È morto a 61 anni Simone Micheli, architetto viareggino definito il “poeta del design” per le sue creazioni innovative nell’hôtellerie. Nato nel 1961 a Viareggio, ha segnato il mondo dell’architettura e del turismo con progetti sensoriali e sostenibili, ponendo sempre l’uomo al centro delle sue opere. La sua scomparsa, annunciata sui canali social dal studio, ha suscitato cordoglio diffuso nel settore.
Simone Micheli si laurea in architettura all’Università di Firenze nel 1989, influenzato da maestri come Giovanni Michelucci e Bruno Zevi, e fonda il suo studio nel 1990. Nel 2003 crea con Roberta Colla la società Simone Micheli Architectural Hero, con sedi a Firenze, Milano, Dubai e altre città internazionali, spaziando tra architettura, interior design e comunicazione. Insegnante al Poli.Design e alla Scuola Politecnica di Design di Milano, ha esposto alla Biennale di Venezia e curato mostre in fiere globali.
Le opere di Micheli enfatizzano l’esaltazione sensoriale attraverso forme curve e sinuose, stimolando vista, tatto e olfatto in un approccio sinestetico e umanista. Sostenibili e attente all’ambiente, le sue creazioni traducono la complessità contemporanea in semplicità anticipatrice, con interventi nel residenziale, contract e exhibit design. Ha progettato oggetti per aziende europee e realizzazioni per amministrazioni pubbliche, vincendo premi come l’Iconic Award 2014 e l’Architect of the Year 2016 per Build Magazine.
Impatto sul turismo e hôtellerie
Micheli ha rivoluzionato l’ospitalità con hotel iconici come il Barceló Milan (premio International Hotel & Property Awards 2015), Aquatio Cave Luxury Hotel & SPA a Matera (BigSEE Tourism Design Award 2020), You.Me Design Place Hotel a Trieste e Palazzo Gatto Art Hotel & Spa a Trapani. Tra gli altri: Marina Palace Hotel a Chioggia, The Street Milano Duomo e Spa Gubbio, elevando l’esperienza turistica a dimensione poetica e immersiva. I suoi progetti contract hanno influenzato il lusso sostenibile nel turismo italiano e internazionale.

