In data martedì 21 Marzo si è svolta, presso l’Auditorium Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza, la Mobility Conference Exhibition. L’evento aveva come obiettivo quello di portare l’attenzione sull’area metropolitana di Milano come candidata per competere con le grandi metropoli europee e mondiali.

Apre la conferenza il Presidente Assolombarda Gianfelice Rocca che cita gli esempi di innovazione urbana del 22@Barcelona e di Berlino come modelli virtuosi, puntando il dito contro l’emergenza dei trasporti pesanti ed eccezionali, con la necessità di arrivare a una mappatura e un’informatizzazione degli itinerari.

In apertura interviene anche Carlo Sangalli, Presidente Camera Commercio Milano, che rivendica un ruolo centrale del capoluogo lombardo in grado di fornire capitale umanistico e scientifico allo stesso tempo, che eredita da EXPO un sistema digitale come e015 in grado di far dialogare settori che prima non si parlavano. Insistendo però, così come Rocca, sull’importanza della logistica “perché quando il PIL cresce dell’1% il trasporto merci sale dello 0,9%, ma quando il PIL cala dell’1% il trasporto merci cala del 3%”. Altra eredità di EXPO è “un turismo leisure cresciuto nell’ultimo anno del 2% grazie alla capacità di raccontarsi che ha avuto Milano”.

I fari sono stati accesi su tre progetti in particolare: il Parco delle Scienze, 1,1 milioni di mq costruiti sull’ex area expo, con Palazzo Italia che diverrà il cuore dello Human Technopole, che insieme al Campus delle facoltà scientifiche rappresenta una colonna portante, apripista per altri insediamenti incentrati sul settore biomedico, della salute e della qualità della vita.

Amministratore Delegato di Arexpo Giuseppe Bonomi sottolinea l’importanza che la mobilità rivestirà. “Il sito EXPO è stato pensato per avere una connessione con il resto della città, cosa che per esempio non era avvenuta con Malpensa (Bonomi era stato ad di SEA) che ha impiegato anni per sanare questo gap”. “Il Parco della Scienza, con una prevalenza di capitale pubblico – continua Bonomi – è gestito in maniera snella e può rappresentare un punto di riferimento per i parchi scientifici e tecnologici nel mondo. La nascita della Silicon Valley è avvenuta nello stesso modo, solo in un secondo momento i privati sono intervenuti facendola diventare culla delle più importanti scoperte tecnologiche del secolo”.

Altro progetto che in ottica 2020 cambierà il volto della città di Milano è l’investimento fatto dalla società Westfiled, che a Segrate realizzerà il centro commerciale più grande d’Europa. La mobilità e la connessione con la città saranno le basi che porteranno ricadute positive sulla logistica dell’intera area metropolitana. Un investimento di centinaia di milioni di euro da parte della società rappresentata dall’Head of Development UK/Europe John Burton, a cui tutti i presenti, scherzando ma nemmeno troppo, vorrebbero conferire la cittadinanza onoraria per un investimento destinato a cambiare in meglio il tessuto urbano meneghino.

Tra le aree protagoniste di una riqualificazione che investirà la mobilità e la logistica cittadine c’è anche la Città della Salute e della Ricerca di Sesto San Giovanni. 1,4 milioni di metri quadrati che uniranno la nuova stazione ferroviaria, eccellenze sanitarie, residenze di qualità, archeologia industriale, retail e divertimento.

Questo il futuro di Milano. Il presente parla invece di un’Alitalia in procinto di lasciare Malpensa. Non si scompone il Presidente SEA Pietro Mondiano. “Milano ha rischiato in passato di rimanere isolata dal centro del mondo ma ciò non è accaduto. Dei tre milioni di passeggeri in transito a Malpensa, la metà arriva però da Monaco a Parigi, mete privilegiate rispetto a Milano scelta solo per lo shopping”. Continua: “Ci vogliono più rotte dirette verso la città e in questo senso dico a chi si occupa di promozione che i soldi ben spesi sono quelli che generano nuove rotte aeree”.

Chiudono i politici: l’Assessore Mauro Parolini, il vice sindaco della città Metropolitana di Milano Arianna Censi e poi Beppe Sala. Voglia di collaborare, voglia di decidere, ma anche voglia di mettere fini ai continui ricorsi fatti dalle aziende che arrivano seconde o terze nelle gare di appalto e che prolungano, spesso senza alcune base logica, lavori che nel resto del mondo procedono alla velocità della luce.

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