Estate 2025: il lavoro temporaneo traina l’hospitality. Oltre 7 contratti su 10 a under 35

professioni hospitality estate

L’estate si conferma la stagione predominante per il lavoro temporaneo nel settore dell’hospitality, con un boom di assunzioni e una netta predominanza di giovani. Secondo il nuovo report iziwatch, l’osservatorio sul lavoro temporaneo dell’agenzia digitale iziwork, oltre il 72% dei contratti attivati nel comparto riguarda lavoratori under 35, con una forte presenza della fascia tra i 15 e i 24 anni (40%).

Il dato si inserisce in un contesto di forte crescita dell’occupazione stagionale nel turismo: Unioncamere stima oltre 301mila entrate nella filiera tra luglio e settembre 2025. Il 62% dei contratti siglati nel comparto è a tempo determinato, un valore più che doppio rispetto alla media del 27% rilevata negli altri settori produttivi. A distinguersi è anche l’attrattività per i giovani: i minori di 29 anni rappresentano il 36,3% del totale degli ingressi nel 2024, contro una media generale del 29,5%.

Le figure più richieste: hostess ed eventi al centro della domanda

Secondo l’analisi di iziwork, basata su oltre 13.000 lavoratori impiegati nell’hospitality dal 2020 a oggi, le professioni più ricercate nel lavoro temporaneo estivo sono legate al mondo degli eventi e della ristorazione. In cima alla classifica ci sono le hostess per cerimonie e feste (62%), seguite da camerieri di sala (11%), facchini d’albergo (7%) e addetti fast food (7%). Completano il quadro barman (4%), capi sala (3%), receptionist (2%) e assistenti di cucina (2%).

Il comparto presenta anche un equilibrio di genere: tra i lavoratori analizzati, il 52% sono uomini, il 48% donne, a conferma della trasversalità delle opportunità.

Giovani protagonisti del lavoro temporaneo

Il lavoro stagionale nell’hospitality si conferma un canale di ingresso privilegiato nel mondo del lavoro per i più giovani. Oltre 7 contratti su 10 (72%) riguardano under 35, con un’evidente concentrazione nella fascia 15-24 anni. Questo dato evidenzia la natura formativa del settore, che consente di acquisire competenze pratiche e soft skills in contesti dinamici e ad alta interazione sociale.

Dove si lavora di più: Lombardia e Milano in testa

A livello territoriale, è la Lombardia a guidare la domanda di lavoro temporaneo nel turismo, concentrando quasi la metà delle attivazioni (48%). Una leadership trainata da Milano, che da sola rappresenta il 42% delle richieste, grazie al ruolo di capitale del turismo business e fieristico.

Seguono Emilia-Romagna (9%), Piemonte (5%) e Veneto (4%), regioni caratterizzate da una forte densità ricettiva. A livello provinciale spicca Sud-Sardegna (11%), che durante l’estate vede un picco di richieste legate al turismo balneare e agli eventi esclusivi. Torino e Roma si attestano entrambe al 4%, dimostrando un buon equilibrio tra destinazioni leisure e metropolitane.

«L’hospitality è tra i settori più dinamici del lavoro temporaneo, capace di adattarsi rapidamente a eventi, flussi turistici e stagionalità», spiega David Bryant, Direttore Commerciale di iziwork Italia. «Con iziwatch monitoriamo questi cambiamenti in tempo reale. I dati mostrano come il comparto offra opportunità concrete soprattutto ai giovani, che trovano in questo settore un primo accesso al lavoro. Siamo già attivi sul territorio, da Torino – dove siamo stati partner del Kappa Future Festival – a Roma, per il supporto agli ATP Finals, fino alla Sardegna, dove selezioniamo personale per resort di lusso anche oltre la stagione estiva. Per noi tecnologia, rapidità e vicinanza non sono slogan: sono la nostra realtà operativa».

Le classifiche in sintesi

Professioni più richieste nel lavoro temporaneo hospitality

  • Hostess per eventi: 62%
  • Camerieri di sala: 11%
  • Facchini d’albergo: 7%
  • Addetti fast food: 7%
  • Barman: 4%
  • Camerieri capi sala: 3%
  • Receptionist: 2%
  • Assistenti di cucina: 2%

Distribuzione per età

  • 15-24 anni: 40%
  • 25-34 anni: 31,5%
  • Over 35: 28%

Distribuzione per regione

  • Lombardia: 48%
  • Emilia-Romagna: 9%
  • Piemonte: 5%
  • Veneto: 4%

Distribuzione per provincia

  • Milano: 42%
  • Sud-Sardegna: 11%
  • Torino: 4%
  • Roma: 4%

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