Hotel al capolinea: la mala gestione che sta affondando una parte dell’Ospitalità Italiana

Nel mondo dell’ospitalità, la concorrenza non dorme mai. Le esigenze dei viaggiatori evolvono rapidamente e la tecnologia corre a un ritmo serrato, tuttavia alcune strutture alberghiere soprattutto quelle di medie e piccole dimensioni, sembrano ignorare i segnali del cambiamento restando ancorate a modelli gestionali obsoleti. Il risultato è spesso una spirale discendente fatta di personale demotivato, servizi inadeguati, recensioni negative e, infine, calo drastico del fatturato.Il capitale umano è da sempre il cuore pulsante di ogni struttura ricettiva: un receptionist sorridente, un cameriere premuroso, un addetto alle pulizie efficiente possono trasformare un semplice soggiorno in un’esperienza memorabile che contribuisce alla fidelizzazione della Clientela e al miglioramento di livello del brand reputation, importante per incrementare i fatturati e permettere un’auspicata crescita.

Tuttavia, in molte realtà alberghiere si assiste a un progressivo disinvestimento sul personale con turni massacranti, stipendi bassi, formazione assente e totale mancanza di percorsi di crescita che portano a un ambiente lavorativo demotivante. Il personale non valorizzato non solo riduce la qualità del servizio ma tende ad adottare un atteggiamento passivo o addirittura ostile nei confronti della clientela e ciò si traduce in recensioni negative, perdita di reputazione e conseguente calo della domanda che favorisce impietosamente il passaparola digitale dove una serie di lamentele online compromettono la credibilità dell’albergo.

Uno dei mali endemici di molte strutture è la presenza di una leadership debole o assente dove spesso i titolari sono imprenditori di prima generazione, tecnicamente competenti ma privi di una visione moderna. Altri, invece, delegano la gestione a figure non adeguatamente formate o motivate ed in entrambi i casi, il risultato è un’azienda senza una direzione chiara. Un buon leader alberghiero sa ascoltare, motivare, soprattutto premiare i successi anche attraverso gratifiche morali oltre che economiche e correggere con empatia gli errori, sa investire in formazione, in tecnologie e in processi che semplifichino e migliorino il lavoro quotidiano e soventemente, dove manca questa guida tutto il sistema tende a degenerare.

Nel 2025, l’assenza di strumenti digitali efficaci non è più giustificabile! Le tecnologie di automazione, la domotica, i software di gestione (PMS), i channel manager, i CRM, le app per la comunicazione interna e le soluzioni per il check-in digitale sono oggi accessibili anche alle strutture di dimensioni ridotte ma molti albergatori vedono ancora l’innovazione come un costo piuttosto che come un investimento e questo approccio miopico impedisce loro di semplificare i processi, offrire un’esperienza utente fluida e raccogliere dati utili per personalizzare l’offerta.

Il mercato offre oggi numerose soluzioni per finanziare l’innovazione quali: leasing tecnologico, finanza agevolata, contributi a fondo perduto, bandi regionali ed europei spesso, però, le strutture alberghiere non approfittano di queste opportunità per semplice disinformazione o pigrizia gestionale. Invece di aggiornare l’infrastruttura tecnologica o di ristrutturare camere e spazi comuni, molti albergatori preferiscono adottare una logica attendista sperando in tempi migliori. Ma senza investimenti mirati, è difficile competere con le realtà più dinamiche, soprattutto in mercati turistici ipercompetitivi!

Il cliente di oggi è informato, digitale, esigente e poco propenso alla fidelizzazione automatica si aspetta servizi efficienti, comunicazione chiara, ambienti curati e, soprattutto, coerenza tra promessa e realtà e se le aspettative non vengono rispettate non solo sceglierà un’altra struttura per il prossimo soggiorno ma lo racconterà a centinaia di altri potenziali clienti. Chi non investe per stare al passo con queste aspettative è destinato a perdere fette sempre più consistenti di mercato e lo spauracchio dei competitor non sarà solo motivo per un raffronto ma una condizione che permetterà loro di capitalizzare l’insoddisfazione del Cliente, offrendo ciò che è mancato altrove.

Una struttura che non investe nel personale e nella tecnologia inizia lentamente a perdere appeal, la qualità del servizio cala, la reputazione online peggiora, i clienti diminuiscono con la conseguenza di produrre meno entrate e con una montagna da scalare sempre più difficile per migliorare attraverso azioni efficaci. Questo genera un circolo vizioso che spesso porta alla svendita della struttura, al cambio di gestione o, nei casi peggiori, alla chiusura definitiva!

In molte località turistiche italiane, è facile imbattersi in alberghi che fino a pochi anni fa erano fiorenti e oggi versano in condizioni critiche come ad esempio, in alcune località del litorale adriatico dove la maggior parte delle strutture che non hanno mai rinnovato gli ambienti o formato il personale oggi faticano a riempire le camere anche in alta stagione. Dall’altro lato, ci sono hotel che, pur con risorse modeste, hanno puntato tutto sull’accoglienza calorosa, sulla digitalizzazione intelligente e su collaborazioni con enti locali e influencer per valorizzare il territorio, il risultato? Camere piene, clienti soddisfatti e reputazione solida.Il settore alberghiero sta cambiando, non si tratta più solo di offrire un letto e una colazione, ma un’esperienza completa e chi non capisce questa evoluzione rischia di uscire dal mercato. Ma la buona notizia è che non è mai troppo tardi per cambiare rotta, serve coraggio, formazione, apertura mentale e voglia di mettersi in discussione, una visione chiara del futuro, supportata da strumenti concreti e da un team motivato, solo così si può invertire la rotta e tornare a crescere.

Il declino di molte strutture alberghiere non è frutto del destino o di congiunture sfortunate, ma spesso il risultato di scelte gestionali sbagliate o non fatte. Investire nel capitale umano, nella tecnologia e nell’innovazione non è un lusso, ma una necessità per sopravvivere e prosperare in un mercato sempre più competitivo dove la vera sfida è passare da una gestione reattiva a una gestione proattiva e chi saprà affrontarla con intelligenza e visione avrà davanti a sé un futuro ricco di opportunità

Autore

  • Mino Reganato si occupa di gestione del management e del marketing di strutture ricettive e tour operator da lungo periodo, vantando numerose esperienze in diverse località nazionali ed internazionali.  Amministratore di società operanti nel settore turistico-alberghiero ed in campo associativo nella sua lunga carriera ha partecipato a numerosi progetti per il destination management territoriale, disciplina di cui è anche formatore oltre ad aver ricevuto diversi premi nel settore turistico-alberghiero. Scrive articoli di approfondimento relativi al settore turistico e alberghiero per il suo blog Hotel & Tourism Management Group e occasionalmente per alcune testate giornalistiche online.

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