“Negli ultimi 2 mesi il settore fieristico italiano è ripartito con numeri importanti, che vanno oltre le più rosee aspettative. Il 70% delle 335 manifestazioni – di cui 172 internazionali – previste da settembre a fine anno si sono svolte in assoluta sicurezza pur con una notevole presenza di pubblico e soprattutto di operatori del business. A questo si aggiunge la forte accelerazione data dalle istituzioni sul fronte dei ristori, che Aefi considera fondamentali per la sopravvivenza di un asset strategico del made in Italy. Un dialogo, quello con le istituzioni, che non è mai mancato e che oggi trova risposte determinanti per il futuro”. Lo ha detto il presidente Aefi – Associazione esposizioni e fiere italiane, Maurizio Danese, a commento della pubblicazione da parte del ministero del Turismo dei beneficiari ammessi al contributo “teorico” a fondo perduto (cioè soggetto a verifica) per i mancati ricavi subiti nel 2020 da fiere e congressi, risultante dalla ripartizione del Fondo Ristori riferita allo stesso anno.
Secondo quanto pubblicato, ammonta a 350 milioni di euro il plafond del ministero del Turismo che deroga i limiti previsti sugli Aiuti di Stato per il settore degli eventi, di cui 130 milioni di euro solo per le fiere italiane. Tra i principali beneficiari delle risorse a fondo perduto a copertura delle perdite registrate l’anno scorso, i quattro maggiori operatori italiani – Fiera Milano, BolognaFiere, Italian Exhibition Group e Veronafiere, che da soli determinano il 70% del fatturato del settore – che sommano ristori per oltre 50 milioni di euro. A questi vanno aggiunti i contributi stanziati nel 2020 dagli altri decreti contenenti misure a sostegno del ‘quartiere Italia’ e riferiti al ministero degli Affari esteri (Maeci), Simest e ministero della Cultura per un potenziale di 40 milioni di euro.
In merito all’assegnazione dei contributi pubblicati il 5 novembre, sono 331 i player fieristici da Nord a Sud ammessi al ristoro. Restano invece ancora da erogare i fondi per le perdite 2021, contemplate nei decreti ‘Sostegni’ e ‘Sostegni bis’ per 150 milioni di euro. Su questi si attende il regolamento per la ripartizione delle somme anch’essi in deroga al de minimis. “Una deroga – conclude Danese – fortemente richiesta dal comparto e attuata dal ministro Massimo Garavaglia per salvare la competitività del sistema fieristico e delle imprese impegnate nell’internazionalizzazione”.
Risultano invece in fase più avanzata i contributi Maeci-Simest: circa 250 milioni di euro a fondo perduto e già operativi.