Giugno 2017: siamo a D.C., i locali chiamano così Washington. Quest’anno infatti IPW, International Pow Wow, principale travel marketplace degli Usa, riparte dalla capitale. Da quell’immenso scenario che tra Capitol Hill e l’Obelisco conduce al mausoleo di Lincoln. Pare un set cinematografico di iconica bellezza più che uno dei parchi d’America. E infatti, non per nulla, è immortalato in centinaia di film e serie televisive cult. Qui puoi noleggiare una barca a remi e avvicinarti alle rive dei mausolei o correre con la tua musica nelle cuffiette; e fare jogging al tramonto o all’alba è qualcosa che davvero non puoi farti mancare quando visiti D.C. perché è magia che si trasforma in energia, è un ricordo che porti nel cuore, è un modo per sentirti americano anche se straniero, in una città che accoglie tutti a braccia aperte, a dispetto della politica e delle formalità.

IPW Stati Uniti

E infatti, Elliott L. Ferguson II, Presidente e Ceo di Destination DC, ci tiene a far sapere che “Washington non è solo la White House, i giochi di potere, le lobbies che si incontrano a pranzo o cena nei locali resi famosi dalla Guida Michelin che ha riconosciuto a Washington il titolo di Restaurant City of the Year. L’anima di D.C. è proprio in quei locali, nella musica che anima le serate con bands leggendarie che suonano fino a notte nei bar e ristoranti intorno a U street”.

Ma non solo. Washington è cultura. E’ lo Smithsonian, il complesso di 16 musei completamente gratuiti che spaziano dalla storia all’aeronautica, dall’arte alla letteratura e alle scienze, fino allo zoo che ospita un dolcissimo panda di nome Bei Bei. E lo sono gli altri innumerevoli musei che a D.C. hanno trovato casa e rilievo. Lo sono i memorial, anch’essi gratuiti, perché la città è davvero una destinazione per chi va oltre il potere politico e cerca un’anima, oppure una delle tante opportunità sportive: dal kayak sul Potomac a un tour in Segway oppure, perché no, una galoppata nel parco di Rock Creek o, ancora, un giro in bicicletta, tra un monumento e l’altro.

Siamo a D.C.; tra poco cominceranno le conferenze stampa, il mondo del turismo americano farà a gara per dare il meglio di sé come ogni anno all’IPW. Ma D.C. è partita alla grande. Ferguson era raggiante nella lounge IPW di accoglienza del Dulles International, l’aeroporto internazionale (uno dei due in città, l’altro è il Regan) dove arrivava gran parte degli oltre 6300 buyers che nei prossimi tre giorni animeranno la città. Salutava tutti e garantiva che “Washington è realmente cool; è una città da vivere, di cui entusiasmarsi. Una città da provare dal District all’Arena Stage, dalla eccitante creatività delle proposte culinarie di altissimo livello allo shopping di moda; una città da girare, in modo facile, grazie a un sistema di metro che la rende accessibile in ogni area delle sue 68 miglia quadrate”.

Per la prima volta nella storia di IPW, Washington ospita la fiera più importante del turismo americano. Ci saranno agenzie, aziende, giornalisti. Sarà l’occasione per dare vita ad accordi o semplicemente fare PR. Ci sarà il clima di grande allegria e le feste serali. Ma quest’anno, ci sarà qualcosa in più: la felicità tangibile di una città che ha reso possibile un sogno: ospitare IPW mutando la propria immagine e rendendola capace di stupire il mondo, di abbagliarlo in una luce magica, di renderla un “must see” per i prossimi anni.

 

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