Sono molti gli spunti per il mondo del turismo che arrivano dalla commedia campione d’incassi Tolo Tolo, il quinto film di Luca Medici, in arte Checco Zalone, per la prima volta anche nei panni di regista. E questo nonostante il tema del film, decisamente più serio rispetto ad altre pellicole del comico pugliese.
Molto suggestive sono ad esempio le location scelte per il film: all’estero il film ha avuto 5 settimane di lavorazione in Kenya, principalmente a Malindi, permettendo però anche di scoprire luoghi incantevoli come le bianche saline di Ngomeni e i paesaggi del fiume Sabaki che sgorga dal parco nazionale di Nairobi e sfocia proprio a Malindi dopo 390 chilometri. Le scene del film si spostano poi in Marocco con l’ampia traversata del deserto e le tipiche città fortificate. Altre riprese all’estero sono state fatte a Malta mentre in Italia abbiamo le Murge Pugliesi (Gravina, Spinazzola, Acquaviva delle Fonti) scelte anche da Daniel Craig per il suo 007, Roma, Latina e Trieste dove il film ha il suo epilogo.
Chi ha visto il film, potrebbe aver notato la citazione di ben tre tour operator quando Checco Zalone chiede chi sia l’operatore che organizza i viaggi dall’Africa all’Italia, quasi a voler sottolineare l’abisso che corre tra il turismo organizzato e i viaggi della speranza. Veratour, Valtur e Club Med sono i nomi citati da Checco Zalone, che ci lasciano con un altro dubbio: omaggio a tre marchi noti o product placement all’interno del film che ha battuto ogni record d’incassi nel primo giorno di programmazione?