Con 535 voti favorevoli, 36 contrari e 47 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato il 12 settembre 2025 la riforma della Direttiva Pacchetti Turistici. Il testo approvato è frutto di un compromesso dopo mesi di confronto con associazioni di categoria e operatori del settore, e punta a rafforzare i diritti dei viaggiatori senza gravare eccessivamente sulle imprese turistiche. L’obiettivo dichiarato è aggiornare le regole alla luce delle esperienze maturate durante la pandemia e dopo il fallimento di grandi agenzie di viaggi online. I prossimi passaggi prevedono i negoziati con il Consiglio Ue a partire dal 24 settembre.
I punti chiave della riforma
Definizione di pacchetto turistico
La nuova normativa chiarisce che un pacchetto turistico comprende almeno due servizi acquistati insieme – come volo, hotel, noleggio auto o servizi accessori – anche se aggiunti entro 24 ore dal primo acquisto. Sono stati esclusi i cosiddetti “pacchetti collegati”, per evitare incertezze legali. Migliorata anche la trasparenza delle informazioni precontrattuali. È stata eliminata la norma che obbligava a un acconto del 25% al momento della prenotazione, così come la proposta del conto fiduciario, ritenuta troppo complessa.
Voucher: più garanzie per i consumatori
Dopo le difficoltà vissute durante l’emergenza Covid, i voucher viaggio sono stati regolati in maniera più stringente: i viaggiatori hanno diritto a rifiutare il voucher e chiedere invece un rimborso; la richiesta di rimborso va presentata entro 14 giorni dall’annullamento; se il voucher non viene utilizzato completamente, il valore residuo deve essere rimborsato alla scadenza; i voucher avranno durata fino a 12 mesi, prorogabili o trasferibili una sola volta; devono essere garantiti anche in caso di insolvenza del tour operator e utilizzabili per qualsiasi servizio offerto dall’organizzatore.
Cancellazione senza penali
In caso di circostanze straordinarie – come emergenze sanitarie, calamità naturali o gravi disordini – i viaggiatori potranno cancellare senza costi aggiuntivi. Ogni avviso ufficiale di viaggio emesso fino a 28 giorni prima della partenza sarà considerato un elemento rilevante, ma non automaticamente vincolante: la valutazione resterà caso per caso.
Acconti e pagamenti
Il Parlamento ha eliminato il limite proposto dalla Commissione che prevedeva un massimo del 25% come acconto. La decisione di introdurre regole specifiche su anticipi e saldi sarà lasciata ai singoli Stati membri, ma con il rischio di frammentazione normativa.
Reclami e sanzioni
La direttiva introduce un meccanismo obbligatorio di reclamo e prevede tempi certi per le risposte. Le violazioni più gravi potranno essere punite con sanzioni fino al 4% del fatturato.
Dichiarazioni e prossime tappe
«Il nostro obiettivo – ha spiegato il relatore Alex Agius Saliba – è rafforzare realmente i diritti dei consumatori. Vogliamo stabilire chiaramente che in caso di circostanze straordinarie il viaggiatore può annullare il pacchetto e ricevere un rimborso completo, così da poter prenotare un’altra vacanza. Per questo introduciamo anche un meccanismo obbligatorio di reclamo».
Il testo approvato rappresenta la posizione negoziale del Parlamento. Il 24 settembre partiranno i triloghi con il Consiglio e la Commissione, che potrebbero portare a ulteriori modifiche. Una volta raggiunto l’accordo finale, gli Stati membri avranno 24 mesi per recepire la direttiva.
Le reazioni del settore
Le associazioni degli operatori, come Ectaa, hanno accolto il compromesso con cautela. Restano preoccupazioni legate alla possibilità che i diversi Stati fissino regole autonome sugli acconti, con rischio di frammentazione del mercato unico. Anche la nuova definizione legata alla soglia delle 24 ore potrebbe creare incertezze applicative e aumentare i contenziosi.
Cosa cambia per viaggiatori e imprese
Per i viaggiatori ci saranno più chiarezza su cancellazioni, rimborsi e voucher, maggiore tutela in caso di fallimenti e tempi certi per le risposte ai reclami. Per il settore turistico arrivano obblighi più stringenti su rimborsi e voucher, nuovi meccanismi di reclamo, ma anche l’eliminazione di vincoli rigidi sugli acconti.
La Direttiva Pacchetti Turistici 2025 è quindi un compromesso tra esigenze di tutela dei consumatori e sostenibilità per gli operatori. Il recepimento nazionale sarà decisivo per capire come le nuove regole incideranno in concreto sul mercato. Il testo passa ora al Consiglio Ue. Dopo l’approvazione finale, gli Stati membri avranno due anni per recepire la direttiva. In Italia l’impatto sarà rilevante per il settore, in particolare per le piccole agenzie, che dovranno adeguarsi a regole più stringenti sui rimborsi e sulla gestione dei reclami.

