Ho letto di recente un articolo sull’Harvard Business Review dal titolo Gestisci la tua energia, non il tuo tempo, che ha attirato la mia curiosità.
Il tema dell’energia torna con insistenza negli ultimi tempi nella mia vita. Penso che in noi esista un’energia vitale, una forza interiore che ci consente di affrontare la vita in maniera più costruttiva e appassionata. Io associo l’energia al concetto di “positività”. Anche questo concetto mi appassiona. Sono profondamente convinta che l’approccio positivo alla vita porti ad atteggiamenti positivi che ci permettono di affrontare anche le avversità quotidiane in modo più costruttivo. Insomma l’approccio positivo è contagioso.
Ma cosa diceva l’articolo della rivista di Harvard Business? Partiva dalla constatazione che le aziende oggigiorno chiedono alle proprie risorse livelli di performance sempre più alti. Spesso questo si traduce in lunghe ore sul posto di lavoro, orari dilatati e impossibili, con la conseguenza che le persone sono sempre più stanche, esauste e non “performanti”, come si usa dire in questo periodo.
Se il tempo dunque non si può dilatare all’infinito, si può però lavorare sull’energia, dicono gli autori. Lo si può fare anche attraverso semplici rituali che aiutano, da un lato, le risorse a ricaricarsi e, dall’altro, le aziende a sviluppare nei propri dipendenti la resilienza fisica, emotiva e mentale.
I rituali consistono nel prendersi pause a intervalli regolari, creare un ambiente sereno fra colleghi esprimendo anche apprezzamenti gli uni nei confronti degli altri, ridurre le interruzioni e investire più tempo in attività che piacciono. Questi comportamenti aiutano le persone a ricaricarsi positivamente, e i benefici si ripercuotono direttamente su tutta l’azienda. Insomma si genera un buon clima di cui possono beneficiare tutti e che sprigiona un’energia positiva. La positività, appunto.
L’autore dell’articolo, Tony Schwartz, è anche ideatore di un progetto specifico, Energy Project, e consiglia quattro best practice per fare il pieno di energia.
Energia fisica
- Andare a letto presto e ridurre il consumo di alcol
- Ridurre lo stress attraverso attività fisica almeno tre volte alla settimana
- Mangiare piccole porzioni ai pasti e fare spuntini ogni tre ore
- Cercare di cogliere in anticipo momenti di calo di energia che possono manifestarsi attraverso difficoltà di concentrazione, sbadigli, fame, irrequietezza
- Fare dei break, alzandosi dalla scrivania a intervalli di un’ora e mezza-due ore
Energia emotiva
- Combattere emozioni negative, quali irritabilità, ansia, impazienza, facendo profonde respirazioni addominali
- Mettere in circolo emozioni positive facendo apprezzamenti ai colleghi a voce, nelle conversazioni o per iscritto via email
- Guardare a situazioni complesse da punti di vista differenti, facendosi domande del tipo: cosa potrei imparare io da questa situazione?
Energia mentale
- Ridurre le interruzioni cercando di stare il più possibile concentrati senza farsi distrarre da telefonate o email
- Rispondere alle email a determinate ore della giornata
- Ogni sera pensare alla sfida più importante per il giorno dopo e fare in modo che sia la priorità una volta arrivati in ufficio l’indomani
Energia spirituale
- Individuare le attività piacevoli, quelle che facciamo senza sforzo e portiamo a compimento senza fatica
- Dedicare tempo ed energia a ciò che consideriamo importante, come per esempio dedicare gli ultimi 20 minuti della giornata lavorativa ad attività rilassanti che ci facciano tornare a casa di buon’umore e non stressati
- Vivere in sintonia con i propri valori e metterli in pratica anche sul posto di lavoro
Probabilmente non saremo in grado di applicare alla lettera questi accorgimenti quotidianamente, ma possiamo iniziare a farne nostro qualcuno. Sicuramente potremmo iniziare a vivere e lavorare più in armonia con noi stessi, stare bene con chi ci circonda e creare un ambiente lavorativo più sereno e positivo. Perché la positività, sono convinta, genera positività.