rivolgeranno al tribunale per avviare un procedimento contro il governo olandese.
Marjan Rintel, presidente e amministratore delegato di KLM, ha dichiarato: “Stiamo rispettando gli obiettivi di riduzione dei livelli di rumore e delle emissioni di CO2, investendo miliardi nel rinnovo della flotta e nell’acquisto di SAF, tantoché alla fine questi stessi obiettivi saranno superati, mantenendo il nostro network che serve 170 destinazioni in tutto il mondo. Questa è una buona notizia per i milioni di persone che ogni anno volano dai Paesi Bassi con KLM, sia per lavoro che per piacere, e per l’industria del cargo. Poiché il governo sembra non ascoltare il nostro appello, purtroppo ci troviamo costretti a intraprendere un’azione legale”.
Peter Carter, Executive Vice President External Affairs di Delta Air Lines, ha affermato: “Delta si è impegnata a raggiungere obiettivi ambiziosi di sostenibilità e vuole lavorare in modo collaborativo per raggiungerli. Crediamo fermamente che sia possibile e, anzi, necessario bilanciare adeguatamente le priorità della sostenibilità con gli interessi economici e sociali più ampi. Ci opponiamo fermamente alle riduzioni di capacità all’aeroporto di Schiphol e rimaniamo attivamente concentrati sugli investimenti nel programma di rinnovamento e modernizzazione della nostra flotta come il modo più efficace per mitigare le preoccupazioni relative al rumore e all’ambiente”.
Arjan Kers, General Manager di TUI Paesi Bassi, ha detto: “Le misure proposte limiteranno negativamente le opportunità dei viaggiatori olandesi. Per questo motivo TUI sostiene con convinzione questa azione. Le misure sono contrarie alle normative (europee) e alle politiche governative in vigore da anni e non premiano gli sforzi che le compagnie aeree hanno fatto e stanno facendo per ridurre il rumore e le emissioni”.
Corendon Steven van der Heijden, CEO di Corendon, ha osservato che: “Concentrarsi con enfasi sul rapido rinnovo della flotta ridurrà i livelli di rumore e le emissioni nel breve termine in modo molto più efficace rispetto all’imposizione di limiti alla capacità, che serviranno solo a mettere sotto pressione i network di collegamento e i voli per le vacanze, spingendo i passeggeri oltre confine”.
Marcel de Nooijer, CEO di Transavia, ha sottolineato che: “Transavia si trova costretta a partecipare al procedimento sommario contro la riduzione della capacità di Schiphol a 460.000 movimenti di volo. Come compagnia, abbiamo preso l’importante decisione di investire miliardi in una flotta più pulita, più efficiente nei consumi e più silenziosa, in modo da poter continuare a offrire ai nostri passeggeri un viaggio piacevole verso destinazioni meravigliose. La riduzione del numero di voli non rappresenta una soluzione e non avrà l’effetto desiderato per i residenti locali e per l’ambiente”.
William Vet, Country Manager di easyJet, ha commentato: “Scegliendo di perseguire un tetto massimo di voli arbitrario, il governo olandese ignora totalmente sia gli sforzi compiuti dal settore per la decarbonizzazione sia i benefici socio-economici dell’aviazione, riducendo in modo significativo la connettività. easyJet sta compiendo passi importanti verso la decarbonizzazione delle operazioni, dopo aver recentemente pubblicato la nostra tabella di marcia per arrivare a emissioni di carbonio net-zero entro il 2050, che comprende una combinazione di efficienze operative, rinnovo della flotta e altro”.